Bulgaria, Sun Tzu e l'arte del giornalismo (in guerra)
8 august 2012
Un'edizione rilegata del classico del pensiero cinese “L'arte della guerra” di Sun Tzu, con una dedica in bella vista sulla pagina d'apertura, tratta dall'opera stessa: “Se non puoi sconfiggere un avversario, o fartelo amico, meglio lasciarlo stare”.
Questo l'originale “regalo” ricevuto la settimana scorsa dal giornalista Spas Spasov, corrispondente da Varna del quotidiano Dnevnik. A inviarla (nessuna conferma, ma nemmeno smentite finora) Marin Mitev, proprietario del gruppo economico TIM, discusso conglomerato emerso a Varna nei primi anni '90, quelli del turbo capitalismo versione bulgara, dominato da ex-lottatori e membri dei disciolti servizi di sicurezza del regime.
In questi anni Spasov ha più volte raccontato ai lettori delle polemiche sugli interessi immobiliari nella città sul mar Nero, e in particolare sul progetto “Aleya Parva”, a cui si accosta costantemente il nome TIM. Secondo i critici, un mega-progetto per trasformare il lungomare in un “quartiere per i ricchi”, ai danni del famoso parco litoraneo della città.
Nel 2009, un gruppo di giornalisti locali aveva pubblicato una dichiarazione in cui, sorprendentemente, rendevano pubblica l'intenzione di non dare visibilità alle proteste popolari contro “Aleya Parva”. Un gesto rimasto senza spiegazioni. Probabilmente, a differenza di Spasov, i sottoscrittori di quel documento erano già stati informati su quanto sia importante, nella Bulgaria di oggi, conoscere i pilastri della saggezza orientale.
LINK: Dnevnik, AEJ-Bulgaria
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