Associazioni femminili in testa e molte altre ONG montenegrine hanno partecipato ieri ad una manifestazione di protesta contro la guerra. La manifestazione si è svolta nella capitale Podgorica, davanti al consolato statunitense.
Una ventina di attivisti dell'Iniziativa di pace delle organizzazioni femminili ha organizzato ieri davanti al Consolato americano a Podgorica una manifestazione per la pace contro l'eventuale attacco degli USA all'Iraq. In questo modo hanno voluto dimostrare la propria resistenza alla guerra ed alla violenza come modo di risolvere i conflitti.
"Non accettiamo la logica della guerra, perché tutte le guerre alle fine terminano con le negoziazioni, mentre la società civile è sempre la sua prima vittima, specialmente i gruppi più vulnerabili, le donne, i bambini, gli anziani", ha detto Aida Petrovic, attivista dell'ONG 'La lobby montenegrina delle donne'.
Il gruppo ha mandato un appello al presidente americano Bush e agli altri stati che appoggiano la guerra chiedendo "di rinunciare subito e senza esitazioni alle loro preparazioni per l'attacco".
L'iniziativa di pace ha ricordato come i conflitti provocano catastrofi umanitarie e tantissimi profughi e sfollati. Con la protesta gli attivisti volevano dare sostegno alle negoziazioni con il regime di Saddam Hussein, e richiamare gli USA e gli altri paesi ricchi ad aiutare il popolo iracheno. L'appello è stato inviato anche alle autorità montenegrine, chiedendo di dichiararsi contro la guerra e dando solidarietà ai molti governi che hanno condannato i preparativi USA per l'attacco all'Iraq.
Anche altre organizzazioni come il 'Fondo per il diritto umanitario', il 'Centro Europeo per i diritti delle minoranze di Podgorica', la 'Casa civile di Cetinje', il 'Cosiglio locale dei giovani di Budva', il 'Parlamento dei giovani del Montenegro', l''Iniziativa della coscienza' ed il 'Centro Bokeljski per la tolleranza', hanno partecipato alla protesta.
Gli organizzatori avevano invitato alla partecipazione i rappresentanti del Sindacato, dei partiti politici e delle istituzioni statali, ma non è venuto nessuno, a parte alcuni poliziotti presenti per questioni di sicurezza ed i rappresentanti dei media. La protesta è durata un'ora, dalle 12 fino alle 13 del pomeriggio, ma non ha attratto l'attenzione del Consolato, perché nel frattempo nessuno è entrato o uscito dal palazzo, e tutto è stato più che tranquillo.
- vedi anche: Guerra in Iraq, le tre condizioni della Bulgaria