"I giornalisti non si inginocchiano, e il primo ministro dovrć mantenere le sue promesse!". Con questo slogan, i giornalisti sono scesi in piazza lunedì scorso in tutta la Serbia. Manifestazioni di protesta si sono tenute a Belgrado, ma anche a Novi Sad, Niš, Kragujevac, Leskovac e Vranje, con la richiesta di dimissioni del Ministro della Difesa Bratislav Gašić, dimissioni promesse dal primo ministro Vučić.
Nuovi tentativi di far saltare il meccanismo di trasparenza nel settore pubblico. Cosa sta accadendo davvero nella lotta per la trasparenza? Chi vuole rendere ancora più disfunzionale un sistema che è già estremamente opaco?
La nuova piattaforma online Resource Centre on Media Freedom viene presentata ai giornalisti e all'opinione pubblica albanese come un importante progetto a sostegno della libertà dei media in Europa.
Sono stati messi al bando il libro della giornalista Tatati "Nonna, io non ero a Diyarbakır" e quelli di Cemal "Delila, i diari di una giovane donna sulla guerriglia nelle montagne" e "Diari dal Kurdistan". Ahmet Işık, invece, è stato condannato al pagamento di un' ammenda di 1,232 euro per aver diffamato Binali Yıldırım, il Ministro dei trasporti, del settore marittimo e della comunicazione.
Catalin Tolontan, caporedattore del quotidiano sportivo Gazeta Sporturilor, è stato oggetto di sorveglianza mentre stava lavorando ad un’indagine sui tragici eventi del Club Colective, in cui hanno perso la vita 61 persone e molte altre sono state ferite.
Il 25 novembre l’ONG rumena ActiveWatch, impegnata sul tema della libertà dei media, ha rilasciato un comunicato chiedendo alle autorità di indagare le azioni di sorveglianza ai danni del giornalista Catalin Tolontan, e di intraprendere tutte le azioni necessarie ad assicurare la sicurezza del giornalista e della sua famiglia. “Il caso Tolontan è molto preoccupante e purtroppo non è un caso isolato- ha dichiarato Razvan Martin- coordinatore del progetto FreeEx di Active Watch.
Secondo il Sindacato dei giornalisti macedoni (SSNM) solo l'1% delle persone impiegate nel settore media ha un posto di lavoro sicuro. Il 77% degli intervistati sostiene di avere timori sulla stabilità della propria situazione lavorativa.
L’estate scorsa, il governo serbo ha messo all’asta 72 media pubblici, per la maggior parte locali, di cui solo alcuni sono stati venduti. Per gli alti, questa privatizzazione incoraggiata dall’UE segna la fine di un era.
La prima conferenza sulla censura in Grecia rappresenta un tentativo di allargare il campo di ricerca sul fenomeno nel paese, sia sul piano teorico che in termini di esperienza pratiche.