Premio Oscar all’Ucraina
11 march 2024
“20 giorni a Mariupol” di Mstyslav Chernov ha vinto l’Oscar come miglior documentario. L’opera narra l’assedio e la distruzione della città nei primi giorni dell’’invasione russa in Ucraina.
“Sono onorato di questa prima vittoria per l’Ucraina, ma vorrei non aver mai fatto questo film”, ha dichiarato il regista nel commovente discorso alla consegna dell’Oscar riferendosi al conflitto in corso nel suo paese, “e scambierei questa statuetta per la possibilità che la Russia non avesse mai invaso il nostro paese”.
Mstyslav Chernov, fotoreporter, regista, giornalista corrispondente di guerra e scrittore ucraino, tra i tanti premi vinti come giornalista e fotografo, ha ricevuto nel 2023 il premio Pulitzer proprio per i reportage dedicati all’assedio della città di Mariupol, assieme a Evgeniy Maloletka, Vasilisa Stepanenko e Lori Hinnant.
Nella sua carriera, Chernov ha seguito, oltre all’Euromaidan, diversi conflitti nel mondo, quali in Iraq, Siria, Nagorno Karabakh e Afghanistan.
L'idea del documentario, premiato ieri 10 marzo con la statuetta d’oro, è nata quando Chernov giunto a Mariupol per Associated Press con altri colleghi giornalisti, rimane bloccato in città per venti giorni. Da qui, la decisione di filmare la quotidianità durante l’assedio, anche su richiesta degli stessi cittadini perché il mondo venisse a conoscenza di cosa stavano subendo.
“Una volta mi hanno detto”, inizia il filmato con la sua voce off, “le guerre non cominciano con le esplosioni, ma con il silenzio”. Nel documentario riporta senza filtri la sofferenza e il dolore delle persone, senza risparmiare le crude immagini delle fosse comuni, della morte di bambini, del bombardamento del reparto maternità dell’ospedale.
Il trailer
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