A quale punto un capo di governo che in visita all'estero parla solo di economia e mai di diritti umani smette di essere un leader "europeo"?

La settimana scorsa, Mario Monti si è recato in Russia per una visita ufficiale. La stampa italiana si è concentrata sulla "spersonalizzazione" delle relazioni Russia-Italia (in contrasto con gli incontri "tra amici" che definivano i rapporti tra Putin e Berlusconi), sull'incontro con il patriarca russo e sulla firma di una serie di contratti molto importanti per le aziende italiane.
  
Tra questi, un accordo da un miliardo di euro tra l'italiana "Rizzani De Eccher" e Northern Caucasus Resorts, compagnia controllata dallo stato russo creata per incrementare il potenziale turistico nel Caucaso del nord ben al di là della zona coinvolta nelle olimpiadi invernali di Sochi 2014. Secondo l'agenzia Itar-Tass, a De Eccher sono stati proposti in particolare tre progetti su cui lavorare: Mamison (Ossezia del Nord), Matlas (Daghestan) e Arkhyz (Karachaj-Circassia).
 
Da quanto pubblicato sulla stampa italiana, pare proprio che il presidente Monti non abbia fatto in alcun modo riferimento alla situazione dei diritti umani nel Paese, né per quanto riguarda cause celebri legate al mondo dell'economia (Khodorkovskij o Magnitskij), né tantomeno per denunciare il sistema di violenze e le violazioni commesse nella più totale impunità dalle autorità russe in quel Caucaso del nord in cui le aziende italiane andranno ad investire.
 
L’Italia si trova nel bel mezzo di una crisi economica e la priorità assoluta del governo Monti è quella di risollevare l’economia del paese. Nessuno si aspettava che Monti nel suo primo viaggio in veste di presidente del consiglio a Mosca andasse in Russia a parlare di diritti umani. D’altra parte, l’economia continuerà ad essere prioritaria anche nei prossimi anni.
 
Se per Europa intendiamo non solo uno spazio economico, ma anche un sistema di valori, a quale punto un capo di governo che in visita all'estero parla solo di economia e mai di diritti umani smette di essere un leader "europeo"?

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