Macedonia: incendio nella discarica di Tetovo, la rabbia degli abitanti
25 august 2017
L'incendio in una discarica abusiva a Tetovo, nel nord-ovest della Macedonia, ha provocato la protesta dei cittadini: in molti sono scesi per l'ennesima volta in piazza, per denunciare come il livello di inquinamento in città, pian piano, uccide in silenzio.
A Tetovo non si riesce a risolvere la questione del trattamento dei rifiuti. Nella città ha sede un'enorme discarica abusiva e mentre quest'ultima è causa di un altissimo inquinamento il sindaco, Teuta Arifi (Unione democratica per l'integrazione) non riesce a far altro che dichiarare che non si sente responsabile “della situazione ereditata dai sui predecessori”.
Gli abitanti di Tetovo manifestano da diversi anni e chiedono che il problema dell'inquinamento e della gestione dei rifiuti venga affrontato al più presto. Ma le varie giunte comunali che si sono succedute, ad oggi, non sono andate oltre le promesse di rito.
Lunedì scorso i cittadini di Tetovo sono nuovamente discesi in piazza per esprimere la loro collera a seguito di un incendio nella discarica abusiva che, durante il fine settimana, aveva letteralmente asfissiato la popolazione cittadina. I manifestanti hanno terminato il corteo davanti al muncipio rovesciando davanti all'entrata sacchi, immondizie e lanciando uova.
Il sindaco, dal canto suo, ha affermato che si è trattato di un incendio doloso, volto a favorire i suoi avversari politici. I rappresentanti delle associazioni attive nelle proteste hanno dichiarato che quanto denunciato, se confermato, sarebbe di una gravità inaudita. “Sarebbe terribile se venisse confermato il movente politico di quanto accaduto”, sottolinea Arianat Xhaferi, dell'associazione Eco Guérilla. “Non dimentichiamoci, però, che la discarica è lì da anni e che è conseguenza della negligenza e della mancanza di interesse delle varie amministrazioni che si sono succedute”.
Nel frattempo l'azienda pubblica che si occupa della gestione dei rifiuti nella municipalità di Tetovo ha avviato una pulizia della discarica con l'obiettivo di spostarla, entro un mese, in un altro luogo, a Drisla o a Rusino.
“Come abbiamo già detto è una tappa del nostro piano a lunga scadenza. Per questo progetto il governo ha già stanziato circa 195mila euro”, ha precisato il sindaco Arifi. Una misura che però non convince i militanti di Eco Guérilla che hanno dichiarato che le proteste continueranno sino a quando non verrà trovata una soluzione definitiva.