Querele temerarie ai giornalisti
5 november 2020
“Dagli attacchi a Report alle querele temerarie. Chi ha paura dell’Articolo 21 della Costituzione?” è il titolo della conferenza che Articolo 21 ha organizzato online il 4 novembre con la partecipazione di diversi relatori e relatrici, tra giornalisti, avvocati, rappresentanti di enti quali FNSI e Usigrai.
"Era nell’aria l’ennesimo rinvio a data da destinarsi della discussione in aula del disegno di legge sulle liti temerarie e la diffamazione a mezzo stampa. Non c’è, per ora, la volontà del Parlamento di dare seguito ad una riforma efficace contro le denunce pretestuose contro i giornalisti. Per quanto il testo rimaneggiato contenga evidenti sproporzioni, circa le sanzioni pecuniarie, e lacune lo slittamento di poche ore fa è un “pessimo segnale” come ha detto a caldo il senatore Primo De Nicola, primo firmatario del ddl." Apriva così Articolo 21 nel lanciare la conferenza online dal titolo “Dagli attacchi a Report alle querele temerarie. Chi ha paura dell’Articolo 21 della Costituzione?", promosso dal'Associazione Articolo 21, che si è tenuta il 4 novembre scorso con la partecipazioni di diverse e importanti voci.
Tra questi Sigfrido Ranucci, direttore di Report, destinatario di un’assurda, ma non infrequente, diffida a pubblicare un’inchiesta sulla Lega a prescindere dal contenuto della stessa, diffida arrivata a poche ore dalla messa in onda della trasmissione. E dopo di lui diversi giornalisti italiani minacciati dalle querele, come Federica Angeli e Antonella Napoli. Giornalisti che, come molti, troppi, altri combattono nei tribunali una battaglia difficile contro azioni palesemente ingiustificate e per aver pubblicato notizie vere, dunque per aver svolto il loro lavoro.
Lo stesso senatore Primo Di Nicola, firmatario del ddl che introdurrebbe danni punitivi agli iniziatori di querele, ha fatto il punto della riforma in Parlamento; ha affrontato alcuni punti critici del ddl Caliendo, come ad esempio l'innalzamento delle pene pecuniarie sostitutive del carcere nei casi di diffamazione aggravata, cosa che le renderebbe ancora più intimidatorie per il lavoro dei giornalisti; il senatore nel complesso si è detto molto pessimista, sarebbero troppe le resistenze in Parlamento, anche contro il suo stesso disegno di legge, che in questi mesi ha subito diverse pesanti modifiche: l'originaria previsione di un danno punitivo pari a non meno del 50% dell'importo chiesto da chi querela senza giusta causa, è stata ridotta ad un misero 10% che non costituirebbe un deterrente sufficiente contro le liti temerarie.
Tra le relazioni quelle di Vincenzo Vita, già autore di un’analisi dettagliata delle fragilità di questo disegno di legge, e di Giulio Vasaturo, avvocato della Federazione nazionale della Stampa e legale di molti cronisti imputati in conseguenza di querele bavaglio, nonché di Walter Verini, coordinatore del Comitato Cronisti minacciati in Commissione Antimafia.
Tra i rappresentanti di sindacati regionali, per la Campania il segretario del sindacato regionale Claudio Silvestri accanto al segretario del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige Rocco Cerone.
Per OBCT sono state illustrate le recenti iniziative di Consiglio d'Europa e di Commissione Europea sul tema delle SLAPP, le querele temerarie che costituiscono una minaccia anche a livello internazionale.
L'evento è ora disponibile online sul canale Youtube di Articolo21.