Porrajmos nello spazio europeo della memoria
31 july 2020
Anche quest’anno, il 2 agosto, si ricorderanno i 2.897 prigionieri rom del campo di concentramento di Auschwitz portati alle camere a gas di Birkenau in quel giorno d’estate del 1944. Nel 2015, la data venne proposta come European Roma Holocaust Memorial Day dal Parlamento Europeo, riconoscendo la giornata internazionale di commemorazione promossa nel 2009 dal Roma National Congress e dall’International Romani Union.
Un appuntamento simbolico volto a commemorare ciò che sempre più comunemente viene chiamato Porrajmos (la “devastazione” in romaní): il genocidio subito da Rom e Sinti in tutta Europa durante la Seconda guerra mondiale.
Presentare stime accurate delle dimensioni dello sterminio resta oggi difficile, le cifre partono dai 200.000 fino a raggiungere le 900.000 vittime. Altre centinaia di migliaia subirono l’internamento nei campi, il lavoro forzato, la sterilizzazione e la sperimentazione medica.
In Europa sudorientale, soprattutto nell’area jugoslava e in Romania, le consistenti comunità presenti soffrirono gli effetti più tragici delle politiche razziali del nazionalsocialismo tedesco, degli altri paesi dell’Asse e dei collaborazionisti locali. Sono molti i luoghi che rievocano questa drammatica pagina di storia, compresi i campi più tristemente noti di Staro Sajmište a Belgrado e Jasenovac in Croazia. Si tratta tuttavia di vicende poco presenti nelle memorie collettive ed esplorate solo in parte dagli storici.
Tra i contributi più significativi, quello di un ricercatore italiano di stanza a Belgrado, Milovan Pisarri, autore del più aggiornato studio sul caso serbo oggi disponibile (liberamente scaricabile ). Forme significative di commemorazione pubblica nei paesi post-jugoslavi sono diffuse da ben prima del riconoscimento europeo del 2015. Dal 2007, ad esempio, in Serbia le vittime del genocidio sono ufficialmente ricordate ogni 16 dicembre. In Croazia, dal 2 agosto 2012 si tiene annualmente una commemorazione pubblica presso il sito del campo di Uštica – parte del complesso di Jasenovac. Per quanto presenziate da rappresentanti istituzionali, tali pratiche memoriali risultano tuttavia insufficienti nel produrre una diffusa consapevolezza pubblica, soprattutto per quanto riguarda il tema delle responsabilità locali. Mentre le comunità rom continuano a vivere forme di discriminazione e marginalizzazione economica e sociale.
Il debito di conoscenza e la diffusione di pregiudizi sono naturalmente problemi di dimensione europea e proprio in vista dell’imminente 2 agosto il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha invitato i 47 paesi membri a rafforzare la presenza della storia dei rom nei programmi scolastici. Nuove iniziative nei paesi del Sud-Est Europa testimoni del Porrajmos continuano a “fare memoria” (tra le altre, si vedano il progetto Porajmos in Serbia e il neoistituito Roma Memorial Center Uštica ). Tale lavoro può indubbiamente trovare maggiore legittimità e sostegno nel consolidamento di politiche della memoria europee attente all’esperienza di una delle minoranze più discriminate del continente. Allo stesso modo, da questa regione possono arrivare contributi fondamentali alla più generale inclusione e alla discussione del Porrajmos nello spazio europeo della memoria, utili a promuovere processi di riconoscimento e rielaborazione anche altrove, dove alle responsabilità della Germania nazista si intrecciarono quelle dei governi e delle popolazioni locali.
In occasione del 2 agosto 2020 OBCT ha creato le voci di Wikipedia in italiano e in inglese dedicate al Roma Holocaust Memorial Day. Contiamo sulla comunità per arricchirle!
Appuntamento
Il 2 agosto 2020 UNAR organizza l’iniziativa “Un Viaggio Virtuale nella Storia e nell’Antiziganismo”
Sarà possibile seguire l'evento in diretta online dalle ore 16 collegandosi alla pagina http://www.unar.it/ e sul profilo Facebook Norazzismi
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