Kosovo, il "Sultano" accusato di crimini di guerra
27 may 2013
“Crimini di guerra contro la popolazione e violazione dell'integrità fisica e della salute dei civili imprigionati nel campo di detenzione dell'UÇK situato nel villaggio di Likovc/Likovac”. Nuove accuse per membri di spicco dell'UÇK , il disciolto Esercito di Liberazione del Kosovo, accusati la settimana scorsa dai procuratori della missione europea EULEX di aver abusato di civili nel giugno 1998.
Sette gli imputati, ora agli arresti domiciliari, tra cui spiccano le figure di Sulejman Selimi (detto “il Sultano”) ex leader militare dell'UÇK , nonché ex ministro delle Forze di sicurezza ed attuale ambasciatore del Kosovo in Albania, e di Sami Lushtaku influente membro del Partito Democratico del Kosovo (PDK) e sindaco di Skenderaj. Tutti gli accusati erano membri del cosiddetto “gruppo della Drenica”, formato da elementi del disciolto Esercito di Liberazione del Kosovo. Secondo l'accusa, uno dei sette imputati viene accusato anche di omicidio.
L'arresto di Selimi e di Lushtaku, importanti alleati politici del premier kosovaro Hashim Thaçi, considerati dalla popolazione albanese eroi nella lotta che ha portato il Kosovo a dichiarare la propria indipendenza dalla Serbia nel febbraio 2008, ha provocato dure reazioni a Pristina.
Lo stesso Thaçi, impegnato in queste settimane nel difficile processo di negoziati con la Serbia sulla normalizzazione dei rapporti col Kosovo, non ha nascosto la propria irritazione, esprimendo poi “certezza nell'innocenza dell'UÇK e dei suo combattenti” e ribadendo “che la guerra dell'UÇK è stata giusta e pulita”. Anche l'associazione degli ex combattenti dell'Esercito di liberazione del Kosovo ha criticato il lavoro di EULEX, accusando la missione europea di voler colpire “l'intera lotta dell'UÇK ”, e annunciando poi proteste di piazza per oggi.
L'apertura del caso contro “il gruppo della Drenica” si aggiunge ai due processi per crimini di guerra iniziati in questi anni dalla procura di EULEX nei confronti di ex combattenti dell'UÇK, che vedono attualmente imputate 13 persone, tra cui l'ex ministro dei Trasporti Fatmir Limaj.
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