Lo dice la presidentessa dell'Associazione dei giornalisti indipendenti della Serbia, denunciando la drammatica situazione in cui si trovano i media in Serbia, ancora in attesa di una legge adeguata.
Secondo quanto riporta l'Agenzia Beta, la presidentessa dell'Associazione dei giornalisti indipendenti della Serbia (NUNS), Milica Lucic Cavic, ha detto che è giunto "il tempo per una forte critica" del potere attuale. Valutando come "inammissibile" il fatto che alcune cose non siano ancora cambiate. La presidentessa ha ricordato la felicità di tutti quando si è insediato il nuovo governo in Serbia, ma quel rapporto di "tenerezza" si è protratto sin troppo ed ora è giunto di criticarlo duramente. Milica Lucic Cavic ha sottolineato che è "inammissibile il fatto che molte cose non siano ancora cambiate" ed ha aggiunto che i politici avrebbero dovuto fare parecchio, ma hanno speso molte energie combattendo tra loro per la conquista delle posizioni politiche.
Sottolineando come il NUNS "non sia affatto soddisfatto dell'attuale situazione dei media", ha dichiarato che si aspettava che dopo il 5 ottobre i media avrebbero iniziato ad occuparsi di un giornalismo analitico e di indagine, tuttavia ha riferito Milica Lucic Cavic ciò dipende "dalla povertà dei media" e ha spiegato che la maggior parte dei media si trova in una situazione veramente difficile, un fatto che ha condizionato un'aspra contesa e rincorsa alla conquista del pubblico,situazione in cui non si bada ai mezzi che si scelgono per la sopravvivenza sul mercato o per ottenere un buon profitto. La presidentessa del NUNS ha inoltre confermato con rammarico che il "linguaggio dell'odio è tuttora piuttosto presente" e ha sottolineato che purtroppo dopo la tregua avvenuta con il 5 ottobre, esiste di nuovo la tendenza verso il nazionalismo e come prova si è riferita al manifesto con la scritta "ogni serbo è Radovan".
Ribadendo che il NUNS è al corrente delle pressioni politiche sui media, Milica Lucic Cavic ha dichiarato infine che tale problema potrà essere risolto con l'emissione delle tanto attese leggi sui media.
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