Trieste Film Festival: premio OBCT al documentario "Chris the Swiss"
23 january 2019
Per il quarto anno consecutivo è stato assegnato il premio "OBC Transeuropa" a uno dei documentari in concorso al Film Festival di Trieste, il più importante appuntamento italiano con il cinema dell'Europa centro-orientale giunto quest'anno alla trentesima edizione.
Ieri sera, 22 gennaio, si è tenuta la cerimonia di premiazione durante la quale la direttrice di OBCT Luisa Chiodi ha assegnato presso il Trieste Film Festival - Alpe Adria Cinema il Premio OBCT per il Miglior Documentario al film "Chris the Swiss " di Anja Kofmel.
Questa la motivazione del Premio assegnato: "A Chris the Swiss di Anja Kofmel per l’equilibrio virtuoso tra il racconto biografico e la grande storia, per lo stile originale e diretto con cui ci racconta la vicenda di un giovane reporter vittima della violenza che vorrebbe capire. Perché ci presenta l’esito di un’inchiesta ancora attuale e perseguita con tenacia sui combattenti stranieri nella guerra di Croazia e ci offre una profonda riflessione sul male e sulla facilità con cui si cade nella spirale della violenza. Infine, perché ripercorrendo la guerra del 1991 ci ricorda quanto siano fragili le nostre società".
La regista Anja Kofmel cerca di capire che cosa è accaduto nel gennaio 1992 in Croazia in guerra, dove il 7 gennaio era stato ritrovato il corpo di suo cugino - il giornalista svizzero Christian Würtenberg - con addosso l'uniforme del PIV (Prvi internacionalni vod), una brigata di combattenti stranieri fondata e cappeggiata dal mercenario Eduardo Rózsa-Flores. Utilizzando materiale video di archivio, immagini del suo viaggio d'indagine e sequenze animate dei disegni e dei ritratti da lei realizzati durante il viaggio, Anja Kofmel ha realizzato un'eccezionale opera su una delle pagine più drammatiche della recente storia europea, i conflitti di dissoluzione jugoslava.
Il Trieste Film Festival-Alpe Adria Cinema - nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l'edizione "zero" è datata 1987) - continua ad essere un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Più che un festival è un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.