Durante una lezione

Scambi culturali ed educativi tra studenti del Kuban, nella Russia meridionale, e studenti friuliani. Questo l'obiettivo della terza edizione della Summerschool Linkest, tenutasi dal 4 al 18 luglio in Friuli

19/08/2008 -  Anita Clara

Summerschool Linkest, la scuola estiva in provincia di Udine aperta ai ragazzi friulani e ai loro coetanei russi del Kuban, si conferma emozionante opportunità di interscambio tra le giovani generazioni appartenenti a due popoli geograficamente lontani ma che per gli intrecci della storia si scoprono vicini.

Organizzata grazie all'aiuto dell'Ufficio Istruzione dell'Ambasciata d'Italia a Mosca nell'ambito delle attività coordinate fin dal 2004 dai professori dell'istituto tecnico "Marchetti" di Gemona del Friuli e della scuola superiore "Gymnazija 69" di Krasnodar, l'iniziativa, appena conclusasi nella sua terza edizione, rafforza di anno in anno il ponte culturale tra le due regioni.

Superate le estreme difficoltà nell'ottenimento dei visti e le surreali condizioni del viaggio, 12 adolescenti di Krasnodar giunti in Friuli Venezia Giulia insieme a 3 insegnanti, sono stati ospitati da famiglie locali e hanno potuto immergersi con i loro compagni italiani in dieci giorni di intense esperienze interculturali che includevano corsi di lingua italiana e russa, visite sul territorio, laboratori espressivi e lezioni specialistiche.

Dopo aver portato a termine uno studio sui Cosacchi in Friuli usando la tecnologia virtuale per lavorare in comune seppur a distanza, durante la Summerschool 2008 professori e studenti hanno ripreso il percorso di approfondimenti centrati sul passato che accomuna le proprie nazioni, seguendo nuovi fili che compongono una trama quasi ininterrotta di migrazioni e relazioni, storie individuali e collettive, episodi significativi nei contesti di pace e di guerra delle varie epoche.

Si sono così susseguite importanti conferme, narrazioni commoventi e sorprese inaspettate, come durante la visita al Museo Longobardo di Cividale del Friuli, dove i reperti in mostra hanno evidenziato curiosissime continuità fra alcuni simboli e rituali dei Longobardi ed elementi presenti nella cultura degli Sciti, popolo delle steppe insediatosi nella regione del Mar Nero settentrionale, da dove gli studenti di Krasnodar provengono.

O come quando Nevio Zorzetti, docente dell'Università di Trieste e uno tra i massimi esperti europei di storia dei Goti, ha illustrato agli allievi la grande migrazione di queste genti che dal Nord Europa arrivarono fino alle sponde del Mar Nero e quindi si spostarono in Italia, giacché sono emersi interessanti legami tra le due aree, dati dai collegamenti che i popoli antichi intessevano nei loro spostamenti.

O, ancora, come alla cerimonia finale del Diploma Day, quando Eraldo Sgubin, primo laureato in lingua e letteratura russa all'Università di Trieste nonché uomo di vasta e multiforme cultura, ha raccontato che nella sua famiglia la Russia è presente da almeno 90 anni, grazie al padre che, durante la Prima guerra mondiale, combatté con la divisa austriaca in Galizia e venne preso prigioniero dalle truppe zariste, visse gli anni della rivoluzione del 1917, apprese il russo e alla fine tornò a casa dalla prigionia con nuove idee e tanto amore per quella terra.

Ma ciò che - forse più forte di ogni lezione - resterà impresso nella memoria dei giovani corsisti di Summerschool Linkest 2008 saranno i momenti conviviali pieni di allegria, il confronto reciproco di tradizioni e abitudini, i laboratori artistici organizzati come spazio per esprimere la fusione di mondi diversi, per imparare a stare insieme, per consolidare un'amicizia che non conosce barriere e vuole contribuire a costruire qualcosa di nuovo.

Nel corso della Summerschool, infatti, i partecipanti realizzano creazioni con svariate tipologie d'arte, oltre a preparare uno spettacolo conclusivo fatto di canto, danza, musica e rappresentazione, con una mescolanza di lingue diverse: italiano, russo e friulano.

Quest'anno, da una parte gli studenti italiani hanno drammatizzato la fiaba del folklore russo "Teremok" (La Tana), realizzando balli e costumi, e imparando il testo in russo, mentre dall'altra gli studenti russi mettevano in scena un brano toccante di Mario Rigoni Stern tratto da "Il sergente": quello in cui Mario, alpino italiano in Russia, entra in un'izba spinto dal freddo e dalla fame. La stanza è piena di soldati dell'Armata Rossa: tutti lo guardono stupiti e in silenzio. Una donna lo fa accomodare, gli offre un piatto di minestra... alla fine lui si alza, ringrazia e lei gli dona un favo di miele (sostituito nella recita da una coperta).

Allo spettacolo sono seguite la recitazione della poesia "L'italiano" di Mikhail Svetlov, dedicata al soldato italiano in Russia, e l'esecuzione del canto friulano "Stelutis Alpinis" intonato magistralmente dagli allievi russi.

Un messaggio denso di profondo apprezzamento per le rispettive culture e l'insegnamento che i popoli non sono mai nemici, malgrado la ferocia delle guerre in cui sono coinvolti su fronti contrapposti.

Adesso che gli studenti di Krasnodar hanno fatto ritorno a casa, e in attesa che i loro compagni friulani ricambino la visita l'anno prossimo, le esperienze di scambio riprenderanno via internet: all'interno della scuola estiva gli studenti hanno potuto seguire alcune lezioni di informatica centrate sulla realizzazione di unsito web e di un ipermediale, utili per la continuazione del progetto Linkest, che prevede appunto alcune ore di e-learning durante il prossimo anno scolastico.

Parallelamente, il professor Nevio Zorzetti metterà a disposizione uno spazio sul proprio server affinché gli studenti russi possano partecipare attivamente alla ricerca sui Goti e sugli Sciti traducendo alcuni passi significativi dell'ampia bibliografia russa, a noi per la maggior parte sconosciuta: un utile passo in avanti per l'acquisizione di fonti da condividere pubblicamente in rete.

Inoltre, grazie all'intervento del console Giovanni Perrino, a capo dell'Ufficio Studi dell'Ambasciata d'Italia a Mosca, a Krasnodar presto partiranno corsi di italiano inseriti nel curriculum didattico.

E ancora, la scuola di mosaico di Spilimbergo (Pordenone), una delle tappe conosciute dai ragazzi della Summerschool durante il soggiorno in Friuli Venezia Giulia, da quest'anno aprirà i suoi corsi anche ad alcuni borsisti russi.

In complesso, una fitta serie di semi ben piantati qua e là con l'intento di far fiorire la cooperazione multietnica a cavallo tra Caucaso settentrionale e Nord Est Italia tra gli adulti di domani.

Un successo che ben vale il dover affrontare l'organizzazione di un viaggio che sarebbe scoraggiante per chiunque, come narra il professor Angelo Floramo, ideatore di Summerschool Linkest: «La burocrazia risulta immane e soffocante. Docenti e genitori russi devono raccogliere un dossier per ogni studente che prevede la compilazione di numerosi documenti tutti rilasciati da enti diversi. Segue il viaggio a Mosca della professoressa responsabile del progetto da parte russa, Valentina Pavlovna. Tremila chilometri in treno da Krasnodar. La lunga attesa, di diversi giorni. Nel frattempo la scadenza si avvicina. Ogni anno è una fibrillazione cardiaca: infatti, per richiedere i visti è necessario esibire la prenotazione dei biglietti aerei, dunque aver pagato già il biglietto... con il rischio che poi i visti non vengano emessi in tempo. Quest'anno sono stati rilasciati due giorni prima della partenza».

Anche per il volo non mancano gli inconvenienti: «Il biglietto aereo più comodo - spiega Angelo Floramo - è quello della tratta Krasnodar-Vienna-Venezia. Il prezzo è di 700 euro circa, uno sproposito, se consideriamo che lo stipendio medio in Russia oggi è di circa 200 euro. Per ovviare il problema del costo ci sono due strade: la prima è andare in treno fino a Mosca con la soluzione cosiddetta di "scomparto aperto": due notti e tre giorni in un vagone adibito a cuccette con due bagni. Quindi a Mosca prendere un charter fino a Milano: il costo del biglietto si riduce a un quinto, ma il risultato è massacrante. La seconda ipotesi è cercare i voli più economici facendo ponte di città in città. Il costo scende a due quinti rispetto ai 700 euro della tratta diretta. Quest'anno è accaduto che da Krasnodar sono andati in treno fino a Rostov, da qui sono volati a Mosca, da Mosca a Kaliningrad e da Kaliningrad a Milano. Come uccelli migratori che seguono le correnti ascensionali più propizie».

Ma è proprio così che insegnanti e ragazzi del Kuban sono riusciti, anche quest'anno, a incontrarsi con gli amici friulani, per consolidare le basi di una collaborazione duratura e promettente.