Un'intervista con l'ispettrice dei media in Slovenia, Sandra Vesel. Dalle capacità limitate dell'ispettorato ai vuoti legislativi per poi affrontare la questione delle regolamentazioni della pubblicità, e nello specifico della pubblicità locale e delle sfide che pratiche pubblicitarie sempre più innovative impongono ai regolatori.
In Turchia, più di 110mila persone sono state licenziate, mentre 37mila sono state arrestate dal luglio di quest'anno, per presunti legami con Fethullah Gulen, accusato da Ankara di aver organizzato un colpo di stato. Discutiamo del giro di vite sui giornalisti e dell'attuale stato della libertà dei media con i giornalisti turchi Emre Kızılkaya e Erol Önderoglu.
Al dibatttito sull' "Integrità dei Media e finanziamento – esperienza regionale e prospettive locali", Mladen Cadikovski, direttore di TV 24 News, ha affermato che il giornalismo è "inquinato" a tal punto che potrebbe essere paragonato all'inquinamento dell'aria da parte di un grosso ammontare di particelle PM10.
"Il 'modello Wikileaks' non è la soluzione per rafforzare la trasparenza dei media", ha affermato Kevin Goldberg, esperto sui temi dell'accesso alle informazioni e copyright, in un'intervista resa a Mediapool a margine di un workshop sulle buone pratiche nel campo dell'accesso alle informazioni. Secondo Goldberg, la trasparenza e l'accesso alle informazioni dovrebbero essere frutto di un processo trasparente, responsabile e regolato. L'esperto ritiene, inoltre, che la funzione di "whistleblower" negli USA non sia abbastanza efficace e che i giornalisti non possono contare sulle leggi esistenti al fine di proteggere le proprie fonti. Per questo Goldberg sostiene la necessità di norme che proteggano giuridicamente i whistleblower. Inoltre, secondo Goldbert la democrazia diretta negli USA è per molti versi un mito e piattaforme come "We, the People" non funzionano davvero.
Il Consiglio sull'Etica dei Media (SEMM) è recentemente intervenuto nel merito sulle modalità in cui i media macedoni stanno seguendo la campagna elettorale in corso.
250 anni dopo la prima legge sulla trasparenza in Europa, adottata in Svezia nel 1776, i cittadini europei hanno bisogno di accedere alle informazioni nei fatti e non solo sulla carta.
Durante la presentazione del rapporto annuale della Commissione Europea, il capo della delegazione Ue in Bosnia non è stato tenero. Lars-Gunnar Wigemark ha persino parlato di regressione della libertà dei media.
La Macedonia ha lanciato ufficialmente una coalizione sull'alfabetizzazione mediatica, che rappresenta un numero crescente di media, i quali, attraverso diversi progetti, aiuteranno il pubblico a riconoscere i discorsi di incitamento all'odio e diverse forme di discriminazione. Tra i membri della nuova coalizione figura anche 24Vesti.