Un altro colpo al pluralismo in Turchia con la vendita dei media del gruppo Doğan al businessman fedele al governo Erdoğan Demirören, che ora guiderà il gruppo media più grande del paese
Il 9 marzo scorso decine di migliaia di persone sono scese per le strade di Bratislava per protestare contro il governo. L'omicidio del giornalista slovacco Jan Kuciak e della sua fidanzata, avvenuto il 25 febbraio scorso, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso del malcontento nel paese. Kuciak stava investigando sulle connessioni tra il governo slovacco e la 'ndragnheta italiana. Foto e testi di Michele Sordo
La crisi finanziaria dell'agenzia stampa Askanews viene affrontata dagli azionisti facendola ricadere in toto sui lavoratori, proponendo cassa integrazione e 58 esuberi tra i giornalisti a partire dal 20 marzo. E' la posizione del comitato di redazione che con una petizione online torna a chiedere #SaveAskanews
L'omicidio del giornalista slovacco e della sua fidanzata ha a che fare molto probabilmente con l'accesso alle informazioni. Non è raro infatti che le istituzioni che ricevono una richiesta di accesso alle informazioni informino immediatamente chi è oggetto dell'inchiesta giornalistica
Altri due giornalisti del quotidiano Cumhuriyet sono stati rilasciati, mentre resta ancora in prigione Akın Atalay, amministratore delegato dello storico quotidiano turco
“Ci manchi, Turchia”. Si legge questo nei numerosi post condivisi sui social network in risposta alla campagna contro il blocco di Wikipedia in Turchia lanciata lo scorso 5 marzo dalla Wikimedia Foundation, l’organizzazione no profit che gestisce i server della famosa enciclopedia online.
38 premi Nobel scrivono al presidente turco una lettera aperta per chiedere la liberazione degli scrittori e intellettuali imprigionati dopo il tentato golpe del 2016. Esplicito il riferimento a Nazlı Ilıcak e ai fratelli Altan, i tre giornalisti condannati all’ergastolo
Dopo Daphne Caruana Galizia, Ján Kuciak è il secondo giornalista d'inchiesta a morire all'interno dei confini dell'Unione europea negli ultimi sei mesi. L'allarme delle principali istituzioni internazionali a tutela della libertà di stampa, affinché i crimini contro chi indaga sulla corruzione non rimangano impuniti
Un lungo approfondimento sulla proprietà dei media in Slovenia dimostra come sia molto difficile, nel paese, fare in modo deontologicamente corretto il mestiere di giornalista
Durate la sua brillante carriera ha inanellato numerose dimissioni, conseguenza del non voler scendere ai compromessi che gli venivano richiesti. Uno sguardo sulla stampa rumena da parte del giornalista investigativo Cătălin Prisacariu