Il portale web hkv.hr è finanziato dal Fondo statale per il pluralismo e la diversità dei media elettronici nonostante promuova una retorica dell'odio e pubblichi contenuti di estrema destra.
Il giornalista bulgaro e attivista per i diritti umani Nickolai Staikov ha querelato la versione online del tabloid PIK.bg per le dichiarazioni ingiuriose e diffamatorie ricevute. Gli articoli ai quali Staikov fa riferimento sono stati pubblicati nel corso degli ultimi due anni. La Corte ha sanzionato PIK.bg con un ammenda di 6.500 euro. PIK.bg è una delle pubblicazioni associate a Delyan Peevski, oligarca bulgaro e deputato del partito etnico turco DPS.
I giornalisti di oltre 20 testate hanno preso parte venerdì scorso alla protesta indetta contro la proposta da parte del governo di limitare l'accesso della stampa alla sede del parlamento polacco a partire da gennaio 2017.
La proposta avanzata dalle autorità polacche prevede l'introduzione di forti restrizioni per quanto riguarda l'accesso dei giornalisti ad alcune aree dell'edificio che ospita il parlamento polacco. Le restrizioni si applicherebbero anche al numero di giornalisti accreditati per accedervi. In segno di protesta contro tale disegno di legge, i giornalisti di carta stampata, portali informativi online ed emittenti radio-televisive hanno deciso di non dedicare alcuna copertura stampa alle attività del parlamento nella giornata di venerdì 16 dicembre.
La Macedonia è in fondo alla classifica sul clientelismo nei media nella regione. Lo si afferma in una ricerca pubblicata dall'associazione "The Public"
I media pubblici durante la prima metà dell'anno si sono concentrati su questioni politiche, perché in Serbia si stava svolgendo la campagna elettorale. I media hanno coperto soprattutto le attività del primo ministro Aleksandr Vučić. In ogni caso, nonostante l'ampia copertura c'è stato molto poco spazio per contributi analitici e le interviste coprivano solo un ristretto intervallo di opinioni, negando in pratica la funzione pluralistica connessa al ruolo dei media pubblici.
Il difensore civico Saša Janković il 9 dicembre si è dichiarato insoddisfatto dei risultati del rapporto speciale sull’informazione nelle lingue delle minoranze nazionali dopo la privatizzazione dei media. Viene lasciato poco spazio ai programmi nelle lingue delle minoranze nazionali, già che solo 13 dei media privatizzati prevedono programmi nelle lingue delle minoranze nazionali.
A cura della redazione "Esteri" di Radio Popolare la quinta puntata della seconda annualità del progetto ECPMF di cui Radio Popolare è media partner. Irina Nedeva, presidente della sezione bulgara dell'Association of European Journalists, analizza la situazione della libertà di stampa nel paese.
Come parte di tre decreti emessi durante lo stato d'emergenza, 177 canali mediatici sono stati chiusi e solo 11 hanno poi riaperto. Attualmente i disoccupati del settore ammontano a 2500.