Una notizia falsa, pubblicata su un sito italiano, rimbalza oltre Adriatico, viene amplificata dai media kosovari ed albanesi ed apre un caso diplomatico tra Albania e Romania. Una nostra ricostruzione
Il presidente della Repubblica della Romania che definisce gli albanesi “delle m... tali agli zingari”. E che, come se non bastasse, aggiunge che l’indipendenza del Kosovo è un atto illegale. Due notizie bomba. Due notizie di quelle che portano migliaia di click alle testate online e che, come minimo, scatenano un caso diplomatico. Peccato sia una bufala. O due, se preferite! Belle e grosse. Ma ai tempi di Internet anche una bufala può partorire un caso diplomatico, come è successo pochi giorni fa.
La non notizia
Sono le 15:55 di lunedì 11 luglio quando il portale d’informazione JulieNews.it mette online un articolo a firma di Costel Antonescu dal titolo “Dichiarazione shock del presidente della romania” (minuscolo loro, ndr); occhiello: “Basescu: Gli slavi albanesi sono “merde””. Senza mai specificare né quando né in che contesto il presidente rumeno avrebbe rilasciato tali dichiarazioni, ecco cosa scrive l’autore nel suo secondo paragrafo qui riportato integralmente:
“Il Presidente della Romania Traian Basescu ha dichiarato che la dichiarazione unilaterale dell'indipendenza del Kosovo rappresenta un atto illegale e che gli slavi albanesi sono delle merde tali agli zingari. Per tale motivo la Romania non riconoscerà l'indipendenza di Kosovo perché non vi è un accordo bilaterale tra Pristina e Belgrado che avrebbero apportato dei benefici ad entrambe le parti. Basescu infatti ha sottolineato che al momento non si è avuto alcun riconoscimento del Kosovo con una decisione autorevole dell'ONU, che, insieme all'EU e la Nato, "rappresenta un'Istituzione che mette in primo piano il concetto d'integrità territoriale", afferma Basescu. "La dichiarazione dell'indipendenza viola la sovranità e l'integrità territoriale di Serbia", afferma Basescu, aggiungendo che presto verrà chiuso qualsiasi rapporto diplomatico con Pristina.”
Vi sono svariati elementi che portano a dubitare della veridicità della notizia ma vengono puntualmente ignorati non solo dai responsabili del portale italiano ma anche dai media albanesi e quelli kosovari. Ad un certo punto Antonescu scrive che le parole di Basescu “sono da scandalo per il governo albanese” ma nessuno nelle redazioni di Tirana e Pristina si chiede come mai in Italia si sappia delle reazioni del governo albanese prima di loro, per di più su una notizia che non ha ancora varcato la soglia dei Balcani.
Lo farà nella mattinata del giorno seguente, martedì 12. Grazie al vecchio viziaccio di copiarsi a vicenda senza mai citare la fonte, non si sa chi abbia aperto le danze ma, ad un certo punto, alcune delle più grandi testate online tra Pristina e Tirana urlavano in prima pagina: “Il presidente rumeno offende gli albanesi!”.
Oltre Adriatico
Il caso Basescu è ufficialmente scoppiato. Il premier kosovaro Hashim Thaci è l’unico uomo politico tra i due Paesi ad intervenire pubblicamente: “Prima di tutto non voglio credere a questa notizia. Secondo, se è veramente successo, è un grande errore che però non può pregiudicare i nostri rapporti amichevoli con il popolo rumeno”. Intanto, i canali diplomatici si attivano sperando di capire cosa diavolo sia successo.
Solo nel pomeriggio l’emittente televisiva di Tirana VisionPlus dichiara di aver saputo dal ministero degli Esteri albanese che si è trattato dell’opera di un hacker serbo che avrebbe attaccato il portale JulieNews.it pubblicando l’articolo incriminato. La notizia dunque è falsa, Basescu non ha detto nulla di tutto ciò. In assenza di una nota ufficiale della diplomazia albanese, tutti si mettono a cancellare pagine e testi che avevano dedicato alla bufala iniziale per pubblicarne un’altra: ossia la versione della diplomazia albanese lanciata da VisionPlus, questa volta citando la fonte ma sempre senza verificare la veridicità.
L'hacker non esiste
In realtà il sito di JulieNews.it non è mai stato attaccato e nessun hacker serbo ha a che fare con questa strana storia, ma non ti viene mica da pensare che il governo albanese risponda ad una bufala con un’altra bufala! In realtà per verificare la notizia bastava una telefonata alla stessa redazione di JulieNews.it. La risposta di Antonio Rispoli, responsabile della sezione Esteri, non solo smentisce il racconto delle autorità albanesi ma apre una nuova traccia. Ecco cosa ci ha detto:
“A causa delle molte richieste di questo genere, abbiamo provveduto a fare ricerche più approfondite, senza riuscire a riscontrare nulla. Anzi, abbiamo raccolto un mucchio di smentite. Per questo poi abbiamo cancellato l'articolo. Antonescu ha detto che era sicuro di quello che aveva scritto, ma ha ammesso che forse può esserci stato un errore di traduzione. Non avendo più la certezza della fonte, non abbiamo avuto alternative. Ci scusiamo per gli eventuali disagi o problemi arrecati.”
Si deduce che le verifiche sono state effettuate dopo la pubblicazione dell’articolo. Ma la cosa più importante è che torna in ballo il nome dell’autore dell’articolo, Costel Antonescu. Che errore di traduzione può esserci stato se lui vive in Italia e parla benissimo l’italiano? La comunicazione con JulieNews.it si interrompe qui.
Intanto sulla stessa vicenda lavora anche la redazione di AlbaniaNews.it che è stata la prima a mettere in guardia sulla dubbia veridicità dell’articolo di Antonescu. La loro pista è quella giusta. Conoscevano già quel nome, ci hanno raccontato, perché li aveva contattati precedentemente per pubblicare un articolo sulla situazione dei rom in Albania. Ma lo conoscevano anche per un forte sentimento d’odio verso gli albanesi che traspariva in alcuni suoi articoli pubblicati sul portale per il quale scrive, i quali sono stati rimossi insieme al pezzo più famoso sul presidente rumeno.
Usando il profilo del proprio blog, il vice direttore Darien Levani contatta Antonescu su Facebook. Dalla loro conversazione, alla quale abbiamo avuto accesso e potuto verificare, si capisce cosa sia successo realmente. All’inizio anche Antonescu parla di un errore nella traduzione ma dopo un po’ cede. Alla domanda “Costel, perché lo hai fatto?” risponde: “Perché gli albanesi odiano i rom e non li tutelano”. Ignaro di cosa sia successo al di là dell’Adriatico, poi cerca subito di minimizzare: “Comunque c’è solo in quel giornalino (JulieNews.it, ndr) la notizia, mica in tante testate”. Nessun hacker, dunque, tanto meno serbo.
Reazioni rumene
Smentita nel giro di poche ore e una manciata di click, la diplomazia albanese ha dovuto incassare anche un altro colpo. Bucarest non ha gradito “l’inconsueto gesto” delle autorità albanesi di scomodare il suo ambasciatore a Tirana per verificare la vicenda. Quello di mettere l’ambasciatore rumeno “nella posizione di dover dar conto di informazioni non verificate provenienti da fonti sconosciute” è stato un atto “totalmente inaccettabile”; “un approccio non in armonia con il livello delle relazioni bilaterali” tra i due Paesi.
Per quanto riguarda la questione dell’indipendenza del Kosovo, la nota ufficiale del ministero degli Esteri rumeno specifica che la loro posizione “basata sui principi fondamentali del diritto internazionale” è ben nota a tutti i suoi alleati e partner europei.