Dubbi sulla privatizzazione della compagnia "Nova Makedonija", arresti in arrivo per presunte irregolarità nella vendita del gruppo, uno dei più grossi del paese.
L'annunciata revisione del processo di privatizzazione della casa editrice Nova Makedonija è iniziato su differenti livelli. Mentre le squadre speciali dell'Agenzia per la privatizzazione e numerosi ministri del Governo controllano i libri contabili della compagnia, il ministro dell'interno ha già annunciato che solleverà un'accusa contro alcune persone per azioni illegali commesse durante il processo di privatizzazione. Delle cinque persone passibili di accusa, quattro sono cittadini macedoni mentre uno è straniero. Il ministro dell'interno si è rifiutato per ora di fornire i loro nomi, nel migliore interesse delle investigazioni, ma i quotidiani macedoni hanno già indicato Nikola Tasev, l'ex direttore generale della compagnia come uno dei possibili accusati. Inoltre i giornali hanno scritto che Tasev sarebbe attualmente all'estero e per tanto "non raggiungibile" dalle autorità investigative e che a tal proposito è stato emesso un ordine di arresto internazionale.
Tasev ha replicato a ciò, con una telefonata a diversi media locali, dicendo che sarà di ritorno nei prossimi giorni, quando avrà terminato le vacanze. Egli ha anche aggiunto che non ha nulla da nascondere e che ha già informato l'ispettore di polizia incaricato del suo caso del fatto che sta per rientrare nel paese.
Sabato scorso, il direttore dell'Agenzia per la privatizzazione è stato anch'egli arrestato per aver condotto operazioni poco chiare nella privatizzazione di "Nova Makedonija". Il partito VMRO-DPMNE (ora all'opposizione) ha immediatamente accusato il governo per aver illegalmente arrestato Dusko Avramovski, che è accusato di aver personalmente trasferito il denaro di quattro mesi di stipendi degli impiegati, che è stato utilizzato per l'acquisto del pacchetto maggioritario dalla compagnia slovena "Jug Storitve". La "Jug Storitve" ha invece accusato il nuovo governo di azioni illegali riguardo la "vendita" di "Nova Makedonija" ad un acquirente vicino al SDSM (partito di governo).
Saso Ordanovski ha scritto in un editoriale sul bisettimanale "Forum" che "il team della 'Trasparenza in Macedonia' (che lavora sotto gli auspici del 'FORUM Centro per le ricerche strategiche e la documentazione) ha offerto a Tasev di monitorare la privatizzazione, in modo tale da evitare le irregolarità... Naturalmente, non è uscito nulla di tutto ciò, e ora so perché: Georgievski (ex premier di governo) e la sua banda hanno creduto che fosse possibile per una così grossa proprietà cambiare il padrone, per implementare tutti gli accordi possibili, e lasciare il pubblico in silenzio! Che ingenuità dal canto loro. Oppure forse hanno organizzato tutto per lasciare dietro di sé delle conseguenze che impiegheranno anni per essere sistemate. Tasev, d'altro canto, così giovane e competente quale è, dovrà lasciare la professione con una tale macchia che non la potrà cancellare per tutta la sua esistenza. Deplorevole, tenendo presente che avrebbe potuto andare diversamente".
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