Prima del '99 faceva la tassista. Poi la guerra ed il coraggio di scrivere per rompere l'omertà che regna sui crimini commessi dai suoi concittadini in Kossovo. Svetlana Djordjevic, ora, nella Serbia "democratica", rischia ogni giorno la vita. Un appello dell'Osservatorio per la protezione degli attivisti sui diritti umani.
L'omosessualità in Bosnia Erzegovina resta ancora un grosso tabù, difficile da scalzare. Tuttavia da poco è nata un'associazione a Sarajevo che si occupa della difesa e dei diritti della comunità LGBT in Bosnia Erzegovina, si chiama Associazione Q.
A margine del convegno di Campolongo Maggiore su "La giustizia internazionale nei conflitti balcanici", la Procuratrice Capo del Tribunale dell'Aja, Carla Del Ponte, ha incontrato alcuni giornalisti presenti. Le domande si sono incentrate in modo particolare sul processo Milosevic. La trascrizione del colloquio
A partire dal recente caso Beara, la Procuratrice Capo dell'Aja illustra il funzionamento del Tribunale sul campo, il rapporto con i governi di Belgrado e Zagabria, la delicata fase di passaggio dal Tribunale Internazionale alle Corti locali. Nostra intervista
I rifugiati bosniaci sparsi in tutta Europa aiutano ad identificare i morti senza nome. Un reportage dall'Olanda sulle nuove indagini condotte con l'analisi del dna alla ricerca degli scomparsi delle guerre in ex Jugoslavia
Secondo le statistiche ufficiali, nel Paese aumentano eroina e dipendenze. Nascono le comunità di recupero. La storia di un tossicodipendente diventato prete, e della associazione italiana "Cenacolo"
Sono rinchiuse in un carcere libico, condannate a morte. La Bulgaria sperava in pressioni UE nei confronti di Gheddafi per risolvere la questioni. Ma le priorità di alcuni Paesi europei sembrano tutt'altre.
Il governo serbo bosniaco riconosce per la prima volta la dimensione del massacro di Srebrenica. Estradato all'Aja uno dei più stretti collaboratori del generale Mladić, Ljubisa Beara. Allo stesso momento, inizia di fronte al Tribunale Internazionale il processo a Naser Orić
Dopo una riforma del 1999 ogni cittadino bulgaro ha iniziato a contribuire con il 6% del proprio reddito al sistema sanitario nazionale. Ma 2 milioni di persone non sono ritenute in regola dalle autorità e dal primo ottobre per loro è scattato il blocco di ogni prestazione medica. Anche chi è in regola però è spesso costretto ad allungare una bustarella ...
Una rassegna sulla situazione di rifugiati e sfollati nei Paesi dei Balcani. I dati sono tratti in gran parte dal sito dell'US Committee for Human Rights. A cura di Barbara Sartori.
Dopo le violenze del 17 marzo scorso, i soli Serbi rimasti a vivere a Pristina sono una comunità di poche decine di persone. Abitano quasi tutti nello "Ju program", un palazzo a pochi minuti dal centro città, conosciuto anche come "the cage", la gabbia. Biserka I., serba di Croazia, a Pristina dal 1995, vive qui. Ci racconta come
Sui Rodopi i villaggi conservano intatto il loro patrimonio culturale e naturalistico che gli abitanti cercano di valorizzare. Il legame con le tradizioni è molto forte, specialmente in occasioni particolari come i matrimoni.
Una ricerca commissionata dalla missione OSCE in Croazia (OESS) mette in luce come la maggioranza dei rifugiati serbi in Croazia e di quelli croati in Bosnia Erzegovina non intenda tornare nelle proprie case. Un articolo tratto da Jutarnji List e tradotto da Leonardo Barattin.
Proponiamo una breve scheda con un aggiornamento sulla situazione di rifugiati e sfollati interni in Bosnia Erzegovina. Così faremo per ogni Paese della penisola balcanica
Dopo l'emergenza Kossovo, l'Albania non ha più dovuto affrontare la stessa terribile crisi umanitaria, ma non per questo il problema dei rifugiati può considerarsi risolto. La legislazione in materia non sembra molto efficacie nel garantire i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Inoltre sono ancora tanti gli albanesi che, preoccupati per la loro sicurezza, lasciano il paese e fanno domanda di asilo all'estero. Come ha affrontato l'Albania il problema dei rifugiati negli ultimi anni?
Sono passati ormai quasi 10 anni da quando centinaia di migliaia di serbi della Croazia furono espulsi dallo Stato. La situazione ora è molto diversa. Tuttavia i membri della comunità serba, ancora rifugiati all'estero, incontrano molti ostacoli nel ritorno alle proprie case, prima di tutto la persistente ostilità di parte della comunità croata. Come affronta quindi il governo croato tale problematica? E quali tutele predispone per i rifugiati o per i richiedenti asilo in Croazia?
L'emergenza rifugiati in Macedonia si è ormai calmierata. Gran parte dei rifugiati scappati dal Kossovo hanno fatto ritorno a casa ed il conflitto del 2001, tra il governo macedone e la comunità albanese, si è da tempo concluso. Rimangono però alcuni problemi. Gli sfollati interni sono uno di questi. Poi vi sono le inadeguatezze delle procedure per l'asilo e le scarse condizioni in cui vengono ospitati i richiedenti asilo
L'Unione di Serbia e Montenegro è allo stesso tempo il Paese europeo che ospita e dal quale parte il maggior numero di rifugiati. La situazione è resa più complicata anche per la presenza di sfollati interni e per le tensioni che si registrano in Kossovo, dove pochi sono stati i serbi disposti a ritornare.
Nonostante la Slovenia abbia negli anni migliorato la propria legislazione relativa ai rifugiati e ai richiedenti asilo, quest'ultima è ancora fonte di alcune preoccupazioni. In particolare ci si chiede se le inadeguatezze della legge sull'asilo, i disincentivi per le persone a cui è garantita la protezione temporanea ed i serrati controlli alla frontiera non vanifichino tali miglioramenti.
Sono molte le famiglie che ancora, a 5 anni da quel tragico 1999, non conoscono il destino dei loro cari. Albin Kurti e la sua associazione si battono, tra molte difficoltà, affinchè su questi 'desaparecidos' balcanici si faccia chiarezza. Un'intervista.
Tra pressioni politiche e ritorsioni economiche l'indipendenza dei media rumeni viene continuamente calpestata. Quello della libertà di stampa è uno dei nodi che il paese deve risolvere per poter entrare in Europa
'E' tutta nostra - europea - la storia dei Balcani' scrive Ilaria Pedrini, partecipante ad un viaggio-studio promosso dall'UNIP di Rovereto. Un suo reportage.
Lepa Mladjenovic, presidentessa dell'associazione per i diritti delle lesbiche - Labris, descrive la situazione delle persone omosessuali in Serbia, il diffuso atteggiamento patriarcale, le differenze con la Croazia, l'orientamento dei media
Si moltiplicano le illazioni su possibili accordi sottobanco dopo la scioccante decisione del Tribunale dell'Aja di scarcerare temporaneamente Jovica Stanisic e "Frenki" Simatovic, due dei suoi imputati di maggior profilo
Sessant'anni fa, la notte tra il 2 e 3 agosto 1944, il "campo degli zingari" del campo di morte di Auschwitz-Birkenau venne chiuso dopo che l'ultimo gruppo di 2.897 zingari reclusi fu sterminato. Un articolo tratto da Radio Free Europe
Blaškić, generale croato bosniaco, era stato condannato a 45 anni per crimini commessi nella Bosnia centrale, incluso il massacro di Ahmići. Responsabili erano in realtà i quadri dell'HDZ bosniaco. In collegamento diretto con Tuđman
Tanya Mangalakova, nostra corrispondente dalla Bulgaria, ha ripetuto, a distanza di un anno, un viaggio in Kossovo. Ha incontrato i Gorani, un popolo slavo musulmano che parla un particolare dialetto regionale. Pubblichiamo il suo reportage
Oltre 200 persone si sono ritrovate per il seminario internazionale "Acqua, fonte di Pace", a discutere, dopo la inaugurazione del Ponte di Mostar, di fiumi e risorse idriche in quanto veicolo di pace, bene pubblico e diritto umano fondamentale