La celebrazione del Natale ortodosso in Montenegro (7 gennaio) si è divisa, come da qualche anno ormai, tra la chiesa serba e quella montenegrina (non ancora riconosciuta). Le celebrazioni, a dispetto dello scorso anno, non sono sfociate in scontri.
Quest'anno le feste di Natale oltre alle solite celebrazioni hanno portato qualche novità rispetto agli anni precedenti. Vale a dire che per la prima volta, da qualche anno a questa parte, non ci sono state tensioni eccessive tra i seguaci della chiesa serba ortodossa ed i seguaci della chiesa montenegrina ortodossa.
Il giorno prima di Natale (Badnji dan) in tutto il Montenegro i rappresentanti di entrambe le due chiese hanno organizzato parallelamente la tipica cerimonia consistente nell'accensione del badnjak (legno di quercia).
Nella vecchia capitale, Cetinje, la chiesa serba-ortodossa e i suoi seguaci si sono adunati davanti al Monastero di San Petar di Cetinje, dove il metropolita montenegrino-litorale (crnogorsko primorska) Amfilohije ha consacrato i badnjak con un discorso.Allo stesso tempo i rappresentanti della chiesa montenegrina-ortodossa tradizionalmente hanno accesso i badnjak davanti alla casa del re Nikola, proseguendo la cerimonia per le strade della vecchia capitale. Durante la cerimonia il metropolita Mihailo ed alcuni artisti montenegrini si sono rivolti alla gente per gli auguri.
Dopo Cetinje i rappresentanti delle due chiese si sono spostati nella capitale Podgorica ed hanno ripetuto tutta la cerimonia. La chiesa montenegrina ortodossa davanti al Palazzo di re Nikola e la chiesa serba ortodossa davanti al nuovo Tempio della resurrezione del Cristo (hram Hristovog vaskresenja). Similmente è avvenuto nelle altre città montenegrine, dove la chiesa serba faceva cerimonie davanti ad una chiesa maggiore, mentre i seguaci della chiesa montenegrina si raccoglievano al solito in luoghi previsti per la costruzione delle chiese od altri edifici religiosi (va considerato infatti che la chiesa montenegrina non è ancora ufficialemnte riconosciuta e non possiede proprie chiese, per questo motivo si ritrovano in spiazzi dove si prevede la loro costruzione).
Rivolgendosi alla gente il metropolita della chiesa montenegrina ortodossa, Mihailo, ha sottolineato l'importanza del rinnovamento della chiesa montenegrina e la speranza nel rinnovamento dello stato montenegrino.
I media montenegrini qualche giorno prima di Natale avevano creato aspettative su eventuali conflitti che avrebbero potuto scatenare le cerimonie di Natale. Ma quest'anno per fortuna non è accaduto nulla, tranne che a Berane dove i rappresentanti della chiesa serba ortodossa sono arrivati nel luogo dove c'erano i seguaci dell'altra chiesa per invitarli a partecipare alla loro cerimonia. I secondi hanno interpretato il fatto come una provocazione che gli avrebbe fatto ritardare la loro cerimonia.
I giorni precedenti anche il metropolita montenegrino-litorale Amfilohije invitava la gente a partecipare alla cerimonia della chiesa serba-ortodossa, unica canonicamente riconosciuta in Montenegro.
I media hanno analizzato anche il modo in cui i politici montenegrini hanno fatto gli auguri di Natale. Si discute specialmente sul fatto che Filip Vujanovic, presidente del Parlamento montenegrino, e candidato per le elezioni presidenziali abbia fatto gli auguri ai cittadini montenegrini ed al sacerdozio montenegrino, senza rivolgersi in particolare al metropolita montenegrino-litorale Anfilohije, benché lo avesse visitato due giorni prima delle presidenziali di dicembre. Anche allora la sua visita fu oggetto di tanti discorsi e non è ancora chiaro se ciò gli abbia portato oppure no un qualche guadagno dal punto di vista politico.
Gli altri politici o sono stati diretti nei loro auguri, cioè si sono rivolti direttamente anche ad Amfilohije, o hanno fatto gli auguri generali evitando di provocare ulteriori polemiche.
Intanto resta il fatto che non sono accaduti incidenti. Probabilmente i montenegrini sono stanchi degli abusi politici sulle cose religiose, dal momento che con ogni probabilità le situazioni e i discorsi tipici degli ultimi anni rappresentavano solo mosse pianificate giusto per provocare gli incidenti.
E' importante indicare che questa polemica non è molto diffusa tra la gente comune e questo perché i montenegrini in genere o non sono mai stati molto religiosi o ne hanno perso l'abitudine durante il comunismo. Si potrebbe dire che alcuni politici abbiano provato a sfruttare i sentimenti religiosi della gente, partecipando anche all'organizzazione di alcuni eventi dell'una o dell'altra chiesa (serba-ortodossa e montenegrina-ortodossa). Cosa che raramente è stata fatta dai rappresentanti dei partiti governativi, probabilmente perché era troppo rischioso, in termini di popolarità, dare il sostegno diretto ad una qualsiasi delle due chiese. Ufficialmente i funzionari più alti hanno sempre detto che sostengono la chiesa serba ortodossa, che fino ad oggi è l'unica canonicamente riconosciuta. ("Vijesti", 6, 7 gennaio, "Dan", 8 gennaio)
Vedi anche:
La Chiesa ortodossa serba nell'ultimo decennio
Educazione e religione in Serbia
Montenegro: Vujanovic, candidato presidenziale