Pochi, ma (poco) buoni. Il 2012 non sembra l'anno dei Balcani agli europei di calcio. Solo due le squadre della regione in Polonia e Ucraina (quattro anni fa erano il doppio), entrambe senza i favori del pronostico: Grecia e Croazia.
Elezione dell’ex ministro degli Esteri serbo alla presidenza dell’Assemblea generale dell’ONU: una vittoria per la Serbia, non molto gradita nel resto dei Balcani.
Al Gay Pride nazionale tenutosi sabato scorso a Bologna, nonostante i terremoti che hanno colpito ripetutamente l’Emilia, c’erano decine di migliaia di partecipanti e aria di festa. Purtroppo, manifestazioni a favore dei diritti della comunità LGBT nello spazio post-sovietico avvengono in tutt’altro ambiente.
Se la televisione è lo specchio (seppur deformato) di un paese, la crisi ha trasformato la Grecia in un campo di battaglia, senza rispetto per le regole, né per gli avversari.
Per il calciatore Adem Ljajić una primavera senza pace. Dopo i pugni del suo allenatore Delio Rossi l'esclusione dalla nazionale della Serbia. Ma è tutta colpa sua?