‘La libertà dei media e d’espressione è il fondamento del processo di integrazione dei Balcani occidentali nell’UE’ ha dichiarato il commissario per l’allargamento europeo Johannes Hahn durante la conferenza Speak up!3 il 4 Novembre 2015.
Il governo albanese ha recentemente creato un super-ufficio stampa il cui compito, principalmente, è di evitare che venga riportata qualsiasi notizia negativa
L’Ufficio del procuratore di Bijelo Polje ha ufficialmente sospeso le indagini contro Dragan Labudović per il tentato omicidio del giornalista Tufik Softić.
Secondo il vicepremier, i mogul mediatici greci hanno ricevuto crediti per un miliardo di euro, che avrebbero ripagato con coperture giornalistiche addomesticate. Due membri chiave del governo fanno rivelazioni cruciali sui progressi del decreto sulle nuove concessioni tv.
Secondo un precedente legale, proprietari di media che dichiarano bancarotta non possono più dare vita a nuovi progetti editoriali. Quindi, la procedura di bancarotta iniziata dai maggiori gruppi media greci dovrebbe portare alla loro esclusione dal mercato.
A cura della redazione "Esteri" di Radio Popolare la seconda puntata realizzata nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF) di cui Radio Popolare è media partner. In onda Fazıla Mat, corrispondente di OBC da Istanbul, che fa un quadro approfondito della situazione della libertà di stampa nel paese.
La Grecia viene piazzata al 91simo posto da Reporter senza frontiere nella classifica annuale che misura la libertà di stampa a livello mondiale. Il paese sale di otto posizioni dal 2014, ma si trova oggi 54 posizioni più in basso dall'inizio della crisi economica del 2009.
Ersin Öngel, membro di RTÜK, sottolinea il fatto che TRT ha concesso, in un lassodi tempo di 25 giorni, ben 30 ore all’AKP mentre al partito HDP soltanto 18 minuti.
Tomislav Karamarko, presidente del partito HDZ, non si è presentato all'udienza preliminare tenutasi presso la Corte Civile Municipale di Zagabria: l'udienza riguardava la richiesta di una compensazione di 200'000 kune (circa 26'000 euro) da parte di Karamarko nei confronti dell'editore del settimanale Nacional, per aver pubblicato un'intervista rilasciata da Joseph Manolić. Il presidente dell'associazione dei giornalisti croati, Saša Leković, sostiene che si tratti di una strategia di Karamarko per intimorire i media nel paese.