A cura della redazione "Esteri" di Radio Popolare la quarta puntata per il progetto ECPMF di cui Radio Popolare è media partner. Genc Kondi, direttore del giornale albanese Shqiptarja, parla del controllo della criminalità organizzata sui gruppi editoriali
La comunità dei media in Bosnia Erzegovina ha posto la propria attenzione sul problema, molto sentito, della frequenza di discorsi che incitano all’odio e alla discriminazione all’interno delle sezioni online dedicate ai commenti.
L’Associazione dei Giornalisti Europei in Bulgaria ha reagito con fermezza alla pretesa del vicepresidente del Parlamento Bulgaro, Dimiter Glavchev, il quale insiste che la Agenzia di Sicurezza Nazionale (DANS) deve invesigare contro Mediapool.bg riguardo le loro fonti di informazione. “Pensiamo che l’appello del vicepresidente sia un precedente pericoloso che creerebbe un atmosfera di intimidazione e provocerebbe autocensura”, afferma EAJ-Bulgaria.
Il periodo pre-elettorale in Turchia è stato segnato dal divieto imposto ai media di riferire in merito agli attacchi avvenuti nel paese. Allo stesso tempo, il partito di governo AKP è stato rappresentato dalla maggioranza dei media come unico proprietario e protettore del paese. I “sostenitori dell’AKP” hanno attaccato il Doğan media center, dove si trovano gli uffici del quotidiano Hurriyet, mentre l’editorialista Ahmet Hakan è stato assalito davanti alla propria abitazione. Durante il periodo pre-elettorale si sono verificati molti altri episodi di violenza e accuse ai danni di giornalisti.
Nel tentativo di ricompattare la maggioranza, Tsipras ha attaccato il principale partito di opposizione, ma anche i media più visti, promettendo di proseguire sulla strada già indicata
La Serbia è minacciata da un golpe? Domenica, il ministro degli interni è apparso in conferenza stampa affiancato dalla polizia pesantemente armate, mentre il primo ministro si è sottoposto alla “macchina della verità”...
Nella lettera, firmata da 53 giornalisti di diversi media montenegrini, si ricorda la cronologia dell'attacco a Softić, giornalista di Vijesti, Monitor e Radio Berane.
Il sindacato giornalisti macedone porta avanti trattative per un contratto collettivo tra lavoratori del settore media ed editori. Scopo dell'accordo è aumentare ed uniformare i diritti dei lavoratori in tutti i media del paese, nonostante le resistenze dei proprietari di molte testate.
L'International Press Institute turco, la Press Council, il DISK Press Labour, TGS e TGC, TGF e TYS hanno reagito, con dichiarazioni separate, all'arresto di Can Dündar e Erdem Gül.
Gli ispettorati del lavoro sloveni hanno lanciato delle indagini diffuse nei confronti di molti editori in Slovenia. La parte più importante dell'indagine riguarda la violazione della legge in materia di lavoro, specialmente nei confronti di quei giornalisti che lavorano a tempo pieno ma sono considerati lavoratori part-time dai rispettivi datori.