Una ricerca curata, per conto della Provincia Autonoma di Trento, dall'Osservatorio sui Balcani. Un'analisi dei tre più rilevanti progetti di cooperazione decentrata in Trentino. E delle relazioni di questi con altri processi di internazionalizzazione
La ricerca svolta, per conto della Provincia Autonoma di Trento, dall'Osservatorio sui Balcani è parte del progetto "Rete per la mondializzazione solidale e lo sviluppo locale" curato dall'LVIA. Un progetto di educazione allo sviluppo che intende offrire informazioni e occasioni di confronto e di lavoro per: conoscere i nuovi legami che la mondializzazione "impone" tra i nostri territori e i paesi poveri, comprendere e individuare quali possono essere i nuovi percorsi di "governo" dei flussi per una mondializzazione più equa e solidale.
La ricerca si propone di individuare, in Trentino, le relazioni tra le radicate esperienze di cooperazione decentrata ed altri processi di internazionalizzazione. Quali i temi condivisi, quali le interrelazioni, quale il coordinamento tra i diversi processi.
Ci si sofferma inoltre sull'analisi del sistema locale trentino in ambito globale con la consapevolezza che il processo di internazionalizzazione di un territorio locale è un fenomeno multidimensionale, pluridirezionale e complesso che pertanto è difficile possa riguardare solo alcuni ambiti della vita di una collettività. Quello dell'acquisizione di una vera e propria soggettività sovranazionale da parte del sistema locale si presenta come un percorso in continuo mutamento che coinvolge l'economia, la politica, le istituzioni, il mondo scientifico e culturale, le organizzazioni della società civile e l'ecosistema locale stesso, e non può che essere trattato come parte integrante del problema più generale dello sviluppo locale. La multidimensionalità e la multidirezionalità dell'internazionalizzazione del territorio, qui inteso come sistema complesso, pongono ai soggetti collettivi e non che in esso vivono e operano, il problema del coordinamento e della coerenza tra le politiche e le azioni che essi intraprendono o promuovono.
Da qui nasce la consapevolezza degli autori che la cooperazione decentrata non può essere solo concepita come "un altro modo di fare cooperazione" ma in parte rappresenta un vero e proprio modello di sviluppo. Ed allora perchè non promuovere l'idea della creazione di Patti per l'internazionalizzazione sostenibile del territorio che definiscano dei principi e delle linee programmatiche comuni tra i soggetti locali, e tra questi ultimi e le collettività con cui si stabiliscono le relazioni di partenariato internazionale?