Primo Piano

11 ottobre

11/10/2013 - 

Prigioni

Due anni di analisi e di indagini sul campo inchiodano alle proprie responsabilità i tutori dell'ordine pubblico della Republika Srpska, in Bosnia Erzegovina: i responsabili del Centro per la Prevenzione della Tortura (CPT) del Consiglio d'Europa li accusano di reati qualificabili come tortura nei confronti dei detenuti nelle prigioni locali. L'approfondimento di Rodolfo Toé.

Secondo la polizia italiana, in Albania ci sono centinaia di piantagioni di marijuana da esportazione. Uno dei più conosciuti centri di produzione è il villaggio di Lazarat, dove la cannabis rappresenta un'importante forma di sostegno al reddito dei contadini. E dove nessuno teme, coltivandola, di finire in prigione. L'approfondimento di Cecilia Ferrara.

In settimana inoltre ci siamo spinti lungo l'antica via della seta, sino in Cina, con un'intervista ai registi del documentario di viaggio “Routes”, abbiamo seguito le contestate elezioni in Azerbaijan che hanno visto la scontata rielezione di Aliyev alla presidenza del paese e siamo entrati nel luccicante mondo dei rubini accompagnati dall'ex-tastierista di una delle più importanti band rock macedoni.

Bloc-notes: Per la terza volta Aliyev; Io vado, madre; Presidenziali in Azerbaijan; Il Belgio, l'Italia, Cipro... e la Bosnia; L'Ue spinge la Moldavia alle riforme; Meron per sempre

4 ottobre

04/10/2013 - 

Pace

Il 3 ottobre del 1993 Moreno Locatelli, volontario dei Beati Costruttori di Pace, venne ucciso da un cecchino sul ponte Vrbanja, nella Sarajevo sotto assedio. Ieri, vent'anni dopo, la città e una nutrita delegazione italiana lo hanno ricordato con una cerimonia pubblica su quello stesso ponte e lungo la via di Sarajevo che dal 2003 porta il suo nome. Il reportage di Nicole Corritore.

Moreno, era un semplice cittadino, un pacifista e un attivista di quel vasto movimento italiano che negli anni '90 portò solidarietà e aiuti alle popolazioni colpite dalla guerra nei territori della ex Jugoslavia. Una mobilitazione che rappresenta un capitolo importante della storia europea ancora poco conosciuto e studiato.

Ecco perché stiamo realizzando "Cercavamo la Pace", per ricostruire quell'esperienza attraverso interviste, analisi delle pubblicazioni e dei documenti esistenti, percorsi di divulgazione. Dando inoltre vita a un grande sforzo collettivo di raccolta: un crowdsourcing di fotografie, video, diari e altra documentazione relativi al periodo 1990-2000 che le migliaia di attivisti, cittadini e volontari di allora hanno sinora custodito in privato.

Bloc-notes: Il buon pastore; Bocca, occhi, orecchie

27 settembre

27/09/2013 - 

Sotto attacco

Dal 16 agosto scorso il portale e i servizi di Osservatorio Balcani e Caucaso sono sottoposti a un attacco informatico di tipo DdoS. Le incursioni sono aumentate di intensità ed hanno colpito i nostri server causando alcuni disservizi, tra questi anche l’impossibilità, la scorsa settimana, di inviare la consueta Newsletter.

Anonimi hacker si sono fatti vivi con la redazione tramite un falso indirizzo Facebook, intimandoci di cancellare dal nostro archivio i seguenti quattro articoli che trattano del tema corruzione in aree di cui ci occupiamo:

Corruption and oil in Azerbaijan, Chechnya, school of corruption, Croatia: HDZ ringed by corruption ahead of the elections, Bosnia: international judges under scrutiny

Da oltre dieci anni operiamo cercando di mantenere come riferimento principale del nostro lavoro l'interesse del lettore ad una libera informazione. Vogliamo continuare così, la richiesta è stata respinta e non cederemo a questa intimidazione.

Dal bloc-notes: Per la Croazia, i serbi fuggiti non sono più rifugiati, Cancellata la data della sentenza Šešelj, Poliziotto Eulex ucciso nel nord del Kosovo

Da non perdere: A Bergamo, tutti i mercoledì di ottobre corso di formazione OBC "Europa a sud-est. Balcani, Turchia e l’allargamento dell' Unione Europea" (attenzione si segnala una variazione di sede: la prima lezione si terrà presso l’Auditorium del Liceo Mascheroni in via Borgo Santa Caterina 13, le successive presso l'Aula 5 della sede di Sant'Agostino dell'Università)

Ad Alessandria, Balcani vent'anni dopo. 1991-2011. Mostra fotografica di Livio Senigalliesi prodotta da Associazione ADL a Zavidovići e OBC, inaugurazione oggi 27 settembre alle 14:00

13 settembre

13/09/2013 - 

Riflussi

Un braccio di mare, che separa il continente dall'isola di Eubea. E' il canale di Calcide, in Grecia, dove si verifica un fenomeno che la scienza non è ancora riuscita a descrivere pienamente: la palìrria. L'acqua scorre regolarmente in una direzione per poi, improvvisamente cambiare compattamente senso di marcia. Un reportage di Fabrizio Polacco.

Vi erano voluti anni per abolire i visti e garantire a gran parte dei cittadini del sud-est Europa libertà di movimento. Ora l'Ue fa parziale marcia indietro. Votato in settimana dal Parlamento europeo il meccanismo che rende possibile la reintroduzione temporanea dei visti in casi di emergenza. Anche se non sarà applicato così facilmente, i Balcani occidentali si sentono presi di mira.

Riemerge il flusso della protesta in Turchia. Dopo la morte il 10 settembre scorso del giovane dimostrante Ahmet Atakan ad Antiochia, nuovi scontri stanno infiammando le piazze turche a quattro mesi dall'inizio delle proteste di Gezi Park. Infine, da non perdere, un reportage di Francesco Martino sul flusso in esponenziale aumento di profughi siriani in arrivo in Bulgaria.

Dal bloc-notes: Balcani occidentali di nuovo a rischio visti; Ritorna #occupygezi; Agire, reagire, decidere

Corso di formazione di OBC! A Bergamo, tutti i mercoledì di ottobre "Europa a sud-est. Balcani, Turchia e l’allargamento dell' Unione Europea"

6 settembre

06/09/2013 - 

Venti di guerra

La crisi nel Mediterraneo ha assunto proporzioni drammatiche. Sulla quotidianità del conflitto israelo-palestinese si sono innestati il processo di involuzione delle primavere arabe, l'avvitamento dello scontro in Egitto tra militari e Fratelli Musulmani e ora la minaccia di un conflitto internazionale in Siria, dove il numero di rifugiati e sfollati è già tre volte quello prodotto dalla guerra in Bosnia Erzegovina.

Le guerre nei Balcani sono iniziate più di vent'anni fa, a Vukovar, e sono durate un decennio. Questa settimana, proprio a Vukovar, ci sono state violente dimostrazioni di veterani. Le conseguenze delle guerre durano a lungo, e le dichiarazioni su di una “guerra lampo” per il Medio Oriente provocano indignazione.

La pace invocata dal premio Nobel Obama è una pace che fa paura. Il poeta siriano Adonis l'ha definita una pace “assetata di sangue”. Le ferme parole di Papa Francesco però hanno riacceso la speranza, anche per i laici. Non abbiamo bisogno di una nuova guerra. Abbiamo bisogno di una forte iniziativa internazionale, di forze di interposizione in Siria, per dividere le parti in conflitto e proteggere le vittime. Una volta si chiamavano Nazioni Unite.

Dal bloc-notes: Tensione a Vukovar; Bulgaria, torna in piazza la protesta; Srebrenica, l'Olanda è responsabile

Tavola rotonda! Venerdì 13 settembre a Firenze "The transformative power of Europe: EU and Western Balkans after 15 years", con la partecipazione della direttrice di OBC, Luisa Chiodi

30 agosto

30/08/2013 - 

100

Sono 100 gli anni compiuti dallo scrittore Boris Pahor lo scorso 26 agosto. Nato e vissuto a Trieste, Pahor è stato la voce contro i crimini commessi dal fascismo sulla minoranza slovena locale. Un ritratto a cura di Stefano Lusa.

Dovevano essere 100mila i pacifisti che arrivavano sino a Sarajevo, nel 1993, per interporsi in modo pacifico tra i contendenti. Una straordinaria raccolta di fotografie su quella vicenda, messe a disposizione dal fotografo Mario Boccia e commentate dalla nostra giornalista Nicole Corritore.

Oltre 100mila sono i serbi ritornati a vivere nelle loro abitazioni in Croazia dopo il conflitto degli anni Novanta, lo spiega in un’intervista Milorad Pupovac, deputato del Sabor e presidente del Consiglio serbo di Croazia.

23 agosto

22/08/2013 - 

Esplosivi

Lo scorso luglio, mentre si festeggiava l'ingresso della Croazia nell'Ue, nelle piazze di Zagabria protestavano gli sminatori. Sono ancora centinaia i chilometri quadrati minati su territorio croato, problema che condivide tragicamente con la vicina Bosnia. E che ci ricorda della più recente guerra europea. Il multimedia di Nicole Corritore e le fotografie di Valeria Scrilatti.

E' uno sport che esige una potenza esplosiva. E' la lotta greco romana. Ora potrebbe essere esclusa dal programma olimpico dei Giochi del 2020. L'intera famiglia degli stati balcanici, caucasici e centroasiatici, dove la lotta è parte integrante dell'identità storica e culturale, si è alleata nel chiedere al CIO di rivedere la decisione. L'articolo di Fabrizio Polacco.

In settimana poi l'approfondimento di Drago Hedl sull'uso politico dell'internamento psichiatrico in Croazia, la lettera di una professoressa ai suoi studenti che ha scosso i Balcani e un articolo sul Messia in arrivo direttamente dall'Università di Yale per salvare le sorti dell'economia serba.

Bloc notes: Crisi in Egitto: bosniaci arrestati per terrorismo; L'armata rosa; Tito, l'impostore polacco; Addio a Mirko Kovač; Essere "cool" a Yerevan. In bicicletta.

Da non perdere! Attraversamenti: il festival delle terre al di là del mare, Ostuni, 6-8 settembre

9 agosto

09/08/2013 - 

Terremoti

Il 26 luglio Skopje ha commemorato il cinquantesimo anniversario del devastante terremoto che, nel lontano 1963, rase al suolo buona parte della capitale della Macedonia, uccidendo più di mille persone e lasciandone 200mila senza un tetto. Una tragedia che attivò una corsa alla solidarietà sia nell'ex federazione jugoslava, che a livello globale.

L’arcidiocesi di Maribor aveva deciso di lanciarsi nel mondo della finanza. Ma non ha fatto i conti con la crisi: buco di miliardi e chiesa slovena nello scandalo. A seguito del terremoto finanziario Papa Francesco ha spinto alle dimissioni l’arcivescovo di Lubiana e quello di Maribor.

Dovevano essere in 100.000: un terremoto popolare capace di frapporsi tra i contendenti della tragedia bosniaca. In realtà furono meno ma fu un'iniziativa che, seppure dibattuta, caratterizzò le sorti dell'attivismo della società civile italiana rispetto ai conflitti dell'ex Jugoslavia. Sono passati 20 anni da Mir Sada e Nicole Corritore, che vi prese parte, ci racconta cosa accadde.

L'appuntamento con la prossima newsletter è per il 23 agosto!

Bloc notes: Antivari, una liberazione senza ritorno; Abkhazia e Ossezia del Sud, anniversario di guerra visto dalla Russia; Che bruci pure la Bosnia, basta che resti quella di Dayton; Atene, la moschea che (ancora) non c'è.

1 agosto

01/08/2013 - 

Volti

E' stato ridonato dal fiume Neretva: è riemerso il volto bronzeo di una statua raffigurante Aleksa Šantić, poeta della convivenza. I nazionalisti l'avevano distrutta all'inizio della guerra, a Mostar, nel 1992, e poi gettata nelle acque. Un articolo di Božidar Stanišić.

I loro occhi avrebbero dovuto essere ciechi. Eppure vedevano. Scoppia lo scandalo delle false pensioni di invalidità in alcune isole della Grecia. Secondo i dati del ministero del Lavoro ellenico, ogni anno le pensioni di invalidità non dovute costano al paese un miliardo di euro. L'approfondimento di Gilda Lyghounis.

Volti che cambiano in Serbia a seguito del rimpasto di governo in preparazione, probabilmente, di elezioni anticipate: l'analisi di Dragan Janjić. E poi molto altro in settimana, tra cui un ritratto a Arkady Gendler, il musicista che ha attraversato l'intero '900 con la sua musica, diffondendo il verbo yiddish in tutta Europa.

Dal bloc-notes: Le fototrappole albanesi; Ohrid, Tirana, Sevan... vacanze al lago; Banja Luka, divieto di protesta; Essere antifascisti in Bosnia: una necessità.

26 luglio

26/07/2013 - 

Tenacia


In Bulgaria dopo quaranta giorni di protesta contro il governo del premier Plamen Oresharski, i cittadini con tenacia nella notte tra il 23 e il 24 luglio hanno assediato il parlamento di Sofia, impedendo ai deputati di uscire. Scontri con le forze dell'ordine, feriti e barricate nel centro cittadino. Ci racconta il nostro corrispondente Francesco Martino.

Tenacia e disciplina erano invece le caratteristiche delle due famose giocatrici di ping pong Naida Nuhefendić e Slobodanka Kokotović. Azra Nuhefendić, sorella di una delle due atlete, ci racconta una storia familiare che incrocia quella di un paese intero, la Jugoslavia degli anni sessanta.

Anche i partecipanti alla prima manifestazione pubblica dell’orgoglio LGBT in Montengro hanno dimostrato la loro buona dose di tenacia, resistendo a chi ha gettato su di loro sassi e uova e all'aperta ostilità delle oltre duemila persone firmatarie di una petizione con cui si richiedeva il divieto del Pride.

Dal bloc-notes: Turchia, violenza alla stampa; Mišković, cauzione record per il Paperon de Paperoni serbo.