Elezioni in Nagorno Karabakh
5 may 2015
Il 3 maggio scorso si sono svolte in Nagorno Karabakh le elezioni parlamentari.
E' la sesta volta che lo stato de facto si reca alle urne dalla dichiarazione d’indipendenza: le prime elezioni hanno avuto luogo il 28 dicembre 1991, due settimane e mezza dopo il referendum sull’indipendenza del 10 dicembre, le ultime si sono svolte il 23 maggio 2010.
Secondo la Commissione elettorale centrale, oltre il 70 per cento dei 101.653 aventi diritto di voto in Nagorno Karabakh ha preso parte alle elezioni.
206 sono stati i candidati in lista per i 33 seggi.
I tre partiti che erano al governo in Nagorno Karabakh, hanno ottenuto la maggioranza dei seggi. Passano la soglia di sbarramento del 5% per entrare in parlamento anche due partiti di opposizione.
Il Partito Madrepatria Libera, guidato dal primo ministro Araik Harutiuniansi si è aggiudicato il 47,35 per cento dei voti, seguito dal Partito Democratico del Karabakh guidato dal presidente del parlamento Ashot Gulian con il 19,1 per cento, la Federazione Rivoluzionaria Armena ha ricevuto il 18.51 per cento dei voti.
I due partiti di opposizione - Movimento-88 e Rinascita Nazionale – hanno ottenuto rispettivamente il 6,93 e 5,38 per cento dei voti.
Benché l'Armenia non riconosca l'indipendenza del Nagorno Karabakh, i leader politici di Yerevan hanno accolto le elezioni come libere e regolari, in accordo con gli standard internazionali. Di parere diametralmente opposto l'Azerbaijan che ha considerato le elezioni illegali. Anche l'Unione europea tramite l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri Federica Mogherini ha dichiarato che "non riconosce il quadro costituzionale e legale" all'interno del quale si sono svolte le elezioni. Le elezioni sono state monitorate da osservatori locali e internazionali.
Nonostante da anni siano in corso negoziati per il superamento del conflitto in Nagorno Karabakh, non si è mai arrivati ad un accordo di pace, anzi nel corso dell'anno scorso si sono intensificati in modo preoccupante gli scontri sulla linea di contatto con l'Azerbaijan.