Alla conferenza-seminario organizzata dal Contratto mondiale per l'acqua, svoltasi sabato 24 luglio a Mostar, abbiamo incontrato Sead Pintul, consigliere del Comune di Mostar impegnato nella difesa del fiume Neretva
Chi ha amato Il Vecchio amerà anche questo. Ma non si può ritenere che oggi siano definitivamente sconfitte le posizioni di chi l'ha odiato fino a distruggerlo. Per adesso, con le sue pietre ancora troppo bianche, il Ponte è solo un ponte. Una possibilità
Ospitiamo un commento di Paolo Rizzi e Laura Bergomi del Gruppo di Novara dell'Associazione per la Pace, a Mostar per il seminario internazionale sulla cultura del diritto all'acqua
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il resoconto della manifestazione fatta a Belgrado dalle Donne in Nero nell'anniversario della strage di Srebrenica, e del loro viaggio al memoriale di Potočari l'11 luglio
Venerdì 23 luglio si terrà a Mostar la cerimonia di inaugurazione dello Stari Most. Attesi presidenti e capi di Stato. Sabato 24 la giornata dell'acqua. Dalla ricostruzione fisica alla ricostruzione sociale?
La inaugurazione dello Stari Most simboleggia prima di tutto la messa in scena della riconciliazione in Bosnia Erzegovina. Ma il lutto non è ancora stato elaborato e il processo richiederà più tempo.
Chiudiamo il nostro dossier sull'omosessualità nei Balcani con questa intervista al coordinatore di una delle più note organizzazioni LGBT dell'intera regione. Il Dossier termina ma la nostra attenzione su queste tematiche rimarrà costante.
La mancata collaborazione con l'Aja ferma il cammino internazionale della Bosnia al vertice Nato di Istanbul, nonostante le aperture del governo della Republika Srpska su Srebrenica. Ashdown dimette 60 politici e funzionari. Negoziati per la resa di Karadzic?
Prosegue la pubblicazione degli articoli del nostro dossier sull'omosessualità nei Balcani con questa descrizione dell'omosessualità in Albania. Attraverso ricerche e sondaggi si evince che la società albanese è impreparata per affrontare questo tema
La comunità LGBT in Serbia vive in una sorta di libertà condizionata, i politici sono riluttanti a invitare lesbiche, gay, transessuali e transgender al voto, la parte conservatrice della società serba li vorrebbe persino eliminare o far curare
A seguito dei disordini in Kosovo e Serbia del marzo scorso, i membri del Belgrade Pride hanno ritenuto opportuno rimandare la prevista Parata di quest'anno, la seconda nella storia del Pride belgradese. Ne parliamo col presidente dell'Associazione
Dragi Jankovski, giornalista del quotidiano di Skopje "Dnevenik", ha intervistato per Osservatorio sui Balcani, Vesna Mihajlovska, direttore esecutivo del Centro per i diritti umani e civili, una ong particolarmente attiva sulle questioni LGBT
A Sofia e tra le élites artistiche ed intellettuali dichiararsi omosessuali o lesbiche non è un problema come in passato. Ma nel resto del Paese avere orientamenti sessuali 'non ortodossi' è un problema.
L'effetto dell'uranio impoverito si sente per decenni. Un articolo del settimanale belgradese Blic News parla di animali deformi, aumenti di malattie, aborti e sterilità. Nostra traduzione
Due anni fa il Parlamento ha eliminato dal proprio codice penale un articolo che puniva i rapporti omosessuali. Un primo passo. Ma il 40% dei romeni pensa ancora che le comunità gay non dovrebbero avere diritto di cittadinanza in Romania.
Una giornata di approfondimento per discutere della Bosnia di Dayton. Il delicato e complesso assetto istituzionale del Paese, il ruolo della comunità internazionale e dei politici locali, i rischi di instabilità alla luce dei recenti scontri nel Kosovo
Più di 6000 persone hanno votato a Prijedor alle elezioni europee. Le prime in un Paese non UE. 'C'è voglia d'Europa, ma di un'Europa che sappia rispondere ai bisogni e ideali dei suoi cittadini' ricorda Patrizia Bugna dell'ADL di Prijedor.
In Slovenia da quattro anni il governo di centrosinistra sta cercando di far approvare una legge che legalizzi il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Con poca convinzione e tra mille timori. Un articolo tratto da Le Courrier des Balkans. Di Jure Trampus (Mladina), traduzione a cura di Elena Malinovska Visnar (Le Courrier des Balkans).
Lesbiche, gay, transgender, transessuali. Una vita difficile nel sud est Europa. L'eredità del socialismo è pesante e difficile da superare. Su pressioni europee le legislazioni cambiano ma i pregiudizi rimangono radicati
Con Staša abbiamo parlato di una recente conferenza, del ruolo della donna nella Serbia di oggi, dei cambiamenti politici e sociali del paese, del processo di riconciliazione, del nuovo governo e infine le abbiamo chiesto come vede il futuro della Serbia
Un recente rapporto UNICEF denuncia lo sfruttamento del lavoro minorile in Romania. Una vera e propria piaga. Ragazzini e ragazzine di 12-13 anni obbligati a lavorare per 3 euro al giorno.
Mentre si avvicina il termine previsto per le attività del Tribunale Internazionale per la ex Jugoslavia, nei Balcani si discute della assunzione da parte delle Corti locali dei processi per crimini di guerra. La situazione in Croazia
A distanza di tre anni dal conflitto che vide coinvolte le forze di sicurezza macedoni e i guerriglieri dell'UCK, si iniziano a scoprire le fosse in cui furono gettati i corpi delle persone rapite durante quel periodo. Sconcerto tra l'opinione pubblica
L'Europa può rappresentare un contrappeso alla deriva di potenza armata e di modello sociale individualistico che sembra imporsi nel mondo. A partire però dalla riaffermazione dell'umanesimo all'interno dei propri confini
Il protettorato Bosnia Erzegovina sta scricchiolando. Un aggiornamento sulle recenti vicende politiche ed economiche nel Paese, sui principali fatti di cronaca e sull'andamento del processo di riconciliazione
Le autorità albanesi hanno accertato l'esistenza del traffico di bambini ma negano l'esistenza in Albania di cliniche in grado di eseguire trapianti illeciti di organi destinati ai paesi vicini: Italia e Grecia
Far avvicinare il Tribunale dell'Aja alle comunità locali. Questo lo scopo di una serie di incontri promossi in Bosnia Erzegovina. "Rischia d'essere una foglia di fico" dichiara Refik Hodzic, uno degli organizzatori.
Il protettorato Bosnia Erzegovina sta scricchiolando. Un aggiornamento sulle recenti vicende politiche ed economiche nel Paese, sui principali fatti di cronaca e sull'andamento del processo di riconciliazione.
Sono accusate di aver volontariamente infettato con il virus dell'AIDS 400 bambini libici. La loro drammatica vicenda giudiziaria è iniziata con l'arresto nel 1999. Di questi giorni la sentenza a morte.
A seguito dei bombardamenti della NATO nel 1999 numerosi lavoratori della Zastava furono impiegati nel risanamento della fabbrica di Kragujevac. A distanza di cinque anni, quei lavoratori stanno morendo silenziosamente. Da Kaziprst, B92