Turchia, contro lo Stato Islamico reti e palloni aerostatici al confine con la Siria
24 july 2015
“Per contrapporsi allo Stato Islamico (IS) è importante bloccare il transito dei terroristi e porre ostacoli al loro passaggio. Ecco perché verrà realizzato sul confine [con la Siria] un sistema di sicurezza fisico”. E' stato il vice premier turco Bülent Arınç ad annunciare – lo scorso 22 luglio - la decisione di innalzare nuove barriere “in settori critici” del tormentato confine siriano.
Il provvedimento arriva dopo il sanguinoso attentato di Suruç, del quale il governo di Ankara attribuisce la responsabilità allo Stato Islamico. La barriera (o meglio, un sistema di due barriere attraversate da una strada di sorveglianza) verrà posta in punti particolarmente sensibili del confine e farà parte integrante di un rinnovato apparato di sicurezza che includerà anche telecamere e palloni aerostatici di sorveglianza, che dovrebbero essere acquistati dagli Stati Uniti.
Negli anni scorsi sul confine tra Turchia e Siria - lungo più di 800 chilometri - il governo di Ankara ha già provveduto a rinnovare 145 chilometri di reti e ad innalzarne ulteriori 90. Previsto anche un nuovo fossato, che dovrebbe snodarsi lungo 450 chilometri della frontiera. Secondo la versione in lingua inglese del quotidiano Hürriyet, il costo complessivo delle opere di sicurezza dovrebbe aggirarsi intorno ai 4,2 miliardi di lire turche (1,4 miliardi di euro).
Dopo aver annunciato la costruzione dei nuovi settori di barriera, il governo turco ha dato il via ad una serie di iniziative contro l'IS. Nelle prime ore di stamattina un'imponente operazione di polizia ha visto migliaia di agenti impegnati a dare la caccia a presunti esponenti dello Stato Islamico (ma anche del Partito dei Lavoratori del Kurdistan – PKK) ad Istanbul e in altre città del paese. Poche ore prima l'aviazione turca aveva bombardato tre postazioni dell'IS in Siria settentrionale, mentre veniva annunciato che l'importante base aerea di İncirlik è stata aperta alle forze della coalizione anti-Stato Islamico.
Un'iniziativa che rilancia la collaborazione Turchia-USA nella lotta contro l'IS, ribadita dal presidente turco Tayyip Erdoğan in una conversazione telefonica del 22 luglio coll'omologo statunitense Barak Obama. Una collaborazione messa in dubbio nel passato dalle accuse ad Ankara di appoggiare velatamente lo Stato Islamico in funzione anti-curda ed anti-Assad, accuse sempre rigettate con forza dall'esecutivo turco.