PULSE - Europe beyond the beat è un'iniziativa giornalistica transnazionale che adotta un approccio collaborativo alla produzione editoriale. PULSE riunisce 10 importanti media nazionali e 3 organizzazioni mediatiche transnazionali (OBCT, n-ost, Voxeurop) unite nella missione di promuovere la sfera pubblica europea. In due anni, saranno pubblicate oltre 2.000 storie in diversi formati e in almeno 12 lingue per raccontare gli affari europei da prospettive nuove e molteplici e dedicando particolare attenzione a Paesi, regioni e gruppi sociali sotto-rappresentati, tra cui le aree rurali, i Paesi UE medio-piccoli, le minoranze.
La Collaborative and Investigative Journalism Initiative (CIJI) sostiene i media indipendenti e i giornalisti freelance in Europa con programmi di formazione, mentoring, finanziamento e condivisione di conoscenze e buone pratiche. L’obiettivo è rafforzare il giornalismo collaborativo e investigativo in Europa, anche attraverso occasioni di networking strutturate.
“MigraVoice: Migrant Voices Matter in the European Media” è un progetto dedicato ad amplificare le voci e le prospettive dei migranti in Europa all'interno dello spazio mediatico europeo, promuovendo la partecipazione attiva di individui con background migratorio nella creazione di contenuti mediatici di alta qualità per il pubblico europeo. MigraVoice rappresenta un passo significativo verso la promozione di inclusività e diversità nei contenuti mediatici fruiti dagli europei. Consentendo a chi ha maturato un background migratorio di condividere le proprie prospettive, MigraVoice arricchisce non solo il panorama mediatico ma contribuisce anche a una società europea più vivace e inclusiva.
Il processo di integrazione Ue-Balcani occidentali è a un bivio. L'invasione russa dell'Ucraina impone all'UE e ai Balcani occidentali di riaffermare la loro scelta strategica per un comune futuro europeo e di lavorare insieme per accelerare il processo di allargamento. I progressi della regione verso le riforme fondamentali e l'integrazione intraregionale ed europea sembrano oggi le uniche opzioni per garantire la pace, la sicurezza e la prosperità in questa parte dell'Europa. Tuttavia, alcune sfide nei Balcani occidentali continuano a pesare sulle prospettive di adesione di questi paesi. Questi ostacoli sono in particolare legati alle controversie bilaterali ancora irrisolte, al rispetto parziale dei criteri di adesione di Copenaghen e alla convergenza ancora limitata verso gli standard socio-economici e ambientali dell'UE. In questo contesto, l'Istituto Affari Internazionali (IAI) e l'Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT), con il supporto del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e nell'ambito della partnership strategica con la Fondazione Compagnia di San Paolo, hanno organizzato la conferenza a porte chiuse ad alto livello: "Nuove visioni per i Balcani occidentali: adesione all'UE e sicurezza regionale". L'evento si è svolto il 3 e 4 aprile a Roma presso la Farnesina, Sala delle Conferenze Internazionali. I lavori sono stati aperti dal Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e da Tobias Billström, Ministro degli Affari esteri della Svezia, che detiene la Presidenza del Consiglio dell'Unione europea. L'incontro ha visto la partecipazione dei sei Ministri degli Esteri dei Balcani Occidentali, alti responsabili politici dell'Ue e dell'Italia, nonché rappresentanti della società civile.
Stimolare le redazioni a seguire gli affari europei e offrire al pubblico strumenti per capire meglio l’Europa attraverso il data-journalism è l'obiettivo di un ampio consorzio di media europei riuniti nella rete "EDJNet – European Data Journalism Network". Guidata da OBC Transeuropa e VoxEurop.eu, nell’arco di tre anni l’iniziativa prevede la produzione e pubblicazione di notizie data-driven, consulenze sul data-journalism e lo sviluppo di prodotti avanzati di analisi/fruizione di banche dati. Da ottobre 2017, i contenuti e i servizi di EDJNet sono disponibili sulla piattaforma multilingue della rete www.europeandatajournalism.eu e sui siti dei partner.
Libertà, indipendenza e pluralismo dei media sono condizioni indispensabili per la buona tenuta delle democrazie europee. La questione della libertà di espressione e della sicurezza dei giornalisti ricopre una fondamentale importanza anche per quei paesi come Albania e Serbia che ambiscono ad aderire all’Ue. Grazie alla collaborazione con due partner locali, questo progetto intende contribuire alla costruzione di una rete di attori balcanici, italiani ed europei per un advocacy efficace a tutela della libertà dei media in Ue e nei due paesi interessati dal processo di integrazione
Il Media Freedom Rapid Response (MFRR) monitora e risponde alle violazioni della libertà di stampa e di informazione nell’Unione Europea e nei paesi candidati all’allargamento, fornendo ai giornalisti supporto pratico e assistenza legale, oltre a promuovere attività di advocacy, di informazione e sensibilizzazione. OBC Transeuropa partecipa al MFRR come partner del consorzio guidato da European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF) e che include ARTICLE 19 Europe, la European Federation of Journalists (EFJ), Free Press Unlimited (FPU) e l’International Press Institute (IPI).
La politica di coesione è lo strumento principale dell’Unione europea per promuovere la crescita economica e il benessere sociale, rendendo più omogeneo il grado di sviluppo dei territori che la compongono, e stimolando in particolare le regioni più arretrate o depresse. Nel corso del biennio 2021-2023 abbiamo raccontato con il progetto Work4Future le sfide affrontate dalle regioni del sud-est europeo e le iniziative promosse grazie ai fondi di coesione. Dopo questa esperienza, proseguiamo l’impegno con il progetto Energy4Future, che intende esplorare e narrare il sostegno che i fondi di coesione offrono al contrasto della crisi e della povertà energetica, stimolando la transizione energetica nei paesi Ue e dell’allargamento.
Il Capitolo 22 sulla politica regionale prevede che i paesi candidati allineino la propria legislazione nazionale con l’acquis relativo ai fondi strutturali e di coesione, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo economico, sociale e territoriale delle regioni più arretrate. Per l’attuazione della politica regionale si richiedono adeguate competenze amministrative necessarie per la programmazione e la gestione finanziaria degli strumenti ad essa connessi.
Concentrandosi sulla fase di programmazione della politica di coesione, OBCT insieme all’ISSiRFA-CNR sta realizzando due progetti per favorire la formazione e lo scambio di know-how ed esperienze con le autorità nazionali di quattro paesi balcanici candidati all’Unione europea.
La cooperazione regionale costituisce un pilastro del processo di stabilizzazione e associazione dei paesi dei Balcani Occidentali, ed è stata intesa come un'opportunità di superamento delle divisioni esistenti tra le società civili di tali paesi. Nel corso degli ultimi due decenni il numero di iniziative di cooperazione regionale è aumentato in modo significativo, mentre il processo di allargamento ha subito un rallentamento. Il progetto intende migliorare la comprensione dei meccanismi e delle iniziative di carattere regionale che contribuiscono all’agenda di integrazione europea dei sei paesi dei Balcani Occidentali, al fine di poter rafforzare ulteriormente i percorsi più virtuosi. Il lavoro di ricerca mira ad identificare e analizzare le iniziative di cooperazione regionale esistenti nella regione, mettendole a confronto con l’analisi empirica dell'esperienza del Processo di Berlino. Inoltre, si intendono esplorare le ragioni del successo del Processo di Berlino e il ruolo giocato dalle élite politiche e dalla Commissione Europea nella realizzazione degli obiettivi preposti.
A causa dei cambiamenti climatici, gli incendi boschivi di grandi dimensioni stanno diventando una minaccia sempre più seria in molte regioni d’Europa. È di questi incendi che si occupa il progetto pluriennale FIRE-RES – un acronimo che in origine sta per "Tecnologie innovative e soluzioni socio-ecologico-economiche per territori resilienti agli incendi in Europa". Il progetto punta a sviluppare e diffondere soluzioni efficaci per prevenire e gestire gli incendi di portata estrema, intervenendo su tanti livelli e in diverse fasi. È co-finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Horizon 2020 ed è coordinato dal Centro di scienza e tecnologia forestali della Catalogna; vi partecipano 34 organizzazioni da 13 paesi, tra cui OBC Transeuropa. Oltre che con la produzione di contenuti giornalistici, OBCT contribuisce al progetto coinvolgendo altri mezzi di informazione, proponendo attività di formazione e realizzando campagne di sensibilizzazione, forte della sua crescente esperienza nell’ambito della comunicazione della ricerca scientifica e del giornalismo su tematiche ambientali.
L'invasione russa dell'Ucraina ha scosso gli equilibri geopolitici globali ed introdotto nuove dinamiche in conflitti locali e non solo. Tra questi, l'impatto più prossimo oltre i confini dell'Ucraina riguarda il conflitto protratto irrisolto che da più tempo perdura in Europa continentale, ovvero, la formazione di un'entità de facto indipendente in Transnistria all'interno dei confini internazionalmente riconosciuti della Moldavia.
Per tanti anni, la stabilità socio-economica della Transnistria si è basata su un sussidio strutturale fornito da parte della Federazione russa; in pratica, Gazprom fornisce gas senza effettivamente richiederne il pagamento. Questa soluzione però potrebbe avere i giorni contati. L'Ucraina infatti ha espresso la ferma intenzione di interrompere completamente a partire dal 2025 il transito di gas russo. Nel contesto attuale, un'interruzione delle forniture di gas russo farebbe effettivamente saltare le fondamenta macroeconomiche della Transnistria anche nel brevissimo periodo, con immediate ricadute economiche, sociali e umanitarie per la Moldavia.
Questo progetto si propone di raccontare ed analizzare dinamiche di conflitto, offrendo analisi di contesto e di scenario per favorire politiche in grado di evitare scenari di crisi, o quantomeno mitigarne le conseguenze.
Dal 13 al 15 dicembre 2023 si svolge in Serbia la seconda edizione di EU-Balkan Youth Forum, un evento dedicato ai giovani dell’Unione Europea e dei Balcani Occidentali che per tre giorni si incontreranno a Novi Sad e cercheranno di rispondere alla domanda “Western Balkans Future: how can YOUth shape Europe?”
Su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la seconda edizione del Forum è organizzata dal Regional Cooperation Council (Sarajevo) con il supporto di OBCT.
Il progetto di ricerca parte dalla crescente pratica di elaborazione di dati basata sull’analisi testuale: attraverso questa metodologia, si propone di facilitare la messa a disposizione di analisi strutturate di contenuti pubblicati online relativi ai conflitti nell’area post-Sovietica dando accesso a strumenti e dataset sul tema. Concentrandosi sulla situazione attuale di conflitto, il progetto mira a raccogliere dati utili ad analisi più informate sulle dinamiche in corso e sulla situazione nelle aree dell’Ucraina non controllate da Kyiv utilizzando tecniche di text mining. Il progetto ha l’ulteriore obiettivo di divulgare tra ricercatori metodologie di analisi sistematica di fonti online in contesti di conflitto. Nel perseguire i suoi obiettivi, il progetto produrrà pubblicazioni di dataset, report tecnici, post e articoli brevi, presentazioni e una proposta di pubblicazione scientifica sul tema. Il progetto è finanziato da MAECI
Le ricadute dell’invasione russa in Ucraina nell’area dei Balcani occidentali sono evidenti: l’impennarsi delle tensioni tra blocco euro-atlantico e Federazione russa ha introdotto nuovi elementi di preoccupazione ed incertezza sugli scenari di sicurezza nella regione, soprattutto in paesi attraversati da profonde faglie interne e geopolitiche come la Serbia e la Bosnia Erzegovina.
Obiettivo del progetto di ricerca “Serbia e Bosnia Erzegovina, la guerra in Ucraina e i nuovi scenari di rischio nei Balcani occidentali” è fornire strumenti di comprensione originali, ma anche indicazioni e raccomandazioni sulle priorità da perseguire nei due paesi per rispondere alla domanda di stabilità e rilanciarne le prospettive europee nel contesto di uno nuovo devastante conflitto sul territorio europeo. Il progetto è finanziato da MAECI
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Caritro , si propone di approfondire una particolare esperienza storica di incontro tra Trentino ed Europa sud-orientale e centro-orientale. Le testimonianze della Prima guerra mondiale in Trentino risultano ricche di relazioni con persone venute da territori lontani, portatrici di diverse lingue, culture e religioni, trasferite verso il fronte italo-austriaco come soldati, lavoratori, prigionieri di guerra. Il progetto si propone di recuperare la memoria di tali incontri allo scopo di rafforzare la consapevolezza delle opportunità e delle complessità che hanno attraversato la storia del multiculturalismo europeo. Il progetto si focalizza in particolare sulle relazioni instaurate con i soldati bosniaci dell’esercito austro-ungarico e – agganciandosi a un precedente progetto di OBC Transeuropa – con i prigionieri di guerra degli eserciti russo, serbo e rumeno che a migliaia abitarono le vallate trentine in quegli anni. Nel complesso, il progetto intende consolidare gli approcci più aperti e inclusivi all’esperienza della Prima guerra mondiale, valorizzando contatti, connessioni ed esperienze comuni in senso transnazionale e combinando diverse scale di analisi.
La politica di coesione è da decenni uno dei principali strumenti usati dall’Unione europea per promuovere la crescita economica e rendere più omogeneo il grado di sviluppo di tutti i territori che la compongono, stimolando in particolare le regioni più arretrate o depresse. I fondi che vi sono allocati rappresentano quasi un terzo del bilancio dell’Ue (372 miliardi per il periodo 2021-2027). I territori dove queste risorse vengono investite presentano spesso molte fragilità, ma questo non significa che non siano ricchi di opportunità. Tutt’altro. Grazie al progetto Work4Future avremo l’occasione di esplorare e raccontare dal basso questi territori e le sfide che affrontano in tutti i paesi Ue dell’Europa sud-orientale, dalle valli della Slovenia alle isole della Grecia, guardando in particolare all’impatto della politica di coesione sulle opportunità lavorative.
OBC Transeuropa partecipa al progetto di ricerca triennale Transnational Political Contention in Europe (TraPoCo) nell’ambito dell’azione Jean Monnet Networks del Programma Erasmus+ volto allo studio dell'attivismo politico transnazionale all'interno dello spazio europeo.
Il network ha per capofila la Scuola Normale Superiore di Pisa con la professoressa Donatella Della Porta, preside della Classe di Scienze politiche e sociali e vede coinvolti altri 3 istituti accademici (Università di Belgrado, University College Dublin, Boku University-Vienna), insieme a OBC Transeuropa e alla Ong The Good Lobby.
La finalità del progetto è favorire comprensione del tema e scambi tra attori, italiani e della regione, per arginare il problema della fuga di capitale umano nei Balcani e garantire maggiore dialogo e sicurezza. In particolare il progetto affronta il problema della scarsa occupazione giovanile nei Balcani Occidentali. Ciò causa perdita di capitale umano e aumenta il rischio che giovani inoccupati cadano in forme di radicalizzazione e violento estremismo. Il progetto è svolto da CeSPI e OBC Transeuropa e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Il progetto intende identificare, analizzare e mettere in relazione tra loro quelle realtà dei Balcani occidentali impegnate nella difesa dell’ambiente e nella risposta agli effetti del cambiamento climatico, con un focus sul tema dell’inquinamento atmosferico nelle principali città balcaniche. La facilitazione verso il rafforzamento di una rete internazionale, attraverso lo scambio di pratiche e la capitalizzazione tra pari, rappresenta un’opportunità per garantire la sicurezza ambientale della regione, potenziando il ruolo delle realtà esistenti e permettendo loro di fare sistema. La ricerca-azione è realizzata da CeSPI e OBC Transeuropa e finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Il progetto intende investigare le dinamiche identitarie e culturali della storia più recente e l’attuale status culturale ed il ruolo economico delle comunità di italiani in aree di insediamento meno note dell’Europa sudorientale quali Slavonia e Moslavina (Croazia), Bosnia Erzegovina, Montenegro e Romania, con uno sguardo particolare al ruolo delle donne e nel quadro degli obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs). Il progetto è coordinato dall’Istituto sui Diritti delle Minoranze di Eurac Research e realizzato con il contributo dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ai sensi dell’art. 23 – bis del DPR 18/1967. Il partenariato vede coinvolte, oltre a Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, le associazioni Bellunesi nel Mondo e Trentini nel Mondo.
Il progetto DJAS (Sfera pubblica digitale: il giornalismo nell’era della sorveglianza) esplora l’impatto della società della sorveglianza sul giornalismo italiano. Attraverso un percorso che coinvolga istituzioni, enti e organizzazioni professionali, fino al pubblico stesso, DJAS intende stimolare la comunità giornalistica a una riflessione sui cambiamenti che la società della sorveglianza sta introducendo.
Il progetto è finanziato dal programma di ricerca europeo Horizon 2020 e da Open Society Institute in cooperazione con OSIFE/Open Society Foundations.
Negli ultimi anni, la comunità accademica internazionale e locale ha preso attivamente parte ai dibattiti sulla riforma costituzionale in Bosnia Erzegovina (BiH), condividendo conoscenze e consigli. Tuttavia, in Bosnia Erzegovina il dibattito pubblico sull'impatto del processo di integrazione europea sulla Costituzione è ancora limitato. Il Parere della Commissione europea sulla domanda di adesione della BiH e il venticinquesimo anniversario della firma degli Accordi di pace di Dayton hanno riportato alla ribalta la questione costituzionale. In questo contesto, la promozione di un dibattito accademico libero tra gli studiosi di tutto il paese, e della cultura del dialogo, del rispetto e della cooperazione è un elemento fondamentale per contribuire al dibattito pubblico, stimolandolo con saperi accademici relativi alle questioni di primaria importanza per l'agenda politica. In questa sezione OBC Transeuropa pubblicherà - in italiano, bhs e inglese - articoli e paper prodotti dalla rete di studiosi "Bosnia Erzegovina, la Costituzione e l'adesione all'UE. Una piattaforma accademica per discutere delle opzioni".
L’obiettivo del progetto è combattere le discriminazioni multiple usando un approccio intersezionale. INGRiD intende creare in Italia una rete di servizi antidiscriminazione qualificati, rafforzare l’assistenza fornita alle vittime e diffondere consapevolezza su come combattere le discriminazioni. Le attività del progetto - che mira al consolidamento di una rete nazionale antidiscriminazione e all’istituzione di una “antenna” anche in Trentino - prevedono la ricerca sulle discriminazioni multiple nascoste; la formazione locale a professionisti pubblici e privati (forze dell’ordine, trasporti pubblici, insegnanti); oltre allo scambio di buone pratiche.
Il progetto è finanziato dalla Commissione Europea
Il Parlamento dei diritti - 3ª edizione ha l’obiettivo di contribuire a una migliore comprensione del ruolo del Parlamento europeo - unica istituzione eletta direttamente dai cittadini europei - nella vita democratica dell’Unione, nella definizione di politiche europee per i diritti fondamentali e su questioni cruciali per il futuro del nostro continente quali clima, ambiente, migrazioni, digitale. In questa fase complessa per il nostro continente è ora il momento di immaginare l’Europa post-pandemia. Lo faremo promuovendo un dibattito pubblico informato, aperto e plurale che coinvolgerà - in dibattiti, seminari e workshop - parlamentari europei, esperti, giornalisti, studenti, insegnanti, decisori politici. Intendiamo così dare il nostro contributo a favore della partecipazione dei cittadini al processo decisionale europeo e della capacità di azione della società civile a livello transnazionale, fondamentale per rilanciare il progetto europeo dal basso e promuovere l'Europa dei diritti.
Dal 22 al 26 novembre si svolge a Roma l'EU-Balkan Youth Forum. Un evento dedicato ai giovani dei paesi dell'Unione europea e dei Balcani Occidentali, per discutere insieme proposte per il futuro dell’Europa e l’integrazione dei Balcani nell’UE.
Il progetto, co-finanziato da InCE - Iniziativa Centro Europea e dalla Regione Friuli Venezia Giulia approfondisce il ruolo della società civile e delle organizzazioni giovanili nel processo di allargamento dell’UE ai Balcani Occidentali analizzando gli sviluppi a partire dal Forum di Trieste del 2017 organizzato all’interno della cornice del Processo di Berlino. Il progetto è condotto in partenariato da OBC Transeuropa e CeSPI
La pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio i sistemi sanitari di tutto il mondo, colpendo soprattutto le fasce più anziane della popolazione. Ma nei Balcani, la crisi economica e sociale che ne è conseguita ha avuto effetti spesso sconvolgenti – e difficili da ignorare – anche sui giovani. In questo dossier, realizzato con il sostegno di Central European Initiative - Executive Secretariat , tracciamo un bilancio del primo anno e mezzo di pandemia ed esploriamo gli scenari di ripresa post-Covid per i giovani dell’Europa centrale e sudorientale
Il progetto mira ad offrire agli studenti universitari una migliore conoscenza delle questioni di politica estera europea in particolare in rapporto ai paesi del sud-est Europa e del Partenariato orientale. Prevede seminari interattivi in alula e trasmessi online per un pubblico più vasto, opportunità di tirocinio presso Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT) un blog degli studenti. Il progetto è promosso dal Centro di eccellenza Jean Monnet dell’Università di Trento in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e con il sostegno dell’Unione europea.
Il progetto è frutto di una collaborazione fra I'Istituto di istruzione Martino Martini di Mezzolombardo e Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa ed è stato realizzato grazie al supporto di Wikimedia Italia (bando Wiki-Imparare). Le studentesse e gli studenti sono coinvolti nella scrittura di alcune voci di Wikipedia in lingua italiana su vari argomenti legati alle guerre jugoslave, con particolare attenzione al conflitto in Bosnia Erzegovina.
Lo studio commissionato dalla DG Regional und Urban Policy a OBCT e Cespi ha l'obiettivo di esplorare i punti complementari ed identificare possibili sinergie tra la Strategia UE per la Regione Adriatico Ionica (EUSAIR) e il processo di allargamento dell’Unione Europea nei paesi dei Balcani Occidentali che partecipano alla Macroregione.
PEDAKOS (Preschool Education Development Alliance for Kosovo), al fianco delle bambine e bambini del Kosovo
Nei prossimi tre anni e grazie alla collaborazione con RTM e il suo progetto PEDAKOS ci occuperemo di prima infanzia in Kosovo. Un settore che influisce in modo rilevante sia sul percorso scolastico che sull'inclusione sociale di bambine e bambini.
Progetto di ricerca con l’obiettivo di esplorare la storia recente e l’attuale status delle comunità di minoranze storiche italiane che vivono nell’Europa sudorientale, approfondendo contestualmente le potenzialità delle politiche estere dell’italia in qualità di “nazione madre” (kin state) di tali minoranze e di attore politico di strategica rilevanza in quest’area. Cofinanziato dal MAECI (ex art. 23-bis) e condotto da OBCT in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Università di Fiume/Rijeka, da Eurac Research e dalla Fondazione Museo storico del Trentino (FMST)
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Caritro , intende riportare alla luce una vicenda poco nota – quella dei prigionieri di guerra serbi e russi impiegati sul fronte alpino come manodopera coatta nel corso della Prima guerra mondiale – e coinvolgere gli studenti in un percorso attivo di apprendimento.
Le innovazioni tecniche legate allo sfruttamento dei big data e le nuove norme come la GDPR stanno mutando radicalmente gli scenari nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), nell’Unione europea e non solo. PANELFIT è un network europeo di 13 organizzazioni attive in diversi settori che collaborano affinché le opportunità tecnologiche di questi processi possano essere sfruttate senza compromettere la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini. PANELFIT affronta questioni etiche e legali con un focus su tre ambiti: la commercializzazione dei dati, il consenso informato dell’utente sull’uso dei propri dati personali, i problemi legati alla sicurezza.
Il progetto "WINNING THE NARRATIVE. Riprendersi gli spazi, costruire nuove narrazioni"affronta il tema della riduzione degli spazi d’azione della società civile con un approccio incentrato sulla costruzione di “nuove narrazioni” sui temi della solidarietà e dell’accoglienza.
Il progetto, cofinanziato da InCE - Iniziativa Centro Europea, intende esplorare gli aspetti principali della cosiddetta “rotta balcanica” approfondendo la situazione nei paesi più coinvolti dal transito di migranti e sulle frontiere maggiormente esposte (Turchia/Grecia; Turchia/Bulgaria, Bosnia Erzegovina/Croazia; Italia/Slovenia). La ricerca, condotta in partenariato da OBCT e CeSPI, affronterà in maniera multiprospettica le caratteristiche e l'evoluzione della “rotta balcanica”, per poi indagare la gestione della migrazione dei paesi presi in esame - dalla Turchia fino al confine italo-sloveno – e le ricadute di tali politiche sia a livello interno che nei rapporti internazionali, combinando analisi delle fonti già disponibili ed interviste qualitative a testimoni privilegiati.
L’incarico di ricerca affidato dalla Regione Emilia-Romagna a Soges in partenariato con OBC Transeuropa prevede la realizzazione di un’analisi territoriale sugli sviluppi socio-economici e sui bisogni territoriali dell’area interessata dal programma di cooperazione territoriale europea ADRION (Adriatico-Ionica). L’analisi servirà alla Regione Emilia Romagna, Autorità di Gestione di ADRION, per preparare il programma di cooperazione Interreg 2021-2127. I principali temi trattati si rifanno agli obiettivi di policy europei: A smarter Europe; A greener and low carbon Europe; More connected Europe; More social Europe; A Europe closer to citizens.
Il Centro per la Cooperazione Internazionale aderisce a “In Marcia con il Clima ”. Coordinato da Oxfam Italia, il progetto mira a fornire sostegno e risorse ai giovani che a partire dal 2018 hanno iniziato a far sentire la propria voce per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico e la salvaguardia del pianeta.
L'unità operativa Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT) contribuisce alle attività di "In Marcia con il Clima" nell'ambito del network EDJNet, producendo visualizzazioni di dati, infografiche e contenuti giornalistici di qualità che raccontano il fenomeno nei vari territori coinvolti nel progetto.
ESVEI si propone di affrontare questioni strutturali che da qualche anno aumentano la vulnerabilità dei processi democratici alle interferenze esterne, prendendo l'Italia come caso di studio. Il progetto mira ad aumentare la consapevolezza, ad avviare dibattiti di policy e fornire raccomandazioni in tre settori che sono fondamentali per i processi democratici nelle società moderne, ma che, a causa di regolamenti e pratiche inadeguate, espongono inutilmente tali processi ad intromissioni: social media e disinformazione; trasparenza di finanziamenti e attività di lobby; cybersecurity.
Tutelare la libertà di stampa e promuovere il dibattito pubblico transnazionale sulle violazioni registrate nell'Unione europea, nei paesi dell'allargamento e del partenariato orientale sono gli obiettivi del progetto European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF), che nel 2018 è entrato nel suo quarto anno di attività grazie al rinnovato sostegno della Commissione europea. Tra i servizi garantiti dalla partecipazione di OBCT al consorzio, lo sviluppo e la cura del Resource Centre on Media freedom in Europe e un costante lavoro di informazione e approfondimento su temi chiave per le democrazia europea, in rete con numerosi media partner in Italia e nel sud-est Europa
Valorizzare l'agricoltura e tutelare il paesaggio e le risorse nel nord Albania. Investendo sui saperi tradizionali, sulle produzioni tipiche e sull’emancipazione femminile. E' l'obiettivo di un programma triennale promosso con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo da Reggio Terzo Mondo e COSPE, di cui OBCT è media partner
"Rijeka in Flux " è un progetto di ricerca internazionale quadriennale che intende indagare gli effetti sulla città di Fiume dello spostamento del confine tra Jugoslavia e Italia dopo la Seconda Guerra mondiale. Gli studiosi del team di ricerca storica condivideranno i risultati del proprio lavoro sia attraverso i tradizionali canali accademici, che utilizzando la mappa interattiva online dedicata a Fiume. La mappa è pensata anche come uno strumento di crowdsourcing aperto a tutti i ricercatori, testimoni e cittadini che desidereranno condividere le proprie conoscenze sulla città.
Il progetto NeverAgain: Teaching Transmission of Trauma and Remembrance through Experiential Learning si propone di sperimentare nuove metodologie esperienziali nel processo di confronto con i traumi del passato presenti nelle nostre società.
E’ coordinato da SELMA: Centre for the Study of Storytelling, Experientiality and Memory dell’Università di Turku (Centro Selma) e cofinanziato dal programma "Europa per i cittadini" dell’Unione Europea. Vede coinvolte in un partenariato europeo sia realtà accademiche, come le università di Regensburg, Copenhagen, Vilnius, che Ong come Patrir di Cluj e TPO di Sarajevo.
Obiettivo del progetto congiunto OBCT/CeSPI è fornire una conoscenza aggiornata e approfondita di alcune delle aree in cui l’OSCE opera direttamente, di particolare rilevanza per la Presidenza italiana. Il progetto si concentrerà in particolare su due regioni: le aree di conflitto protratto (Transnistria, Abkhazia, Ossezia del Sud, e Nagorno-Karabakh) e i Balcani occidentali. Il progetto è finanziato dal ministero Affari Esteri.
Obiettivo della ricerca è quello di comprendere lo stato dei rapporti bilaterali tra l’Italia ed un gruppo selezionato di paesi della regione (Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia), al fine di mettere in evidenza il bagaglio acquisito e le potenzialità future per una cooperazione rinnovata nel quadro del progetto europeo. La ricerca si concluderà con l’elaborazione di specifiche policy recommendations, anche in chiave comparativa tra i diversi paesi oggetto di indagine. Progetto realizzato in collaborazione con Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI) . Finanziato dal MAECI ex art. 23-bis
Gli studenti trentini diventano protagonisti della divulgazione sulle guerre jugoslave. Da gennaio ad aprile 2020 OBCT collabora con la Biblioteca della Fondazione Edmund Mach seguendo una classe dell’Istituto agrario di San Michele all'Adige (TN) nella scrittura di alcune voci di Wikipedia in lingua italiana su vari argomenti legati alle guerre jugoslave, con particolare attenzione al conflitto in Bosnia Erzegovina.
Capire come la digitalizzazione della società incide sui diritti umani, sulle politiche pubbliche, sui media e sulla vita quotidiana per elaborare proposte educative adeguate. Il progetto triennale “Digit-al”, sostenuto dalla Commissione Europea all’interno del programma “Erasmus+”, vede coinvolte le due unità del Centro per la Cooperazione Internazional e (OBCT e CSG), assieme ad altre sei organizzazioni della società civile di sei paesi europei, nella ricerca e nella individuazione di buone pratiche per rendere “l’alfabetizzazione alla digitalizzazione” materia comune in tutta Europa.
Il progetto Looking beyond the Borders è volto a rafforzare i diritti fondamentali dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia nel contesto delle attuali strategie europee e nazionali attraverso un monitoraggio costante sul territorio, una preziosa raccolta testimonianze e un fondamentale lavoro di advocacy. Capofila del progetto è il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) e OBC Transeuropa partecipa con la realizzazione di tre video del film-maker Paolo Martino.
Il progetto "Racconta l'Europa all'Europa" è cofinanziato dall'Unione Europea [2013]
OBC è protagonista - assieme a numerosi partner - del progetto europeo "Racconta l'Europa all'Europa". Sul web, nelle sale dei cinema, in radio, nelle scuole e con eventi pubblici. Un anno dedicato all'Europa allargata, all'Europa dei cittadini, all'Europa che risponde alla crisi con una nuova e forte progettualità politica.
A 25 anni dallo scoppio delle guerre jugoslave, è ancora necessario lavorare per integrare le memorie legate a questo capitolo di storia recente nella riflessione sul più ampio spazio europeo della memoria. THE TESTIMONY – TRUTH OR POLITICS si propone di riflettere pubblicamente sulla dissoluzione jugoslava portando al centro le testimonianze individuali di chi il conflitto l’ha vissuto da combattente o invece opponendo resistenza.
Il progetto di ricerca L'Italia e i Balcani tra interessi nazionali e leadership europea: il ruolo italiano nel processo di allargamento comunitario all'area balcanica è promosso da Osservatorio Balcani e Caucaso e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli con il co-finanziamento dell’Unità Analisi, Programmazione e Documentazione Storico Diplomatica (UAP) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) nel quadro della Legge 948/82, ex Art. 2 [2015]
Per il progetto OBC ha realizzato la ricerca L'Allargamento inevitabile? Bosnia Erzergovina e Kosovo verso l'integrazione nell'UE
Il progetto "Safety Net for European Journalists. A Transnational Support Network for Media Freedom in Italy and South-east Europe" è cofinanziato dall'Unione Europea [2014]
La libertà d'espressione e di stampa è al cuore di una società democratica. Ciononostante, in Europa accade che i giornalisti vengano minacciati, censurati, intimiditi, colpendo il diritto all'informazione dei cittadini. OBC, insieme a SEEMO, Ossigeno Informazione, la Professoressa Eugenia Siapera (Dublin City University) e ad un'ampia rete di media partner in 11 paesi europei, dedicherà un intero anno alla libertà di stampa in Italia, sud-est Europa e Turchia.
Nell'ottobre 2014 è stata lanciata EUSAIR, la Strategia macroregionale dell'Unione Europea per l'area adriatico-ionica. OBC e CeSPI, ad un anno dal lancio della Strategia, hanno analizzato i primi passi, le sfide e le opportunità di questo nuovo strumento di governance multi-livello
Progetto di ricerca condotto da OBC Transeuropa, FIERI e CeSPI , grazie al sostegno dell’Unità Analisi, Programmazione e Documentazione storico-diplomatica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (contributo straordinario ex articolo 2 della legge 948/82). Nel quadro di tale progetto OBC Transeuropa ha condotto la ricercaL’implementazione dell’accordo UE-Turchia. Gli effetti sull’accoglienza
Il Modulo Jean Monnet The EU and the political development in South-East Europe/EUSEE è un progetto triennale [2015-2018] promosso dal Centro di eccellenza Jean Monnet dell’Università di Trento in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso e con il sostegno dell’Unione europea.
SeeNet II (South East Europe Network) è un partenariato di cooperazione decentrata italo-balcanica attualmente attivo, costituito da Regioni italiane, Enti locali dei Balcani occidentali e numerosi soggetti della società civile italiani e sud-est europei. [2013]
Nell'ambito di SeeNet II, OBC ha prodotto analisi e informazione approfondendo i contesti socio-politici dei Balcani Occidentali e gli ambiti tematici interessati dal Programma. Prevista nel progetto la pubblicazione del libro "Balcani Bio"
Progetto di ricerca condotto da OBC Transeuropa e CeSPI con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – MAECI (contributo straordinario ex articolo 2 della legge 948/82) nel quadro del Processo di Berlino per l’integrazione europea dei paesi dei Balcani occidentali. Obiettivo: monitorare e raccogliere gli stimoli dei Fora della società civile e dei centri studi europei riunitisi in preparazione del vertice intergovernativo di Trieste (12 luglio 2017)
Il progetto "Il Parlamento dei diritti" vuole contribuire a una migliore comprensione del ruolo del Parlamento europeo nella vita democratica dell’Unione e nella definizione delle politiche europee per la tutela e promozione dei diritti fondamentali
Il progetto "Il Parlamento dei diritti" vuole contribuire a una migliore comprensione del ruolo del Parlamento europeo nella vita democratica dell’Unione e nella definizione delle politiche europee per la tutela e promozione dei diritti fondamentali
Realizzato nell'ambito del progetto di ricerca europeo "Children rights in action" dell'associazione L'Albero della Vita e di una ricerca post-dottorato sostenuta dalla Fondazione CARITRO. [2011]
Che impatto hanno i fenomeni migratori sui diritti dei bambini? In questo reportage Cristina Bezzi, antropologa, visita la Moldavia romena, una delle aree più povere della Romania e più colpita dall'emigrazione
Il progetto "BeEU - 8 Media outlets for 1 Parliament" è cofinanziato dall'Unione Europea nel quadro dei programmi di comunicazione del Parlamento Europeo [2014]
Il progetto “BeEU” vuole contribuire alla discussione transnazionale nell'anno delle elezioni europee. Grazie al lavoro di una rete di 8 media (web, radio e stampa) di 6 paesi membri (BG, HR, CYP, GR, RO, SLO), “BeEU” stimola lo scambio di informazioni ed il dibattito transnazionale in 5 lingue (IT, FR, RO, HR, EN) sul Parlamento europeo, unica istituzione democraticamente eletta che rappresenta gli interessi di tutti i cittadini dell'UE. Contrastando l'idea che il Parlamento europeo sia solo un mero riflesso della politica interna di ogni paese membro, “BeEU” intende aiutare a comprendere il ruolo ed il funzionamento dell'istituzione sovranazionale ed evidenziare il contributo del Sud-Est Europa al suo processo decisionale. Infine, “BeEU” favorisce la partecipazione dal basso al processo deliberativo del PE ed evidenzia la centralità del Parlamento nell'affrontare le sfide politiche contemporanee.
Progetto di ricerca dal titolo "I giovani nel Caucaso settentrionale: associazionismo, identità e patria in una complessa realtà multietnica" realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. [2011]
Nel Caucaso sta crescendo una nuova generazione che non ha memoria diretta dell'URSS. Giovani che si costruiscono un futuro, che cercano lavoro e che sempre più spesso hanno un ruolo attivo in politica. Usano internet per tenersi in contatto e per fare dell'attivismo. In Caucaso del nord, il governo russo cerca di contrastare disoccupazione e movimenti estremisti sostenendo imprenditorialità e patriottismo. In Caucaso del sud, i giovani prendono parte alla vita politica spesso scontrandosi con chi è al potere.
Il progetto "Racconta l'Europa all'Europa" è cofinanziato dall'Unione Europea [2013]
OBC è protagonista - assieme a numerosi partner - del progetto europeo "Racconta l'Europa all'Europa". Sul web, nelle sale dei cinema, in radio, nelle scuole e con eventi pubblici. Un anno dedicato all'Europa allargata, all'Europa dei cittadini, all'Europa che risponde alla crisi con una nuova e forte progettualità politica.
Progetto di ricerca realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e della Provincia autonoma di Trento. [2014]
Durante i conflitti nei Balcani degli anni '90 furono decine di migliaia gli italiani che parteciparono a missioni umanitarie in favore delle popolazioni colpite dalla guerra. A oltre vent'anni dall'inizio di quella mobilitazione, “Cercavamo la pace” intende indagare questo importante capitolo della storia politica e sociale europea.
Progetto realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. [2008]
Un progetto di ricerca e divulgazione sulla storia culturale e sociale dell'Europa balcanica attraverso lo studio di una delle sue più interessanti industrie: quella del cinema. Con interviste a registi, sceneggiatori, attori, tecnici e produttori. Uno sguardo sulla "grande storia" attraverso quella degli individui che l'hanno vissuta. Nell'ambito del progetto anche la pubblicazione del libro "Il mestiere del cinema nei Balcani"
Il progetto "AestOvest. Memorie all'incrocio di fascismo, comunismo e nazismo. Dal confine italo-jugoslavo a un confine interno europeo", è stato realizzato grazie ad un co-finanziamento della Provincia autonoma di Trento e dell'Unione Europea - programma "Europa per i cittadini 2007-2013" - [2008]
OBC nel progetto AestOvest dedica una sezione e un DVD multimediale per le scuole percorre quel ''confine mobile'' che molto ha diviso, ma che ora è divenuto più che mai un'opportunità di relazioni.
Progetto sui Memoriali del XX secolo in ex Jugoslavia, sostenuto dalla Direzione Generale dell'Istruzione e della Cultura della Commissione europea e Provincia autonoma di Trento con l'obiettivo di svolgere un'indagine sui luoghi della memoria della Seconda guerra mondiale nella ex Jugoslavia. [2007]
Per il progetto OBC ha condotto un’indagine sui luoghi della memoria della Seconda guerra mondiale nella ex-Jugoslavia e ha realizzato il documentario Il cerchio del ricordo. Si è organizzato inoltre un convegno internazionale a Vienna.
Progetto realizzato nell'ambito del Programma Seenet I – "I governi locali motori dello sviluppo", avviato dal 2003 al 2006 e promosso dalla Regione Toscana e dalla Regione Istriana e cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano. [2003]
OBC ha realizzato il Database Re.Te. uno strumento per esplorare e fotografare la realtà della cooperazione decentrata italiana con il sud-est Europa. Il database raccoglie i progetti realizzati nell'area e gli accordi territoriali sottoscritti dagli enti locali sulle due sponde dell'Adriatico. Le relazioni che legano i territori italiani e balcanici sono ricercabili nel database in forme aggregate.