ESF, sono molte le iniziative e gli incontri che riguardano il sud est Europa. Conferenze plenarie, workshop e spettacoli teatrali.
Il sud est Europa non è mai stato così presente ad un Social Forum quanto lo sarà nell'imminente appuntamento di Firenze. Una novità dovuta non solo alla vicinanza geografica che certo facilita i movimenti ad attivisti e giovani provenienti dai Balcani, ma ad una società civile, che dopo anni di repressione e di difficoltà, finalmente riesce - con più facilità rispetto al passato - a "farsi sentire" anche all'estero. Nonché segnale di una maggior attenzione nel mondo del no o new global del valore paradigmatico di quanto è accaduto e sta accadendo nei Balcani.
"Europa centrale ed orientale nella globalizzazione: alternative al neoliberismo" sarà una delle due conferenze in plenaria - si terrà venerdì - dove si affronteranno temi cari all'Osservatorio. Tra i relatori Andrej Grubacic, del gruppo promotore del "Balkan Social Forum". Per sabato mattina invece l'appuntamento con "I migranti e la fortezza Europa: apartheid, conflitto sociale e cittadinanza universale".
Al pomeriggio invece appuntamenti che focalizzano la loro attenzione su tematiche più specifiche, che non possono essere naturalmente affrontati nelle conferenze plenarie. Giovedì 7 novembre, promosso da Initiative for a Greek Social Forum, South East Europe Social Forum, Initiative for Economic Democracy - Yugoslavia, Tavolo Trentino con la Serbia, Consorzio Italiano di Solidarietà ed Osservatorio sui Balcani "Balcani specchio dell'Europa: guerra-pace, nazionalismi-frontiere". Nel pomeriggio del giorno successivo l'appuntamento è invece con l'incontro sull' "Europa dal basso": dopo il lancio a Sarajevo, il network euro-balcanico si dà infatti appuntamento all'European Social Forum per proporre, tra l'altro, un'iniziativa forte sul problema della libertà di circolazione in Europa.
Ma non vi saranno solo conferenze ed incontri. La compagnia teatrale "Scaralattine Teatro" propone, in collaborazione con CGIL e ARCI, lo spettacolo teatrale "Oltre il muro. Immagini e performances su guerra e memoria", opera ispiratasi agli ultimi dieci anni di tragedie nella ex-Jugoslavia ed in aprticolare ai progetti di superamento dei traumi psico-sociali legati alla guerra attraverso il teatro e l'arte. Repliche dello spettacolo si terranno il 7, 8, 9 novembre, alle ore 21.00 e alle ore 22.30, presso la Camera del lavoro, in Borgo dè Greci 3.
Intanto il Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia ha denunciato il fatto che l'Ambasciata italiana a Belgrado ha, a loro avviso, deliberatamente ritardato la procedura di concessione di visti per una delegazione di esponenti della Zastava. I visti sarebbero stati richiesti 15 giorni fa dalla Cgil di Brescia con preghiera di sollecito per garantire la presenza dei rappresentanti sindacali jugoslavi in Italia per partecipare ad un ciclo di iniziative tra le quali il Social Forum. Una procedura identica a quella utilizzata in tante altre occasioni, con addirittura un maggiore anticipo (in altre occasioni la richiesta, successivamente accolta, era stata anche di 5-6 giorni).
"Un vero e proprio boicottaggio del Social Forum", denunciano gli attivisti italiani, che non sono riusciti ad avere nessuna spiegazione credibile dall'Ambasciata sul motivo dei ritardi nella concessione dei visti.