Il presidente sloveno Pahor e poi anche il primo ministro Janša avrebbero avanzato l'ipotesi che la soluzione dei problemi della Bosnia Erzegovina sarebbe la divisione di quest'ultima. Polemiche in tutta la regione e oltre. Non un buon viatico per la presidenza UE slovena che inizierà a luglio
Dayton fu accordo di "uomini forti" in completa assenza di donne al tavolo negoziale. In questa analisi la professoressa Aida A. Hozić critica l'accordo di Dayton e i problemi associati ad accordi di pace nei quali non viene affrontata la questione di genere
Nei giorni scorsi Alexander Langer (1946 -1995) è stato proclamato "post mortem" cittadino onorario di Sarajevo per il suo impegno profuso nella promozione della pace e della riconciliazione in Bosnia Erzegovina.
L’arrivo della nuova amministrazione a Washington significa prima di tutto un riavvicinamento tra Stati Uniti e Unione europea. I Balcani occidentali e il riallineamento transatlantico in un nostro approfondimento
25 anni dopo Dayton, si discute delle possibilità di una riforma costituzionale in Bosnia Erzegovina, sulla discriminatorietà della carta costituzionale, ma anche di possibili idee alternative per un cambiamento del sistema istituzionale nel paese. Ne parliamo con Nenad Stojanović
È il primo lungo metraggio alla regia di Daniele Babbo. Partendo da quegli attimi di volo precipitoso verso la Neretva, ha raccontato l'amore per una città e la difficoltà di conciliarlo ad un'esistenza possibile. Un'intervista
Se diagnosticare i numerosi sintomi nel loro insieme appare semplice, individuare l'origine primaria della stagnazione post-Dayton e avanzare la soluzione corrispondente non lo è affatto. Cosa, oggi in Bosnia Erzegovina, non funziona e perché?
Ad un quarto di secolo dalla fine della guerra in Bosnia Erzegovina, il paese è ancora ostaggio di élite politiche nazionaliste. Ora spetta ai cittadini ridiventare protagonisti. Il commento della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa
Dopo la guerra in Bosnia Erzegovina si è arrivati ad una giustizia socio-economica? Secondo l'analisi della politologa Daniela Lai ne siamo molto lontani e parte della responsabilità è della comunità internazionale. Un'intervista
Ricorre in questo periodo il venticinquennale dell'Accordo di Dayton con il quale si pose fine alla guerra in Bosnia Erzegovina. Quell'accordo fu un successo? Secondo alcuni analisti sì, ha evitato per questo quarto di secolo che ci fosse la guerra. Ciò non significa però che la Bosnia stessa sia un paese di successo
Odio, bullismo, minacce e insulti. La nostra corrispondente Arzu Geybullayeva nelle ultime settimane è stata esposta a una serie ripetuta di attacchi sui social media. Il motivo è semplice, ha deciso di schierarsi per la pace durante la recente guerra in Nagorno Karabakh
L'accordo sottoscritto da Armenia e Azerbaijan lo scorso 10 novembre sul Karabakh potrebbe rivelarsi fragile e insostenibile. Mosca potrebbe aver bisogno del sostegno internazionale per farlo funzionare
Sul tavolo dei negoziati per risolvere il conflitto del Nagorno Karabakh nell'ultimo quarto di secolo più volte si è arrivati vicini a quella che pare la soluzione attuale. Ma la diplomazia ha colpevolmente fallito ed i fautori della guerra hanno sacrificato cinicamente un gran numero di vite umane
In questa tesi di master si mette a confronto l'impatto, in Germania dell'Ovest e Bosnia Erzegovina, rispettivamente del Processo di Norimberga (IMT) e del Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia (ICTY)
Armenia e Azerbaijan sono paesi dove il mondo del pacifismo ha sempre cercato di agire in punta di piedi, nel timore di aggressioni e strumentalizzazione. È stato giusto così?
Annunci non corroborati da dati reali, azzardi diplomatici, pressioni, aggressività. Un approfondimento su Richard Grenell, diplomatico Usa al centro del recente accordo Kosovo-Serbia sponsorizzato da Trump
Per un malore improvviso è morto martedì scorso Massimo Bonfatti, fondatore dell’organizzazione di volontariato Mondo in Cammino che dal 2005 si adopera per la riconciliazione interetnica nel Caucaso del Nord e per le battaglie anti-nucleari dopo la tragedia di Chernobyl.
La Georgia non può continuare a vedersi esclusivamente come vittima nei conflitti separatisti che la riguardano. Occorre ripartire dal riconoscere le proprie responsabilità e dallo sforzarsi di guardare il conflitto con gli occhi di chi sta dall'alta parte del confine
Il documentario “Maglaj – guerra e pace” parla di tre ex soldati di Maglaj – un serbo, un croato e un bosgnacco – che nella guerra del 1992-95 avevano combattuto l’uno contro l’altro, e oggi di nuovo vivono nella stessa città e lavorano insieme per costruire un futuro migliore
Nei primi anni '90 nella sua veste di parlamentare europeo, Alexander Langer intensifica il suo rapporto con i territori della ex Jugoslavia partecipando a diverse iniziative nella ricerca di soluzioni al conflitto in corso. A 25 anni dalla sua scomparsa, avvenuta pochi giorni prima della caduta di Srebrenica, la Fondazione Langer di Bolzano ha organizzato alcuni eventi per ricordarlo
Riprende domani a Bruxelles il dialogo tra Belgrado e Pristina per la normalizzazione delle loro relazioni. A condizionarlo le proteste in Serbia, l’atteggiamento di Mosca e l’uscita di scena del presidente kosovaro Hashim Thaçi
A 25 anni da uno dei momenti più tragici della recente storia europea, a Reggio Emilia previsti due incontri - il 15 e 17 luglio - per offrire, attraverso la ricostruzione storica, spunti per l’analisi del presente. Nella seconda giornata interverranno Marco Abram e Alfredo Sasso, di OBCT, e il fotoreporter giornalista Mario Boccia
Alla commemorazione per i 25 anni dal genocidio di Srebrenica si attendevano centomila persone. Saranno, causa restrizioni Covid-19, molte meno. Le numerose iniziative artistiche e di memoria quest'anno, in assenza di un momento di conforto collettivo, acquisiscono ancora maggiore importanza
Quali parole dobbiamo abbandonare e quali dobbiamo invece riscoprire per ridare voce nel dibattito pubblico a coloro che non si arrendono a odio e intolleranza? Quali cornici interpretative sono più efficaci per veicolare discorsi che vogliono trasmettere valori come eguaglianza, rispetto ed empatia verso il prossimo? Ne abbiamo parlato con esperti di migrazione e comunicazione delle migrazioni, attivisti, giornalisti, a partire dall'esperienza di RiVolti ai Balcani, una rete in difesa dei diritti delle persone migranti lungo la Rotta balcanica
Dopo l'incriminazione di Hashim Thaçi, la "diplomazia dei cowboy" di Donald Trump e Richard Grenell sul Kosovo ha pagato dazio. Ma l'Ue sarà in grado di riavviare un processo politico che porti a passi avanti? Un’intervista al diplomatico austriaco Wolfgang Petritsch
Górecki ha trascorso anni in Caucaso, viaggiando da una parte all’altra della regione e ascoltando le storie dei suoi abitanti. La sua trilogia caucasica è un piacere da leggere. Un piacere in buona parte negato a chi non può leggere in polacco
L’idea che una ridefinizione dei confini possa assicurare una pace duratura tra il Kosovo e la Serbia è un’illusione pericolosa. Mentre un’agenzia francese di comunicazione viene pagata per fare lobbying in favore di questo scenario, Le Courrier des Balkans riafferma il suo impegno in favore di società aperte e contro le divisioni etniche
Ai tempi del Covid-19 una riflessione sul libro “Questa terra unica“ di Rudi Supek (1913-1993). Un pensatore di rara sensibilità, che invoca la terza rivoluzione, quella ecologica