Il noir squisitamente adriatico, di Veit Heinichen, ha una nuova protagonista: la commissaria di polizia Xenia Ylenia Zannier. E Grado diviene centro di una rosa dei venti che va da Berlino alla Siria, da Roma a Zagabria
Apparentemente, nulla può scuotere le tranquilla vita di provincia di Grado e della sua placida laguna. Le piogge diradano, il sole scalda l’avvio della stagione turistica: albergatori, ristoratori e zanzare sono pronti per il loro periodo di bottino. La commissaria di polizia Xenia Ylenia Zannier (XYZ), dopo essersi messa in mostra in complicate indagini di camorra ad Ostia, sembra essere tornata nelle sue zone d’origine per godersi un periodo di tranquillità. L’unico vero problema da gestire pare sia l’ascesa delle formazioni xenofobe che tappezzano la cittadina di manifesti anti-immigrati e anti-UE, creando un clima di tensione che fa storcere il naso al settore turistico. Ma in realtà c’è molto di più: una serie particolare di combinazioni e di traffici porterà Grado ad essere al centro di una rosa dei venti che va da Berlino alla Siria, da Roma a Zagabria, passando per Fiume, Redipuglia, Salisburgo.
L’arrivo e il sequestro di un mercantile che trasporta migranti di origini mediorientali dà il via alla catena di eventi che porterà la Commissaria Zannier a far luce su traffici d’armi, vecchi e nuovi, su scambi di favori politici, su rese dei conti interne ai servizi segreti tedeschi. La senatrice Romana Castelli de Poltieri – nemica giurata della Commissaria per un antico conflitto - da una parte specula sul sistema d’accoglienza dei richiedenti asilo e dall’altra, nascostamente, fomenta l’odio xenofobo su cui capitalizza il suo partito; ma la sua ascesa al potere presenta ombre ben più lunghe ed oscure, che risalgono alla guerra fra le repubbliche dell’ex-Jugoslavia e ai traffici d’armi illeciti che collegano la Cancelleria tedesca e i suoi servizi segreti ai corpi militari dei nazionalisti croati. I Bundesnachrichtendienst (BND), ovvero le intelligence tedesche, ritengono che quelle vecchie armi, ormai inutili nei Balcani, debbano essere spostate in Siria per dare man forte alle frange secolariste della rivolta anti-Assad, che altrimenti rischiano di essere sovrastate dai ribelli islamisti.
Il noir mediterraneo, anzi squisitamente adriatico, di Veit Heinichen ha una nuova protagonista. Il commissario Proteo Laurenti, dopo lunghi anni di servizio in tutti gli altri fortunati titoli di Heinichen pubblicati da Edizioni e/o, lascia spazio a una sua giovane allieva dal nome quasi impronunciabile: Xenia Ylenia Zannier, appunto. Borderless, con una narrazione quasi cinematografica, riesce a combinare tematiche sociali, politiche ed economiche della nostra società su più livelli. Dall’ascesa delle ultradestre nazionaliste spinte dall’odio contro i migranti, all’aggressività finanziaria della Germania – non sempre disdegnata da approfittatori locali -, dall’eredità lasciata dalla guerra dei Balcani a quella odierna del conflitto siriano.
Trieste, la grande protagonista dei precedenti romanzi noir di Heinichen, rimane sullo sfondo e lascia la ribalta a Grado e alla laguna, ma il nodo geografico resta sempre quello che collega quell’angolo d’Italia alla Mitteleuropa, nonché ai Balcani e attraverso l’imbuto del Mare Adriatico giù fino al Medio Oriente. L’intreccio dei confini e il flusso della storia. I personaggi di Heinichen sono ricchi di allusioni a figure reali della nostra scena politica e la trama avvincente lascia spazi per riflettere su alcuni gangli politico-economici del nostro tempo.
Le nostre geografie, spesso percepite come periferiche o marginali, sono in realtà sempre attraversate da correnti regionali e globali che ci mettono in connessione con gli eventi cruciali del nostro presente. Come sempre, a fare da corredo a tutto questo, per il lettore c’è il gusto di scoprire un territorio – e a volte persino i suoi prodotti enogastronomici - che l’autore mostra di conoscere benissimo. La letteratura noir si fa lente per ingrandire luoghi e spazi, leggerci dentro e scoprire l’intrico di relazioni di passato e presente che insieme chiamiamo società.