Una dozzina di giornalisti freelance bielorussi è stato multato perchè accusato di lavorare per "la stampa estera". Le associazioni giornalistiche europee denunciano tale comportamento come la continuazione di un processo iniziato qualche mese fa. Infatti, all'inizio di questo anno, Larysa Shchyrakova è stata multata di 225 euro per aver trasgredito un articolo del Codice Bielorusso sulle violazioni amministrative che vieta ad un giornalista freelance del paese di lavorare per organi di stampa stranieri.
La crisi rifugiati ha fatto crescere i timori che l'arrivo di immigrati e richiedenti asilo provocherà l'aumento di reati, soprattutto di tipo sessuale, in Europa. Nonostante la paura sia in crescita, però, la realtà dei fatti sembra del tutto diversa.
Il Kosovo occupa una poco gloriosa 87a posizione, dietro alla Costa d'Avorio, nella graduatoria di Reporters senza frontiere sulla libertà di stampa. Gli attacchi e le intimidazioni non sono nuove ma comunque "inquietanti" come puntualizzato anche dall'OSCE. Reportage da un paese in cui chi ricorre a minaccie di morte non è riconosciuto colpevole dalla giustizia.
Secondo un recente sondaggio della Fondazione Konrad Adenauer, solo un cittadino bulgaro su otto crede che i media nel paese siano liberi. Il settore dell'informazione continua a godere di bassa fiducia.
L'esperto di comunicazioni digitali Gillo Cutrupi richiama l'attenzione sul rischio che l'enorme quantità di contenuti disponibili online riduca la qualità dell'informazione. Cutrupi discute con Media.ba delle minacce attuali e di come attivisti e giornalisti possono contribuire a rafforzare la società civile.
Il network croato E-net e i media no-profit del paese hanno chiesto al primo ministro della Croazia Tihomir Orešković di sostituire il ministro della cultura Zlatko Hasanbegović. Nel corso del suo primo mese da ministro, Hasanbegović ha adottato molte decisioni discutibili, suscitando l’oppozione pubblica. Di recente, ha sollevato dal proprio incarico tutti i membri del Comitato di Esperti per i media no-profit. Abbiamo parlato delle prime decisioni di Hasanbegović con Željana Buntic Pejaković di Cenzura Plus e con Saša Leković, presidente della Associazione croata dei giornalisti.
Andrija Mikulić, esponente del partito HDZ e Presidente della Commissione parlamentare per l'informazione, l'informatizzazione e i media ha affermato, in linea con quanto già sostenuto dal Ministro alla Cultura Hasanbegović, che la decisione di sospendere il programma di finanziamento dei media No Profit è conseguenza degli scandali e dei conflitti di interesse che hanno riguardato il programma stesso. In particolare, ha accusato Suzana Kunac di aver votato a favore del finanziamento a favore di una testata per la quale lei stessa avrebbe scritto.
E' stato per molto tempo la penna più rispettata del noto quotidiano kosovaro Koha Ditore. Il 1° febbraio, insieme ad un socio, Vehbi Kajtazi ha lanciato il suo giornale online, Insajderi, specializzato nel giornalismo investigativo. In un ambiente altrimenti già saturo, questa nuova testata intende distinguersi attraverso inchieste introvabili altrove.