Network delle organizzazioni della società civile e delle comunità locali europee per la pace, l'integrazione europea, la cittadinanza e i diritti, la cooperazione.Il Documento.

01/02/2002 -  Anonymous User

EUROPA DAL BASSO-EUROPE FROM BELOW
Pace, Cittadinanza, Integrazione-Peace, Citizenship, Integration

Dopo il 1989 l'Europa è stata attraversata da guerre, nazionalismi, fenomeni di esclusione sociale e di razzismo. I valori della pace, della convivenza multietnica, della cittadinanza democratica, dei diritti umani sono stati più volte messi in discussione, mentre a fatica si è fatta strada una politica di integrazione e di cooperazione tra tutti i paesi europei.

Dal 1989 ci sono state in Europa decine di guerre e conflitti che hanno provocato centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi.Sono arrivati o si sono mossi da altre aree del mondo milioni di rifugiati, che spesso hanno trovato difficoltà a veder rispettati i loro diritti e ad essere accolti. Ci sono 34 milioni di disoccupati e aree del continente che vivono in condizioni di sottosviluppo, con vaste sacche di povertà e di marginalità sociale.

Anche nei paesi europei più ricchi decine di milioni di persone vivono in condizione di povertà. Vi sono ancora moltissime disparità e polarizzazioni sociali e anche la mobilità, la comunicazione e gli scambi sono difficili, impediti dalle normative sulla circolazione delle persone da paesi non appartenenti all'area di Schengen.

Il rischio è di creare "nuovi muri" -un vero e proprio "cordone sanitario"- tra i paesi dell'Unione Europea e quelli europei in transizione. La speranza che dopo il 1989 si era creata di una "casa comune europea" si è poi ridimensionata sotto il peso dei conflitti etnici, dell'affermazione dei nazionalismi, delle politiche di chiusura, della lentezza dei processi di integrazione.

Il processo -avviato ormai da tempo- dell'unificazione a partire dalle politiche economiche e finanziarie e della progressiva inclusione dei paesi "ammissibili" nell'Unione Europea -secondo stretti parametri- si è dimostrato limitato, escludente e contraddittorio.

L'Europa dei diritti e dei cittadini -nonostante l'approvazione della Carta dei Diritti a Biarritz nel dicembre del 2000- è ancora sostanzialmente un obiettivo lontano e subordinato all'Europa delle monete e dei mercati e la prevalenza delle considerazioni economiciste e finanziarie esclude gran parte dell'Europa centro-sud-orientale dall'accesso alla "casa europea".Il rischio è che l'Unione Europea non sappia guardare oltre i propri confini, verso una più ampia e plurale cittadinanza europea.

Per questo rilanciamo anche in questo contesto l'appello "L'Europa oltre i confini" -lanciato dall'ICS e dall'Osservatorio sui Balcani- per un'integrazione certa, sostenibile e dal basso dei Balcani nell'Unione Europea. Chiediamo -di fronte ai limiti e alle contraddizioni emerse in questi anni delle politiche delle diverse istituzioni europee- di prendere altre strade:

• la strada del coraggio e di una maggiore apertura e velocità nell'integrazione europea;

• la strada della democratizzazione di tutte le istituzioni europee dando più spazio alle rappresentanze della sovranità popolare e alle organizzazioni della società civile;

• la strada in questo contesto di un maggior ruolo delle comunità locali, dei municipi, delle regioni, anche attraverso forme di cooperazione decentrata e reti transnazionali;

• la strada della pace, della prevenzione dei conflitti e della sicurezza paneruopea, lottando contro il nazionalismo, il militarismo le economie mafiose e criminali;

• la strada di uno sviluppo sostenibile fondato sul rispetto dell'ambiente, la solidarietà sociale, la dimensione locale;

• la strada di una piena applicazione della cittadinanza europea che rifiuti ogni esclusione o razzismo e rivendichi i diritti e l'accoglienza dei rifugiati.

Le organizzazioni europee della società civile impegnate a favore dei diritti umani e della pace, della cittadinanza attiva e della solidarietà, dello sviluppo e della cooperazione aspirano perciò ad un'Europa oltre i confini -che abbatta definitivamente i muri che ancora esistono tra Est e Ovest- fondata sui valori per cui si impegnano e rivendicano un ruolo per sé di protagonismo attivo nei confronti delle istituzioni europee, nazionali e locali.

Noi ci impegniamo per costruire "dal basso" -attraverso la cooperazione, la collaborazione, il dialogo- una rete di organizzazioni della società civile, della cittadinanza e delle comunità locali europee che si impegna a mantenersi in costante e reciproco contatto, al fine di favorire:

• iniziative comuni di cooperazione, scambio, formazione e di sensibilizzazione -tra organizzazioni della società civile e reti delle comunità locali- sull'idea di "un'Europa dal basso" che vogliamo contribuire a costruire;

• iniziative -di monitoraggio delle politiche, di lobby e di confronto- con le istituzioni europee con cui vogliamo interloquire: Unione e Commissione Europea, Consiglio d'Europa, Osce, Ebrd, ecc.;

• la costituzione di un osservatorio europeo con un rapporto biennale sulle esperienze concrete di "integrazione dal basso" e un "libro bianco" sulle politiche europee rispetto ai temi e ai valori di integrazione, democrazia, pace, cittadinanza e diritti umani che rivendichiamo con questo appello.

Per impegnarci a perseguire questi obiettivi, ci diamo inizialmente questi strumenti:

• una newsletter periodica di contatto con informazioni, contatti, opinioni, approfondimenti, dibattito tra le organizzazioni appartenenti alla rete;

• un sito internet, con informazioni, approfondimenti, ecc.

• un convegno internazionale ogni due anni aperto ai rappresentanti delle istituzioni europee.

La costruzione di un' "Europa dal basso" è l'impegno che ci assumiamo -mettendo in rete esperienze ed organizzazioni della società civile europea- per promuovere i principi, della pace, della cittadinanza e della cooperazione in tutto il continente europeo.

Vogliamo iniziare un percorso comune per dare forza alla prospettiva della democratizzazione, dello scambio, della solidarietà per un'Europa che non sia un "fortino" o che costruisca nuovi "muri", ma sia la "casa comune" aperta ai popoli, ai valori della convivenza, della pace.

Per ulteriori informazioni e per aderire al Network:
ICS - Consorzio Italiano di Solidarietà, tel. +39 06 85355081 fax +39 06 85355083e-mail:icsuffroma@tin.it