Krupa, Croazia, villaggio a maggioranza serba e perlopiù spopolato dopo l’operazione Oluja (Tempesta) del 1995. È qui che si articola la storia di due donne, vicine di casa, amiche e attiviste: una serba e l’altra croata
Milica e Silvana sono vicine di casa. Milica è serba, Silvana è croata. Abitano a Krupa, un paesino di circa 50 abitanti nell’entroterra di Zara. Siamo nella cosiddetta Krajina, la regione che nel 1991 si autoproclamò “repubblica” e fu riconquistata dalla Croazia nel 1995, causando l’esodo di oltre 200mila serbi. Oggi quest’area lontana da Zagabria e in parte spopolata è tra le più povere del paese.
Le aree rurali hanno un ruolo chiave per assicurare la transizione energetica. Installare nuovi impianti fotovoltaici a terra nelle campagne di Spagna, Romania e Francia permetterebbe di coprire gran parte del fabbisogno energetico europeo dell'Unione europea
La politica di coesione UE non sempre riesce a sostenere in modo efficace lo sviluppo economico nei suoi stati membri. Prima che si apra il suo prossimo ciclo, iniziano a circolare una serie di proposte di riforma
Italia, Croazia e Slovenia insieme per l’integrazione transnazionale di produzione, distribuzione e consumo di idrogeno: tra i 37 partner la Fondazione Bruno Kessler di Trento con la sua unità HyRes (Tecnologie dell’idrogeno e sistemi di energia resilienti), guidata da Matteo Testi che abbiamo intervistato
Il Presidente romeno Klaus Iohannis ha rimandato in Parlamento la legge n° 255/2024, che era stata approvata dalla Camera dei Deputati nell’ultima seduta prima della pausa estiva. La legge obbligherebbe le famiglie che hanno installato o intendono installare impianti fotovoltaici a dotarsi anche di batterie per l’accumulo dell’energia prodotta in eccesso. Le batterie finora non erano obbligatorie, e l’energia in eccesso poteva essere direttamente immessa nella rete.
Il sistema di distribuzione elettrica di Creta verrà integrato con quello della Grecia continentale col contributo dei fondi di coesione europei: il programma rappresenta la prima fase del più ampio progetto di rete di connessione mediterranea "Great Sea Interconnector"
Quasi cento miliardi di euro: sono i fondi europei di cui ha beneficiato la Romania a partire dal suo ingresso nell'UE. Lo sviluppo economico è stato robusto, ma alcune regioni sono rimaste ai margini e alcune opportunità sono state sprecate. Intervista con l'imprenditrice Ana-Maria Icătoiu
Dalla Slovenia alla Francia, passando per il Trentino: AMETHyST è un progetto che promuove la produzione e l'utilizzo dell'idrogeno verde nelle regioni alpine. Un'esperienza di cooperazione transnazionale orientata verso la transizione energetica e l'innovazione
Anche grazie ai fondi europei di coesione la Bulgaria si è da poco dotata di un innovativo centro di ricerca per le tecnologie pulite, per mettere in rete il mondo scientifico bulgaro e aiutare cittadini e istituzioni a rispettare i nuovi standard ecologici