Dopo che la vicenda della giovane ragazza moldava ha scosso i vertici del Montenegro, dopo che la causa contro i quattro sospetti si è protratta per diversi mesi, il procuratore sospende il processo. Reazioni della gente e delle organizzazioni di settore.
Lo scandalo del trafficking, che negli ultimi sei mesi ha agitato il pubblico montenegrino, è stato seguito attentamente dalla comunità internazionale. Questo è cominciato il 25 novembre 2002 con l'arresto di due persone di Podgorica, sospette di essere coinvolte nell'acquisto, vendita, violenza e tortura della stessa vittima, S.C. originaria della Moldavia. Il loro arresto è avvenuto soltanto qualche giorno dopo che la vittima era stata ricoverata nella casa-rifugio, "Sigurna zenska kuca". Gli ispettori, del team speciale per la lotta al traffico di esseri umani, hanno registrato per giorni le dichiarazioni della giovane donna moldava. Allora l'attuale Ministro della polizia, Andrija Jovicevic, aveva insistito che la cassetta contenente la sua storia fosse consegnata al giudice istruttore del Tribunale. Soltanto 5 giorni dopo il primo arresto, la polizia ha arrestato il vice procuratore Zoran Piperovic e Bajram Orahovac, proprietario di un locale di Podgorica.
Dopo due mesi di interrogatori la vittima è stata trasferita in un paese terzo. Un giorno dopo la sua partenza i quattro sospetti sono stati liberati.
Durante le indagini sono stati interrogati 45 testimoni dal Montenegro, Serbia e Bosnia ed Erzegovina. Tutti i materiali raccolti sono stati consegnati al procuratore generale, Zoran Radonjic, per decidere come procedere. Il giorno 18 aprile 2003 il procuratore ha riconsegnato i materiali richiedendo interrogatori supplementari. Il 9 maggio il giudice istruttore ha deciso di rifiutare la sua richiesta e ha avuto il sostegno del tribunale criminale così che i materiali sono ritornati al procuratore.
Ad ogni modo, dopo giorni di consultazioni supplementari, venerdì 30 maggio, con la motivazione che le prove non gli bastavano, il procuratore ha deciso di sospendere il processo contro i quattro sospetti.
Le reazioni sono state numerose e da tutte le parti. Da sabato i giornali sono ancora pieni di commenti, accuse e dispute. Gli avvocati dei sospetti, o gli stessi sospetti, come per esempio il vice procuratore, hanno annunciato la possibilità di fare denuncia per calunnia contro il giudice istruttore.
Altri come l'amministratrice della casa-rifugio "Sigurna zenska kuca", Ljiljana Raicevic e il giudice istruttore rimangono certi che le prove fossero sufficienti per avere un processo.
"La decisione del procuratore principale è scandalosa. Rimane la questione se Radonjic ha paura che il processo possa toccare anche altri nomi importanti del Montenegro. Come è possibile che più di duecento pagine di dichiarazioni della vittima rimangano sotto un punto domanda?" si chiede Raicevic.
L'opposizione ha accusato la maggioranza di governo per questa decisione, mentre il partito di maggioranza DPS non ha voluto commentare la decisione, spiegando che in questo modo vuole rispettare l'indipendenza della magistratura.
Anche l'alleato del DPS, il SDP ha reagito ieri mattina, dopo qualche giorno dalla comparsa della notizia. Appena scelto, il nuovo presidente del parlamento che proviene da questo partito, Ranko Krivokapic, ha detto che non accetterà il nuovo incarico se il procuratore statale, nominato nella storia della vittima, non si dimette.
Helga Konrad, presidente del gruppo di lavoro per la lotta al traffico degli esseri umani del Patto di Stabilità ha detto che si occuperà di questo caso tra qualche giorno perché al momento è impegnata. Aggiungendo che prima vuole considerare attentamente le ragioni che hanno portato il procuratore generale a questa decisione.
L'avvocato della vittima, Dragan Prelevic, ha detto che ci sono tantissime prove contro gli accusati ma la magistratura sta facendo malversazioni anziché indagini trasparenti.
Prelevic ha detto che ora dipende dalla ragazza moldava se i sospetti finiranno in prigione, ma che per questa decisione avrà bisogno di tempo. Gli attivisti della casa sicura della donna considerano che a causa alle condizioni fisiche e psicologiche e della stanchezza, la vittima non sarà in grado di fornire la propria opinione sulla decisione di procuratore.
Infine, i sondaggi dei media mostrano che l'opinione pubblica montenegrina non è per niente contenta della decisione presa dal procuratore.
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