Molti dei media elettronici serbi non rispettano le leggi esistenti e le regolamentazioni riguardanti la trasmissione di contenuti appropriati per specifici gruppi di età. Questo è quello che è emerso dalla conferenza riguardo l'attuazione di un nuovo sistema di classsificazione dei programmi televisivi che si è tenuto il primo marzo a Belgrado. L' errore più comune commesso dalle emittenti è la trasmissione di particolari programmi in orari inappropriati oltre a quello di non segnalare i programmi con un bollino che specifichi a partire da quale età quel programma può essere visto. L'ente che regola i media elettronici ha deciso di introdurre maggiori avvisi e pene, inclusa la temporanea chiusura del programma. Ma dalla conferenza è emerso che per un'effettiva regolamentazione della questione è necessario imporre anche ammende pecuniarie.
Neppure i pessimisti potevano prevedere che il nuovo governo croato avrebbe rispolverato la pratica in vigore negli anni '90, quando il regime autoritario di Franjo Tudjman mise in scacco la libertà d'espressione dei media del paese.
Secondo una ricerca del Transnational Institute, i processi di privatizzazione in Europa hanno creato un sistema di corruzione e arricchimento illegale ai danni del bene pubblico, anche per quanto concerne il settore media.
In Romania il concetto di libertà di stampa è ancora una mela della discordia utilizzata per manipolare l'opinione pubblica. Dan Voiculescu, il proprietario del gruppo editoriale Intact Group, è stato incarcerato per riciclaggio di denaro. La condanna ha anche incluso il sequestro della sede centrale del gruppo televisivo. Tale decisione è stata applicata nel 2016, ma i giornalisti di Intact Group hanno criticato fortemente le autorità sostenendo che la libertà di stampa sia stata violata. Il Primo Ministro romeno ha preso posizione dichiarando che lo sgombero era legale e non aveva niente a che fare con la concessione delle licenze. Ancora una volta l'opinione pubblica è divisa, non capendo veramente quale sia il significato di libertà di stampa. La manipolazione è in corso, e ciò significa che un dibattito pubblico sulla libertà di stampa e di parola è vitale per una società democratica.
Nessuno dei circa 40 omicidi di giornalisti degli ultimi 25 anni avvenuti in Bosnia Erzegovina è stato chiarito. Nel mondo più di 2.300 giornalisti e lavoratori dei media sono stati uccisi mentre si occupavano di differenti temi. Inoltre, vengono compiute delle indagini soltanto per un omicidio su dieci.
Il tribunale non ha consentito ai reporter macedoni di presenziare all'udienza del processo sugli scontri di "Divo Naselje" a Kumanovo, che ha visto la morte di otto poliziotti. Alla base del rifiuto, la supposta mancanza di spazio all'interno dell'aula.
In Montenegro, la situazione dei media è peggiore di quella degli anni Novanta, ha dichiarato il presidente del Parlamento Ranko Krivokapic e ha precisato che la politica, i poteri economici e i media minacciano di sottrarre libertà alla società.
Le organizzazioni dei giornalisti albanesi hanno presentato alla Commissione per i Media del Parlamento albanese la situazione finanziaria critica in cui si trovano i propri affiliati. Gli stipendi non sono pagati regolarmente ed i datori di lavoro della metà dei giornalisti non versano i contributi per la previdenza sociale.
Nel 2015 in Romania il Presidente del partito social-democratico Liviu Dragnea ha lanciato un progetto di legge sulla diffamazione civile: se una persona o un gruppo minoritario sono soggetti a diffamazione potranno scattare delle ammende da 2000 a 60.000 lei (dai 500 ai 14.000 euro). Durante la notte del 9 febbraio 2016, dopo che inizialmente la legge era stata eliminata dall'agenda politica, il progetto è stato adottato dai deputati. La norma potrebbe diventare uno strumento perverso per limitare la libertà di parola. La questione è ancora da dibattere.
Il terzo gruppo di giornalisti impegnati in un'azione di solidarietà con i propri colleghi sottoposti a coprifuoco è arrivato a Diyarbakir. I giornalisti Arzu Demir, Ceyda Karan, Cihangir Balkır, Demet Yılan, Gökhan Biçici, Hayko Bağdat, Mehveş Evin, Metin Cihan, and Semra Çeleb hanno preso parte alla missione per "News Watch".