In Macedonia, secondo un rapporto dell'ONG statunitense Freedom House "i media non sono liberi", pubblicato alla viglia delle elezioni dell'11 dicembre, un buon esempio di questo è dato dai casi di Tomislav Kezarovski e Zoran Bozinovski.
Sciolta ufficialmente nel novembre 2015, l'agenzia di stampa statale Tanjug continua a emettere propri comunicati, in una totale nebbia giuridica e finanziaria.
Quando Liviu Dragnea, leader del Partito Democratico Socialista in Romania, propose una legge che avrebbe punito la "diffamazione pubblica" venne accusato di minacciare la libertà di stampa. Il progetto di legge non passò. Tuttavia, poco prima delle elezioni politiche, lo stesso Dragnea ha avuto a che fare con un'altra legge, questa volta votata dal Parlamento. Esperti di media e ONG sostengono che questo provvedimento, che abolirà più di un centinaio di tasse, inclusa quella che finanzia tv e radio del servizio pubblico, influenzerà negativamente la libertà di stampa e l'integrità dei media. Liviu Dragnea ha assicurato che la televisione e la radio pubblica avranno il sostegno finanziario del governo. Si tratta di una mossa populista studiata per le elezioni oppure una decisione attraverso cui il governo vuole controllare i media del servizio pubblico? Il provvedimento entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2017.
L'associazione per i Media, il Consiglio Etico e l'Istituto Macedone per i Media ritengono che il governo stia accrescendo il proprio controllo sui media attraverso costosi programmi di finanziamento.
Linciaggi mediatici, aggressioni fisiche, minacce. Nella Serbia di Vučić il giornalismo d'inchiesta affronta questo. Un'intervista a Branko Čečen, direttore del Centro per il Giornalismo d'Inchiesta in Serbia (CGIS).
Linciaggio mediatico, aggressioni fisiche, minacce. Questo è ciò che i giornalisti investigativi affrontano nella Serbia di Vučić. Un'intervista a Branko Čečen, direttore del Centro per il Giornalismo Investigativo Serbo(CINS).
L'articolo analizza alcune affermazioni del nuovo ministro della Cultura Nina Obuljen Koržinek, per cui il programma di sovvenzione per i media no-profit, che è stato sostenuto dal suo predecessore Zlatko Hasanbegović, sarebbe in contraddizione con la legge sulle Sovvenzioni statali. Dell'argomento si è parlato con l'esperta giuridica di associazioni no-profit Vesna Lendić Kasalo, che è impegnata a capo all'Ufficio governativo delle associazioni.