Turchia, Erdoğan trionfa alle amministrative

31 march 2014

bubble icon

Ancora una larga vittoria elettorale per il premier turco Recep Tayyp Erdoğan e il suo Partito per la Giustizia e lo sviluppo (AKP), nonostante l'onda lunga delle proteste di Gezi Park e dello scandalo corruzione che ha diviso il paese a partire dallo scorso dicembre.

Questo il verdetto che emerge all'indomani delle elezioni amministrative turche del 3 marzo. L'AKP conserva Istanbul ed Ankara, e conserva una larga maggioranza elettorale in tutto il paese, ben oltre il 40% del consensi. Come da copione, il principale partito di opposizione, il Partito repubblicano del popolo (CHP), conserva Izmir e i suoi tradizionali bastioni nella Turchia egea, toccando il 25% dei consensi. Conquistano provincie anche i nazionalisti dell'MHP (Partito del Movimento Nazionalista, al 17%) e, nell'est e sud-est del paese, i filo-curdi del Partito della pace e democrazia (BDP).

“La nazione ha mandato un messaggio alla Turchia ed al mondo. Questa nazione non vuole abbassare la testa, e la Turchia non sarà sconfitta”, ha dichiarato nella serata elettorale lo stesso Erdoğan rivolgendosi alla folla per rivendicare la vittoria.

Nello stesso discorso, Erdoğan ha fatto esplicito riferimento all'imam Fethullah Gülen, da anni in esilio auto-imposto negli Stati Uniti, che secondo il premier sarebbe l' “eminenza grigia” a cui risalirebbero i recenti attacchi contro il governo, fatti soprattutto di intercettazioni che metterebbero in luce la corruzione del governo fatte poi circolare sui socia-media.

Proprio in questo contesto, nel corso della campagna elettorale sono stati bloccati in Turchia sia Twitter che YouTube, decisione estremamente controversa che ha attirato pesanti critiche sul governo a livello internazionale.

Il risultato elettorale immette nuova linfa nel progetto politico di Erdoğan. Resta da vedere se il premier tenterà di usare il successo alle amministrative come trampolino di lancio per puntare alla carica di Presidente. Il prossimo capo dello Stato (le elezioni presidenziali sono previste per agosto) verrà infatti eletto per la prima volta col voto diretto dei cittadini.