Se ne parlava sin dall'anno scorso. Presso il Tribunale dell'Aja erano in atto indagini sul conto di Ramush Haradinaj, ritenuto colpevole di crimini commessi durante la guerra del 1999. Oggi se ne è avuta conferma, con la sua incriminazione ufficiale
Alla fine è arrivata. Oggi è stata resa pubblica l'incriminazione del Premier kosovaro Ramush Haradinaj presso il Tribunale Penale internazionale dell'Aja. Haradinaj ha rassegnato le proprie dimissioni al responsabile dell'UNMIK Jessen-Petersen ed è in corso una riunione straordinaria del governo kosovaro presieduta dal Presidente del Kosovo Ibrahim Rugova.
Già ieri, il quotidiano francese Le Monde, aveva lasciato trapelare, citando fonti interne al Tribunale dell'Aja, che l'incriminazione del Premier sarebbe stata imminente. Smentite erano immediatamente arrivate non solo dallo stesso Haradinaj ma anche da rappresentanti della comunità internazionale in Kosovo. La portavoce dell'UNMIK Florence Hartmann, interpellata dai media kosovari, aveva dichiarato che sulla questione "non aveva alcun commento da rilasciare".
Per ora Haradinaj sembra seguire quanto aveva già dichiarato nelle settimane scorse quando aveva garantito una sua collaborazione con il Tribunale dell'Aja. Ha infatti già dichiarato che domani si consegnerà volontariamente al Tribunale dell'Aja. ''Ho preso in consegna il documento dell' atto di accusa - ha spiegato - ma ribadisco la mia totale innocenza''.
Lo stesso Haradinaj ha poi specificato che le sue funzioni saranno ora ricoperte temporaneamente dal vicepremier in carica, aggiungendo poi di aver già indicato un suo possibile successore: l' attuale ministro dell' Ambiente, Bajram Kosumi.
Fonti militari hanno riferito che un'unita' di riserva della Kfor (forza di pace a guida Nato), composta da 500 uomini, e' stata dislocata fin da ieri nelle province di Peja e Gjakova, nell' ovest della provincia, dove Ramush Haradinaj e' particolarmente popolare.
Ciononostante questi restano momenti concitati per il Kosovo. In molti infatti temono che questo nuovo fatto possa destabilizzare la già delicata situazione e portare ad un clima simile a quello del marzo scorso quando un incidente che causò la morte di due ragazzini kosovari portò a manifestazioni violente dove hanno trovato la morte decine di persone, in particolare appartenenti alla comunità serba che ancora risiede in Kosovo.
Link utili:
La dichiarazione del Rappresentante Speciale UNMIK Soeren Jessen-Petersen
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