Kosovo: Mitrovica dice “no”
23 april 2013
Sono scesi in 20mila nelle strade di Mitrovica per dire “no” all'accordo sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina. La risposta dei serbi del Kosovo settentrionale all'intesa della settimana scorsa era prevedibile. E infatti, ieri mattina, è arrivata puntuale.
Tagliati fuori dal processo negoziale (che riguarda strettamente il loro futuro) i serbi del nord puntano i piedi. Si sentono vittime di un accordo che sancisce il riassorbimento del nord nella cornice statale di Pristina, seppur con garanzie di una larga autonomia: proprio lo scenario contro cui si erano opposti, anima e barricate, a partire dal 1999.
“No alle leggi e alla costituzione del Kosovo”, “No all'accordo di Bruxelles”, “No al tradimento”, alcuni dei cartelli mostrati dai manifestanti nel corso della manifestazione, organizzata dalle quattro municipalità serbe del nord sotto lo slogan “I serbi del Kosovo restano nella Repubblica di Serbia”.
Oltre a respingere i quindici i punti dell'accordo firmato da Ivica Dačić ed Hashim Thaçi, la piazza ha approvato per acclamazione la creazione di un “Parlamento della Regione autonoma di Kosovo e Metohija”, che verrà composto inizialmente dai delegati delle quattro municipalità del nord, ma che resta aperta alle restanti municipalità a maggioranza serba del Kosovo.
Dal palco innalzato in “trg Šumadija” Krstimir Pantić, già presidente della municipalità di Mitrovica e ora vice direttore dell'”Ufficio serbo per il Kosovo e Metohija” ha detto alla folla: “Il Kosovo siamo noi, che viviamo qui, che siamo legati a questi luoghi nel nostro passato e nel nostro futuro. Solo noi possiamo trasformarci in traditori, se tradiamo le nostre radici”.
I manifestanti hanno infine chiesto che i cittadini della Serbia possano esprimersi in un referendum sulla volontà o meno che il Kosovo resti parte del paese. Senza una conferma popolare, recita la dichiarazione accolta dalla piazza, l'accoglimento dell'accordo di Bruxelles è “semplicemente inaccettabile”.
LINK: Slobodna evropa, Politika
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