Mario Magnani, Presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige

Pubblichiamo l'intervento di Mario Magnani, Presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige presso il recente convegno OB "L'Europa di mezzo". I Balcani, la sfida europea, il ruolo dell'Italia e del Trentino Alto Adige

07/12/2005 -  Anonymous User

Mario Magnani, Presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige

Di Mario Magnani

Saluto le autorità e tutti i presenti ed esprimo innanzitutto il mio apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni difficili dall'Osservatorio sui Balcani, un progetto nato alla fine del 2000 dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto. Un grande merito a tutti coloro che hanno fin qui lavorato per la loro opera di costante informazione su questa parte così martoriata dell'Europa, per il sostegno dato alle associazioni, Organismi Non Governativi(ONG) ed enti locali attivi nella cooperazione e nella diplomazia popolare.

Ritengo sia il momento di chiedersi, che fare concretamente per garantire il ripristino della legalità, i diritti umani, i diritti sociali ed economici, ed inoltre quale la natura delle missioni internazionali e quello della cooperazione e con l' Osservatorio condividere la necessità di focalizzare la situazione per tentare di dare qualche risposta a chi opera ai vari livelli per queste giuste cause.

Prendiamo atto di alcuni elementi estremamente importanti: la guerra del '99 ha destabilizzato ulteriormente la regione, lasciando irrisolti ed aggravando tutti i nodi precedenti, in uno scenario di totale distruzione del paese.

Tenendo conto del fallimento, ormai riconosciuto da tutti, di un protettorato internazionale le cui politiche sono state mutuate da formule vuote, ora è il tempo per identificare le modalità per un più ampio coinvolgimento delle istituzioni provvisorie di autogoverno e delle comunità locali.

Anche secondo la mia opinione è necessario trovare una soluzione politica con la consapevolezza che la guerra ha creato una situazione di non ritorno che rende sostanzialmente inapplicabili le proposte che agivano sui diversi gradi di autonomia della regione.

La prospettiva da indagare riguarda gli scenari di progressiva riunificazione politica dell'Europa, ovvero l'integrazione dei Balcani occidentali nell'Unione Europea.

Una proposta coraggiosa quella di lavorare per poter realizzare un itinerario che veda fin da subito l'Europa prendersi carico della questione pensando a questa come la prima regione europea.

Credo pienamente in un' ipotesi di uno scenario nel quale l'Europa potrebbe svolgere quella funzione di ancoraggio internazionale analoga a quella già praticata efficacemente nell'esperienza del Sud Tirolo con l'accordo di Parigi, nella quale la legislazione di riferimento sia quella europea, i passaporti europei, la moneta, quella europea, cioè l'euro.

Ben si inserisce dunque l' idea di un ancoraggio pensato anche dal basso, attraverso una fitta rete di relazioni comunitarie e della diplomazia delle città, immaginando un forte ruolo del Congresso dei Poteri Locali e Regionali, dove l'Europa delle città e delle comunità locali investe sul futuro di pace dell'Europa, nella consapevolezza che queste questioni, se non risolte, hanno effetto di instabilità su tutto il sud est europeo.

Riprendendo l'esperienza del nostro territorio e della nostra autonomia vanno rinforzate le risorse territoriali come la memoria collettiva, gli antichi saperi, le tradizioni nonché l'orgoglio di una rinascita economica, sociale e civile che parta proprio dal territorio e dai cittadini. Il percorso della nostra autonomia può essere un buon laboratorio di idee, di prassi e di strategia politica per questi paesi che tanto hanno sofferto e per i quali convivere non è mai stato facile. Il nostro appoggio politico a questo progetto è dei più convinti e suffragato dall'esperienza, un progetto che deve nascere contestualmente dall'alto e dal basso coinvolgendo concretamente i cittadini; da un'Europa che finalmente cominci ad agire come soggetto politico unitario verso le aeree di crisi e da una comunità che vede in questa cornice le migliori condizioni per un percorso di elaborazione del conflitto e di riconciliazione in un contesto di riqualificazione produttiva ed ambientale fortemente ancorato alle vocazioni del territorio.

Concludo ricordando che su temi come pace, solidarietà, sussidiarietà, lotta al terrorismo il ruolo dell'Europa è fondamentale ed i cittadini su questo sono d'accordo.