Intervento di Petruta Moisi, Presidente di Eco Counselling Centre Galati - Romania
Il mio intervento vuole guardare la direttiva europea sull'acqua, dalla prospettiva delle associazioni ambientaliste che operano nel bacino del Danubio e lo ritengo fondamentale perché i problemi legati alla risorsa idrica continuano ad essere molti nell'Europa dell'est. La direttiva europea sulle acque è uno strumento importante per recepire delle regole che in Europa occidentale hanno o tentano di difendere gli ecosistemi e la risorsa acqua.
Le ragioni che hanno portato ad un degrado di un grande fiume come il Danubio sono economiche e sociali. Sono purtroppo pochi quelli che riescono a fare un collegamento tra le ragioni economiche, ambientali e sociali e purtroppo raramente sono persone a livello decisionale e politico. Abbiamo anche una difficoltà a leggere e ad agire sulla realtà con una prospettiva di lungo periodo, siamo troppo concentrati sull'oggi e i problemi in Europa centro-est sono così importanti che spesso levano energie alla risoluzione di quelli futuri. Spesso perdiamo anche l'entusiasmo nelle nostre azioni associative per la mancanza assoluta di visibilità dei successi che spesso riusciamo ad ottenere e per questo motivo ritengo importante giornate come queste perché riescono a dare visibilità a storie e successi locali.
Quando si parla di politiche di sviluppo per l'Europa dell'Est, l'aspetto ambientale è purtroppo troppo spesso trascurato. Abbiamo quindi necessità di campagne di sensibilizzazione verso i cittadini e verso le imprese per soluzioni più sostenibili e anche per fare in modo che gli investitori e le banche includano nei criteri valutativi l'aspetto della sostenibilità ambientale. E non da ultimo è necessario assicurare una piena e democratica partecipazione della società civile alle scelte politiche e territoriali. Tutti noi parliamo di trasparenza ma non ci rendiamo conto delle infrastrutture per la comunicazione che l'est Europa ancora necessita.
Le associazioni ambientaliste dell'Europa dell'est necessitano di formazione, di scambi di esperienza e di rafforzarsi per influenzare la politica. La partecipazione civile richiede anche investimenti ma è un'esigenza irrinunciabile se vogliamo costruire una società realmente democratica.
Sulla direttiva Europea sulle acque il punto chiave è che è necessaria ancora un'azione di sensibilizzazione sulla popolazione e delle autorità competenti, e formazione per il personale delle stesse ONG ambientaliste, risorse che assicurino una continuità all'azione di queste associazioni.
Voglio darvi alcune informazioni sull'associazione da cui provengo. Si chiama Eco Counseling Centre Galati e lavora soprattutto nella zona del delta del Danubio. ECC ha fatto parte del Danube Enviromental Forum fin dal '98 e siamo diventati poi la sede nazionale per la Romania. Il Danube Environmental Forum è la più grande piattaforma che opera sul Danubio e nacque nel 1972 grazie ad un progetto pilota del REC. L'azione del DEF è sempre stata animata dalla convinzione che la gente che vive nel bacino del Danubio ha il diritto di far sentire la propria voce nei luoghi di decisione delle politiche ambientali e di sviluppo di quest'area.
La missione del Def è chiara: la protezione del Danubio e dei suoi ecosistemi e la strategia è la promozione della cooperazione e della comunicazione per sensibilizzare sulle risorse naturali del Danubio insieme alla promozione di una economia più attenta all'ambiente. La direttiva Europea sull'acqua ha inserito un innovativo approccio in cui la partecipazione dei cittadini è un elemento cardine e imprescindibile di tutti gli attori: questa è per noi una novità positiva e importante.
Le ONG dell'Europa dell'Est devono organizzasi meglio per prendere l'iniziativa e farsi sentire all'interno del contesto della gestione ambientale e disseminare informazioni sull'importanza della difesa degli ecosistemi del Danubio.