Una mina collocata sulla strada ha provocato l'esplosione della jeep della NATO. Morti due soldati polacchi e altri due feriti. Nell'incidente sono rimasti feriti anche tre civili a bordo della vettura. Polemiche e litigi tra i media e le forze NATO.
Il 4 marzo scorso due soldati del contingente polacco della missione NATO in Macedonia sono rimasti uccisi e tre civili macedoni sono rimasti feriti quando il fuoristrada della NATO è passato sopra una mina. La pattuglia della NATO composta da quattro soldati polacchi stava raggiungendo il villaggio di Sopot, nei pressi di Kumanovo, quando il veicolo che stavano guidando ha urtato una mina sulla strada con la ruota posteriore sinistra. Lo spostamento d'aria causato dall'esplosione ha scaraventato per aria la vettura capottandola. Due dei quattro soldati della pattuglia sono morti, mentre gli altri due sono stati trasportati alla vicina base NATO di Skopje.
I tre civili che sono rimasti feriti nell'incidente, sono il traduttore della pattuglia e una coppia, marito e moglie, originari di Kumanovo, che avevano chiesto alla pattuglia NATO un passaggio fino alla loro città. I tre civili sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale di Skopje, la loro situazione è stabile.
La prima reazione da parte dei rappresentanti della NATO è stata di "non credere che qualcuno possa aver piazzato appositamente la mina sulla strada". Craig Radcliff, il portavoce della NATO in Macedonia, ha detto che "è iniziata un'azione investigativa" e che è molto probabile che "qualcuno del luogo abbia trovato l'esplosivo e che in seguito lo abbia depositato sulla strada per far sì che venisse recuperato dalle autorità".
La squadra per le investigazioni guidata dalla polizia militare della NATO ed informata immediatamente dell'accaduto nel pomeriggio di martedì 4 marzo, ha fatto un sopralluogo sulla scena dell'incidente.
I media hanno riportato che ci sono stati diversi incidenti tra la NATO, la polizia macedone e i media stessi. Innanzitutto, i soldati della NATO hanno impedito alla jeep della polizia macedone di attraversare la strada, con la scusa che "non hanno annunciato in anticipo quel tipo di controllo".
Un altro incidente di cui si è avuta notizia, è accaduto tra i soldati del contingente polacco e le troupe televisive dell'emittente privata A1 e del canale Sitel. Secondo quanto riportato dalla stampa locale (in particolare i quotidiani "Dnevnik" e "Utrinski Vesnik"), nonostante i reporter avessero il permesso di recarsi sul luogo dell'incidente, i soldati hanno cercato di impedire loro il passaggio e di rompere la loro attrezzatura tecnica. Uno dei soldati ha persino cercato di minacciare con le armi i reporter. I reporter di A1 e di Sitel hanno informato dell'accaduto la polizia di Kumanovo e la NATO, lamentandosi inoltre di essere stati minacciati di fronte alla polizia macedone, la quale non ha fatto nulla per proteggerli.
Il contingente italiano della NATO, per tutta la giornata di ieri, ha lavorato nello sminamento della strada. Quella strada, comunque, viene usata quotidianamente dalle forze di sicurezza macedoni come via di comunicazione con il posto di frontiera dell'esercito macedone.
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