Giovani georgiani mandati in hotel 5 stelle con soldi pubblici e poi invitati a entrare a far parte del partito di Saakashvili, il Movimento Nazionale Unito. Secondo Transparency International Georgia, queste sarebbero alcune delle caratteristiche del campo giovanile “Patriot” organizzato dal governo georgiano.
Un paio di settimane fa, ha chiuso definitivamente quello che per anni è stato il principale social network in Moldavia, Faces.md. Ad oggi, non è però Facebook il "leader di mercato", ma Odnoklassniki.ru, social network con sede a Mosca che ha riscosso grande successo nello spazio post-sovietico. Secondo stime, sarebbero 720.000 gli utenti attivi di Odnoklassniki in Moldavia oggi, mentre quelli registrati su Facebook sarebbero meno di 250.000.
Giovani che ballano al suono di canzoni pop-dance patriottiche, ragazze che fanno ginnastica di fronte a enormi ritratti di Putin e Medvedev, sveglia con l'inno nazionale russo a tutto volume... questo e molto altro avevo raccontato con parole e fotografie sul sito di Osservatorio dopo aver partecipato a campi giovanili patriottici organizzati dal governo russo a Seliger e Mashuk un paio di estati fa.
Durante il G20 che si tenuto a Mexico City questa settimana, i presidenti di Stati Uniti, Russia e Francia hanno sottoscritto una dichiarazione comune dove si invitano le parti del conflitto in Nagorno Karabakh a prendere al più presto “decisioni importanti necessarie a raggiungere una risoluzione stabile e pacifica del conflitto.” Subito dopo, come riportato dal New York Times , Armenia e Azerbaijan si sono affrettati a incolparsi a vicenda per la situazione di stallo in cui si trovano i negoziati.
Al Gay Pride nazionale tenutosi sabato scorso a Bologna, nonostante i terremoti che hanno colpito ripetutamente l’Emilia, c’erano decine di migliaia di partecipanti e aria di festa. Purtroppo, manifestazioni a favore dei diritti della comunità LGBT nello spazio post-sovietico avvengono in tutt’altro ambiente.
GIORGIO COMAI - Senior researcher and data cruncher
MA in East European Studies and degree in Political Science from the University of Bologna. He has carried out research at the Russian State University for the Humanities in Moscow and for the Institute for Central-Eastern and Balkan Europe of Bologna University. His interests include the political systems of the former Soviet republics, especially in the Caucasus. He speaks fluent Russian and joined Osservatorio Balcani e Caucaso in 2009.