Macedonia: l'impero colpisce ancora

7 march 2013

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“Impero, impero, la forza più potente del pianeta...” Come se non bastassero frustrazioni sul permanente stallo politico nel paese e il recente riacutizzarsi di tensioni inter-etniche, ci voleva il testo di una canzone (dal roboante titolo "Impero", appunto) ad eccitare le polemiche ed infiammare gli animi in Macedonia. 

A prima vista, l'impero a cui si riferisce è del tutto innocuo e universale. E' quello “della musica”, evocato a piena voce dalla “regina della musica rom” Esma Redžepova e Vlatko Lozanovski, scelti per rappresentare la Macedonia nell'edizione 2013 del concorso canoro “Eurovision”, che quest'anno si terrà nella città svedese di Malmö.

A Skopje, però, difficile non incappare in polemiche feroci se “l'impero” viene invocato mentre nel videoclip scorrono immagini del monumento equestre ad Alessandro Magno, recentemente innalzato in pieno centro città, e di altri scorci “neo-barocchi” divenuti realtà grazie al progetto di ri-antichizzazione "Skopje 2014", voluto a tutti i costi dal premier Nikola Gruevski, e divenuto in questi anni vero "campo di battaglia" della politica macedone.

La tv pubblica MRT, titolare dei diritti del concorso “Eurovision” è stata sommersa di commenti negativi e sarcastici: per i molti critici, il video rappresenta null'altro che uno spot di sapore kitsch alla controversa visione cultural-architettonica imposta con violenza dal governo sulla capitale macedone. Naturalmente, i riferimenti ad Alessandro Magno hanno scatenato violente accese proteste anche in Grecia, dove l''“appropriazione indebita” del condottiero da parte di Skopje viene vissuta come una provocazione bella e buona.

MRT è subito corsa ai ripari, scaricando le responsabilità sulla società produttrice del video e annunciando che la canzone subirà modifiche “nel testo e nell'arrangiamento”, visto che in questa forma “non soddisfa gli standard per rappresentare degnamente la Macedonia ad Eurovision”.

A quanto pare, durante la lavorazione in studio il titolo provvisorio del pezzo era “Ossessione”. Vista la frequenza sempre più preoccupante, ai limiti della fissazione patologica, con cui il tema imperial-identitario popola i sonni della Macedonia, l'intuizione originale sarebbe probabilmente da riesumare.

 

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