La Turchia ha inaugurato la settimana dell’orgoglio LGBTI+ all’insegna dei divieti. Negli ultimi dieci giorni le prefetture di Izmir, Antalya e Mersin hanno annunciato di aver vietato tutte le iniziative previste in queste città, località tra le più attive delle ultime edizioni del Pride, dopo Ankara e Istanbul.
Incapace di trovare un accordo unanime, il Consiglio dell'UE, ha annunciato ieri di posticipare, probabilmente almeno fino al prossimo ottobre, l'apertura dei negoziati di accesso all'UE con Albania e Macedonia del nord.
Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, e Jean-Claude Juncker presidente della Commissione europea, hanno reso noto nei giorni scorsi che tra i membri dell’Unione europea non c'è accordo per quanto riguarda la data di avvio dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l’Albania.
L'Alta Corte di Cassazione e Giustizia della Romania ha condannato oggi il leader del Partito socialdemocratico (Psd) – principale formazione al governo in Romania – e presidente della Camera dei deputati, Liviu Dragnea a tre anni e sei mesi di carcere per istigazione ad abuso di ufficio.
Il risultato delle europee a Cipro non presenta grandi sorprese rispetto al 2014. Il partito di centrodestra DISY (Raggruppamento democratico, in quota al PPE) è arrivato in testa ottenendo il 29% dei voti. Lo segue il Partito progressista dei lavoratori (AKEL), che ha raccolto il 27,5% delle preferenze. Ciascun partito sarà rappresentato all’europarlamento da due rappresentanti.
In Slovenia i risultati si sono rivelati in linea con i sondaggi: l'alleanza di stampo conservatrice guidata dal Partito democratico sloveno (SDS) di Janez Janša, vicino a Viktor Orban, assieme ai moderati del Partito popolare sloveno (SLS) escono largamente vincitori di queste elezioni europee con il 26,4% dei voti. Seguono i social-democratici (SD, 18,64%) che si attestano davanti al partito del primo ministro Marjan Šarec (LMŠ,15,58%). Seguono infine i Cristiano-democratici di Nuova Slovenia (Nsi, 11,07%).
Il partito di Alexis Tsipras, dato per sconfitto da tutti i sondaggi, non è riuscito a recuperare terreno nonostante il forte impegno personale del primo ministro per cercare di convincere i delusi e gli indecisi.
Il giocatore dell'Arsenal Henrikh Mkhitaryan non prenderà parte alla finale di Europa League di Baku contro il Chelsea per motivi politici legati alle sue origini armene.