Eurobasket, la Bosnia Erzegovina sconfigge la Slovenia e va verso gli ottavi
6 september 2022
Il 4 settembre agli europei di pallacanestro grande sorpresa nel girone B: la squadra bosniaco-erzegovese ha sconfitto 97 a 93 la squadra slovena, un “gigante” della recente pallacanestro mondiale.
Ne è seguita grande e ovvia euforia nell’opinione pubblica e dichiarazioni di soddisfazione da parte di politici in carica e candidati alle imminenti elezioni di ottobre. A queste ultime, però, la Federazione pallacanestro Bih ha risposto secca con una nota al Consiglio dei ministri, ricordando che nonostante l’approvazione del finanziamento di 200.000 marchi convertibili (100 mila euro) nella seduta del 15 agosto, a copertura delle spese di viaggio delle squadre nazionali nelle gare internazionali, i fondi non sono ancora arrivati nelle casse della federazione.
Oltre a questo tema, sulla stampa bosniaca è soprattutto la storia di uno dei cestisti della nazionale a far da padrona. Quella di Emir Sulejmanović, bosniaco con cittadinanza finlandese, nato il 13 luglio del 1995 in un bosco vicino a Luka, nei pressi di Srebrenica, durante la fuga della madre dalle forze militari serbo-bosniache di Ratko Mladić e da quello che anni dopo verrà decretato genocidio. “Da ogni parte cadevano le granate, tutti cercavano di nascondersi, mia madre era incinta e mi ha partorito nel bosco”, ha dichiarato il giocatore. “Ringrazio tutte le persone che il quei momenti difficili l’hanno aiutata…. Un dottore mi ha visitato per la prima volta solo un mese dopo la nascita”, ha aggiunto.
La madre con Emir neonato ha raggiunto prima Žepa e poi Kladanj, dove nei giorni dopo il genocidio sono arrivate migliaia di civili che avevano percorso la cosiddetta “marcia della morte” per cercare di mettersi in salvo nel territorio “libero” di Tuzla, controllato dall’Armija BiH. In segiuto verrà accolta in Finlandia da rifugiata, con i due figli e il marito Nedžad.
Rimasto orfano di madre a 4 anni, Emir è stato cresciuto e seguito nella sua ascesa sportiva dal padre. Con il quale Emir torna spesso a Srebrenica, come quest’anno in cui ha partecipato alla Marcia della pace percorrendo in senso contrario il cammino tra i boschi di quel luglio 1995. Una storia che Emir Sulejmanović ha raccontato, assieme a tanti altri sopravvissuti, nel documentario realizzato da N1 “Oživjeli ” (Revived).
Gli Zmajevi (i Draghi, come vengono chiamati i giocatori della nazionale di basket della Bosnia Erzegovina) comtinueranno le partite del loro girone giocando oggi contro la Francia , vice-campione olimpica.