Turchia: assoluzioni per Gezi Park, ma poi nuovi arresti
19 february 2020
Un fragoroso applauso ed esplosioni di gioia hanno salutato ieri il verdetto della Corte penale di Istanbul numero 30, che ha assolto nove dei sedici imputati nel processo Gezi, tra cui il filantropo Osman Kavala.
Venivano accusati di aver istigato le mobilitazioni della primavera 2013 contro la distruzione del parco Gezi nel centro di Istanbul per rovesciare l'ordine costituzionale.
I casi degli altri sette imputati - Can Dündar, Mehmet Ali Alabora, Ayşe Pınar Alabora, Gökçe Yılmaz Handan, Handan Meltem Arıkan, İnanç Ekmekçi e Hanzade Hikmet Germiyanoğlu – trattati in contumacia, essendo loro all'estero, sono stati separati nel giudizio ma i mandati di arresto emessi nei loro confronti sono stati revocati.
La gioia non è durata a lungo perché lo stesso giorno un procuratore ha emesso un nuovo mandato di arresto per Osman Kavala nell'ambito di un'indagine sul tentativo di colpo di stato del 2016, subito dopo che il tribunale lo aveva assolto ordinandone il rilascio. Osman Kavala, accusato di essere uno degli "organizzatori" delle proteste, è stato arrestato nel novembre 2017. È da allora detenuto nel carcere di Silivri, nei pressi di Istanbul.
La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha sentenziato lo scorso 10 dicembre che la Turchia ne sta violando i diritti ritenendo, sulla base dell'articolo 18 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che la sua prigionia rappresenta una restrizione impropria della sua libertà.
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