Il ministero dell'interno serbo ha smentito la notizia circa l'attentato al presidente Boris Tadić. Si sarebbe trattato di un banale incidente stradale con un addetto alla sicurezza dell'Ambasciata americana a Belgrado
Mentre la maggior parte dei quotidiani di Belgrado questa mattina apre con l'incidente dell'altra sera, in cui una delle auto della scorta del presidente serbo Boris Tadić era stata urtata da un autovettura Audi, poi dileguatasi in una direzione non precisata, il Ministero dell'intero ieri sera, durante la conferenza stampa, ha precisato che non si è trattato di un attentato, ma di un incidente stradale.
Secondo quanto affermato dal Ministro serbo, Dragan Jočić, nella serata del 1 dicembre, "non si è trattato di un attentato al presidente, ma di un incidente stradale". Notizia confermata pure dal Dipartimento di stato americano, dal momento che un dipendente dell'ambasciata americana sarebbe il conducente dell'Audi che ha urtato la macchina del presidente Tadić.
L'Ambasciata americana ha informato il Ministero dell'Interno che un suo dipendente addetto alla sicurezza, tale Miroslav Cimpl, era al volante dell'autovettura che ha urtato una della macchine della scorta presidenziale. L'Ambasciata si è detta dispiaciuta per l'accaduto.
"Appena abbiamo sentito che era coinvolto un nostro dipendente ci siamo rivolti ala polizia. Ci dispiace per quanto è accaduto. Il nostro dipendente rimarrà a disposizione completa della autorità", così riporta il comunicato dell'Ambasciata trasmesso dall'emittente B92.
Nel frattempo in Serbia si è diffuso il timore di una scena già vista, in cui premier Zoran Ðinđić subì, prima di essere vittima dell'attentato che gli costò la vita il 12 marzo 2003, un attacco da un'altra autovettura che aveva cercato di portare a termine un primo attentato contro l'allora premier serbo.
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Attentato alla autovettura del presidente serbo Tadic