Bosnia Erzegovina: nuovo Alto rappresentante tra le polemiche
28 may 2021
Dopo le dimissioni dell'austriaco Valentin Inzko – che ha ricoperto la carica per dodici anni – giovedì 27 maggio i paesi che supervisionano l'applicazione degli accordi di pace in Bosnia Erzegovina hanno eletto un nuovo Alto rappresentante: si tratta del tedesco Christian Schmidt, già ministro dell'Agricoltura nell'esecutivo della cancelliera Merkel, che dovrebbe entrare in carica a partire dal prossimo 1 agosto.
Il previsto avvicendamento è però accompagnato – come spesso accade in Bosnia Erzegovina – da forti polemiche e polarizzazioni. Nel corso degli anni, sono infatti aumentate le voci di chi chiedeva la soppressione della carica, soprattutto da parte dei rappresentanti politici della Republika Srpska.
Ed è proprio Milorad Dodik, dominatore di lungo corso della scena politica nella Srpska e membro serbo della presidenza tripartita bosniaca ad aver esplicitato tutti i suoi dubbi sulla nomina di Schmidt, che è stata contestata anche dalla Federazione russa, il principale alleato internazionale dell'entità serba.
Secondo Dodik la Srpska potrà avallare la nomina di un nuovo Alto rappresentante solo se questa avviene in pieno accordo con l'Annesso 10 degli accordi di pace di Dayton, che nel 1995 misero fine alla guerra in Bosnia Erzegovina. Nello specifico questo significherebbe che il nome del nuovo Alto rappresentante deve essere preventivamente approvato da tutti i soggetti firmatari dell'Annesso, e cioè la Federazione, la Republika Srpska, la Serbia e la Croazia.
Dopo il lungo mandato di Inzko, segnato da una capacità piuttosto blanda dell'Alto rappresentante di imporsi sulle varie entità bosniache, secondo alcuni osservatori la nomina di Schmidt – espressione diretta della politica tedesca – potrebbe segnare il tentativo di una presenza più incisiva della comunità internazionale.
Una prospettiva in controtendenza agli sviluppi degli ultimi anni, che hanno visto una graduale riduzione dei poteri reali dell'Alto rappresentante in Bosnia Erzegovina.